Scegliere la canna da pesca perfetta: la guida alla scelta per tutti

La pesca è un’attività meravigliosa, capace di donare tranquillità a chi la pratica, scaricando i suoi nervi e consentendogli di rimanere a contatto con la natura incontaminata. Sia che venga praticata in acqua dolce che in acqua salata, questa disciplina sportiva si ramifica e articola in decine di sottogruppi che a prima vista potrebbero spaventare i neofiti. 

Ognuna di queste sottocategorie, infatti, differisce dalle altre sia per tecnica che, di conseguenza, per gli equipaggiamenti da impiegare, in primis la canna da pesca. 

In questo approfondimento, daremo una guida generale per capire al volo come i diversi tipi di canne da pesca differiscono tra di loro e quali sono le caratteristiche da tenere in considerazione nella scelta. La focalizzazione principale sarà sui tipi di canna in base alla tecnica che si intende praticare.

Siamo pronti? Iniziamo!

Canne da pesca: come sono composte? 

In linea di massima, possiamo classificare le canne da pesca in base alla loro struttura, quindi in base alla complessità e natura dei loro componenti, come fusto, impugnatura, mulinello, anelli e via dicendo.

Chiaramente, a seconda del tipo di pesca che si vuole praticare, la scelta della canna dovrà tenere conto di differenti parametri e criteri: una canna concepita per lanci lunghi e potenti, per esempio, sarà più adatta allo spinning e alla pesca da traina, ma risulterà meno indicata per tecniche maggiormente “di fino”. Lo stesso vale al contrario, ma approfondiremo meglio in seguito. Come si compone quindi una canna da pesca di solito? 

  • Impugnatura: l’impugnatura permette di mantenere la presa sulla canna salda, evitando movimenti inconsulti come scivolamenti o rotazioni. Generalmente ergonomiche, le impugnature sono di solito fatte di sughero (in prevalenza per canne da spinning o per acqua dolce) o in neoprene.
  • Mulinello: un componente fondamentale, che non può essere sviscerato in così poco, nemmeno sommariamente. A tal proposito, rimandiamo a un nostro approfondimento già scritto su come scegliere il mulinello da pesca.
  • Fusto: generalmente è di fibra di vetro oppure di fibra di carbonio. Il primo è più adatto all’azione parabolica di una canna e ai principianti, essendo versatile e più durevole nel tempo, ma si sposta male con l’utilizzo di esche artificiali. Il secondo è maggiormente costoso, ma permette molta più sensibilità di canna ed esca grazie alle proprietà stesse del materiale. Rimane comunque più delicato, adatto a un pubblico più esperto.
  • Anelli: si tratta dei componenti che, indipendentemente dalla tecnica di pesca adottata, consentono alla lenza di scorrere lungo il fusto della canna. Ne esistono di diversi materiali e tipi (plastica o metallo, singolo o doppio ponte ecc. ecc.). Devono avere buone capacità di dissipare il calore per resistere al meglio all’attrito della lenza.

Fatto questo rapido ripasso circa le varie componenti che, letteralmente, permettono a una canna da pesca di pescare, addentriamoci finalmente nel vivo della questione e vediamo quali sono i vari tipi di canne di cui il pescatore può servirsi a seconda del suo intento.

Scegliere la canna da pesca: diverse tipologie di canne

Ad un profano, come abbiamo già anticipato, potrebbe sembrare che “pescare” sia un’attività monotona che consiste in una sequenza di azioni sempre uguale, ma in realtà il mondo della pesca sportiva presenta decine di sfaccettature, a cominciare dall’attrezzatura e dal suo componente principale, ovvero la canna da pesca.

La tipologia di canne da pesca che vedremo in seguito varia in base all’ ambiente in cui si opera (es. pesca in mare vs pesca in fiume o torrente), alla tecnica utilizzata (es. canne da spinning vs canne da eging) e, per forza di cose, anche in base al tipo di preda che si deve catturare con la conseguente esca da utilizzare. 

Quelle che vedremo qui sotto sono alcune delle principali categorie con alcuni esempi delle migliori canne da pesca per ciascuna.

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Canne da pesca da spinning

Si tratta senza dubbio della tecnica più praticata nel mondo degli appassionati di pesca. Nella scelta di questo tipo di canna, occorre tenere in considerazione soprattutto la gittata del lancio, che deve avvenire in linea retta e idealmente senza ostacoli di mezzo. Per questo tipo di canne, vale la regola che meno lunghezza corrisponde a più precisione: la lunghezza della canna si aggira infatti intorno ai 2,50 metri per pesca in acque con corrente meno forte, mentre per luoghi dalla forte corrente scendiamo intorno ai 2 metri. Gli anelli di queste canne sono solitamente molto resistenti per contrastare l’attrito che questa tecnica implica durante la pesca stessa. Un paio di suggerimenti che spiccano su tutti sono la Savage Gear SGS2 Jerkbait per i principianti e la Airrus Alano Power Magma 731 HPF per pescatori un po’ più esperti.

Canne da pesca da bolentino

Parliamo di canne che vengono utilizzate dal ponte di un’imbarcazione, che devono quindi tenere conto delle esigenze del pescatore in un simile contesto. Per questa ragione, le canne da pesca al bolentino difficilmente superano i 3, 20 metri, o l’ingombro a bordo sarebbe eccessivo. L’azione di punta di queste canne è favorita dal fusto molto rigido ma leggero, con anelli molto resistenti per contrastare al meglio l’usura derivante dai recuperi, tanto più impegnativi quanto più sono profonde le zone di pesca. Per il bolentino costiero, la telescopica Tubertini Giudecca è la scelta ideale tutta italiana, mentre a vincere la palma del rapporto qualità prezzo per il bolentino di profondità va alla Shimano SpeedMaster DD7650.

Canne da pesca da surfcasting

In questo caso, il fusto presenta una lunghezza che varia dai 3, 80 metri fino a 5 metri. La canna da surfcasting presenta di solito un fusto molto resistente, con una scelta guidata soprattutto dal peso in grammi dei piombi da utilizzare. I lanci eseguiti con questa tecnica devono solitamente essere lunghi e precisi, con questo fatto che ha progressivamente portato a un passaggio dalle canne telescopiche a quelle in tre innesti all’interno di questa famiglia. 

Canne da pesca da traina

Quando si parla di traina, si sa che la scelta della canna da pesca può ridursi solo a questa specifica famiglia. Nello specifico, una canna da traina ha un fusto molto grosso e pesante, che non consente lanci troppo lunghi. Se la sezione composta da impugnatura, porta mulinello e crociera per l’aggancio al porta canne non è soggetta a chissà quale sforzo, la parte anteriore con anelli e carrucole deve essere estremamente resistente. Se parliamo di traina costiera, un’ottima canna è senza dubbio la Abu Garcia Muscle Tip Combo, adatta anche ai pescatori occasionali, mentre per la traina d’altura, in cui è bene essere preparati a lottare con grosse prede come tonni e pesci spada, il consiglio ricade su AB1 Tackle Black Series Roller 50 LBs Titanium, la cui qualità e affidabilità vale ogni soldo speso.

Canne da pesca da eging

Abbiamo dedicato un articolo approfondito in passato a come scegliere una canna da eging, ma ai fini della classificazione generale possiamo dire che questo dipo di canna deve essere caratterizzato da leggerezza per favorire la sensibilità (necessaria per aumentare la possibilità di catturare i cefalopodi con spiccata azione di punta), che non deve però trascurare la potenza necessaria per poter lanciare totanare con un peso tra i 6 e i 20 grammi. In sostanza, è possibile utilizzare una canna da spinning per approcciarsi all’eging, ma per natura stessa della tecnica occorre dotarsi di uno strumento adatto per dedicarvisi con maggiori risultati e dedizione.

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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