Guida completa alla tecnica di pesca eging: attrezzatura, tipi di esca e non solo

Vediamo oggi la guida completa alla tecnica di pesca dell’ eging, nata in Giappone per catturare cefalopodi come seppia e calamaro ed esportata in tutto il mondo con enorme successo. Si tratta infatti di un tipo di pesca molto entusiasmante, capace di mettere alla prova le abilità di un esperto di pesca anche più dello spinning in alcuni casi.

Diamo un’occhiata a tutto quello che c’è da sapere per dedicarsi con successo a questa disciplina e ampliare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche.

Pescare a eging: luoghi e momento migliore

In merito al luogo da cui dedicarsi a questo tipo di pesca, abbiamo l’imbarazzo della scelta. L’ eging è infatti una tecnica molto versatile, che permette la pesca dei cefalopodi in praticamente tutti i tipi di scenari. Nello specifico, i luoghi migliori per pescare con questa tecnica sono:

  • Da una barca nei pressi della costa
  • Da riva
  • Da scogliera
  • In porto

Ciascuno di questi spot ha caratteristiche peculiari e leggermente diverse quando si pesca a eging, ma tutti condividono la vasta presenza dei piccoli pesci, crostacei e gasteropodi di cui i cefalopodi si alimentano.

La pesca a eging può essere svolta da riva e dalla barca allo stesso modo

Sarà per esempio più facile pescare la seppia nei pressi di un porto grazie all’illuminazione artificiale, che tende ad attrarre questo astuto cefalopode e a mettere maggiormente in evidenza l’esca artificiale che lo va a insidiare. Resta comunque l’importanza massima di riprodurre più fedelmente possibile con la totanara il movimento della preda. I cefalopodi infatti fanno molto affidamento sulla vista per cacciare (da qui le livree solitamente fluorescenti degli egi) e sono molto furbi: se l’artificiale non imita perfettamente le fughe, i saltelli e le breve pause tipiche di un gambero o di un gamberetto, difficilmente si avrà successo.

Qualunque sia il tipo di preda scelta per la nostra battuta di pesca a eging, comunque, sarà sempre meglio prestare attenzione a orario e situazione del mare. Per pescare seppie e affini, infatti, è sempre meglio evitare condizioni di mare mosso e torbido e agire quando l’acqua è limpida e calma. Gli orari migliori per la pesca a eging sono comunque quelli in cui la luce è più scarsa (alba, crepuscolo o notte), senza escludere però la possibilità di avere successo di giorno.

Come ultima nota, vediamo in che parte dell’anno risulta più fruttifero pescare con questa tecnica. Generalmente, se l’obiettivo primario è la seppia, allora il periodo tra maggio e la fine di ottobre sarà l’ideale. Il periodo migliore per pescare polpi e calamari, invece, va da settembre a dicembre, puntando soprattutto sulla parte centrale della stagione autunnale.

Le prede nell’eging: pesca alla seppia e altri cefalopodi

Come intuibile dal paragrafo precedente, i cefalopodi sono il bersaglio principale della pesca ad eging. Più nello specifico, una volta scelta la giusta totanara, è possibile sondare la propria area di pesca alla ricerca di:

  • Seppia
  • Calamaro
  • Polpo
  • Moscardino
  • Totano

Elemento comune a queste diverse specie di cefalopodi è quello della delicatezza dei tentacoli. Quando la preda, in seguito a una fase di presentazione adeguata dell’artificiale, avrà attaccato l’esca abbarbicandosi anche al cestello in fondo al terminale con il suo caratteristico movimento avvolgente, sarà necessario procedere con un’ azione di pesca di recupero rapida ma prudente nella ferrata. Uno strattone troppo forte rischierà di tranciare i tentacoli e portare ala perdita della preda.

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Un altro aspetto da tenere in considerazione, soprattutto per la pesca della seppia ma non solo, è che i cefalopodi vedono il mondo unicamente in bianco e nero. Questo, oltre a giustificare le livree molto accese degli egi per giocare sul contrasto di colore, sottolinea ancora di più quanto l’illuminazione artificiale dello spot di pesca prescelto possa fare la differenza tra una battuta di pesca di successo e una mediocre nelle ore più buie del giorno.

L’ attrezzatura per l’eging: tipi di esca, canne e mulinelli

Considerando la relativa natura “di nicchia” di questa disciplina, sarà necessario utilizzare attrezzatura differente rispetto a quella impiegata per la pesca a spinning. Sia che si pratichi l’eging da riva che dalla barca,

Abbiamo già parlato di come scegliere una canna da pesca per l’eging, ma per completezza possiamo comunque dare un paio di consigli su quali considerare per la pesca di seppie e non solo:

  • PENN Conflict Egi 892 M: una canna che si può utilizzare per la pesca di seppie e calamari allo stesso modo, la tessitura del carbonio a X la rende incredibilmente resistente senza comprometterne la leggerezza. Il vantaggio fondamentale è quello di poter essere utilizzata sia per pescare cefalopodi da riva e anche dalla barca.
  • Sugoi Revolve Egi 2.56 m: pensata appositamente per la cattura di seppie, polpi e calamari, il fusto potente in carbonio viene coadiuvato dai componenti Fuji, prodotti nello stesso Giappone da cui proviene. Rapporto tra qualità e prezzo davvero difficile da battere.
  • GAME Saltwater Egi 83S: una scelta estremamente versatile per la pesca in mare, grazie alla sua azione potente e alla sua capacità di servirsi di un grande numero di esche (metal jig, softbaits, popper, long jerk ed egi). Ideale per chi vuole dedicarsi alla pesca dei cefalopodi, ma non solo a quella!
Esistono diversi tipi di canne da eging

In merito al tipo di mulinello da abbinare ad una canna da pesca del genere, le caratteristiche generali che definiscono un buon mulinello da eging sono corrispondono a una taglia compresa tra i valori di 2000 e 3000 e una frizione morbida per un recupero senza strattoni. Solitamente, si utilizza una lenza di tipo trecciato con un diametro compreso tra i 6 e i 13 millimetri.

Tornando a parlare delle esche artificiali per questa disciplina, dette egi o totanare, ne esiste una varietà piuttosto vasta. Generalmente, simulano i tipi di preda che cacciatori come seppia, calamaro e polpo sono soliti cacciare sui fondali, rocciosi o sabbiosi a seconda dei casi. La maggior parte delle esche da eging alla seppia hanno una livrea fluorescente perché, come detto, devono capitalizzare sul contrasto per ovviare alla visione in bianco e nero di questi cefalopodi.

Per la pesca in mare di calamari e totani, invece, è possibile utilizzare con ottimi risultati anche le totanare piombate, che per costruzione e concepimento possono evitare l’utilizzo del piombo.

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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