Come scegliere il mulinello per la canna da pesca

La settimana scorsa abbiamo visto come scegliere la canna da pesca. Oggi, invece, faremo il passo successivo, e vedremo insieme come scegliere il mulinello per la canna da pesca.

Chi entra per la prima volta nel mondo della pesca resta indubbiamente stupito di fronte alla quantità di scelte possibili per quanto riguarda i mulinelli: tipologie, marchi, misure, pesi, prezzi, le differenze sono tante e pure – a capircene – parecchio grosse. Il problema è che, per chi capisce ancora poco della differenza tra un mulinello e l’altro, il rischio di spendere male i propri soldi acquistando il mulinello sbagliato è sempre dietro l’angolo. Prima di cercare il mulinello perfetto da acquistare, quindi, è bene mettere in chiaro i requisiti basilari: dove si andrà a pescare? In acque interne o al mare? E che tipo di pesca si vorrà fare? Bolentino? Spinning? Traina? E ancora, qual è il budget a disposizione? Dopo aver dato risposta a queste domande, sarà possibile avere i dati necessari per scegliere il mulinello ideale per la propria canna da pesca.

Il mulinello
Scegliere il mulinello: le diverse tipologie
Scegliere il giusto mulinello a bobina fissa
Il mulinello per la traina
Dimensioni, peso e prezzo del mulinello: una riflessione
Il prezzo del mulinello

Il mulinello

Simbolo della pesca moderna, il mulinello ha rivoluzionato questa attività: senza questa bobina installata in fondo alla canna, infatti, non potrebbero esistere le tecniche attualmente praticate in acque salate e dolci. Si pensi per esempio alla tecnica dello spinning: già questo termine sottolinea l’importanza del mulinello, derivando dal verbo inglese “to spin” e quindi “riavvolgere”, per l’appunto per mezzo di mulinello.

Senza questo strumento saremmo ancora fermi all’universo della canna fissa, ottima per la pesca al tocco lungo i torrenti, certo, ma inutile per la grandissima parte delle altre tecniche esistenti. Il mulinello permette ai pescatori di arrivare lì dove prima era semplicemente impossibile pensare di arrivare, e, grazie alla frizione, permette di combattere – con ottime probabilità di vincere – con pesci di dimensioni importanti.

L’importante, in ogni caso, è scegliere il mulinello adatto in base alle proprie esigenze. Vediamo, quindi, le principali tipologie di mulinello, così da fare una prima importante scrematura!

scegliere il mulinello

Scegliere il mulinello: le diverse tipologie

L’esperto sa già di cosa stiamo parlando, e potrà ripassare le varie tipologie di mulinello per non farsi pescare impreparato durante qualche discussione con altri pescatori. Il neofita, invece, vedrà aprirsi un mondo davanti ai propri occhi. Qui, per comodità, abbiamo suddiviso l’universo dei mulinelli in 4 grandi gruppi, ovvero in mulinelli a bobina fissa, mulinelli a bobina rotante, mulinelli per la pesca a mosca e mulinelli elettrici. All’interno di ogni gruppo ci sarebbero ovviamente ulteriori distinzioni da fare… ma non vogliamo certo far scappare il principiante a gambe levate!

Mulinelli a bobina fissa

Iniziamo con la tipologia più diffusa, ovvero con i mulinelli a bobina fissa, chiamati anche mulinelli a tamburo fisso. Perché si chiamano così? Perché si è voluto sottolineare la non mobilità della bobina? Semplice: perché da una bobina che raccoglie un filo, nel nostro caso la lenza, ci si aspetterebbe un movimento rotatorio – come infatti avviene con i mulinelli a bobina rotante che vedremo qua sotto. I mulinelli a bobina fissa, invece, presentano una bobina fissa, immobile: è il filo da pesca, piuttosto, a girarle intorno, ad avvolgersi e a defluire da essa grazie a un affascinante meccanismo che rende i mulinelli a bobina fissa così comodi da utilizzare e così belli da guardare in azione.

Ma come funziona un mulinello a tamburo fisso? Il meccanismo viene azionato per mezzo di una manovella, la quale permette di raccogliere il filo: questo, accompagnato e posizionato correttamente dal pick-up del mulinello messo in azione dalla manovella, viene raccolto sulla bobina, e distribuito correttamente su di esso.

Tutti i mulinelli a bobina fissa sono provvisti di frizione, vero e proprio must per il mondo della pesca moderna che permette bei combattimenti senza mettere a rischio la lenza. La frizione non è però montata sempre allo stesso modo. La tipologia più diffusa è quella dei mulinelli a bobina fissa con frizione anteriore, da regolare dunque tramite l’apposito elemento da avvitare e o da svitare; altri mulinelli a tamburo fisso, invece, presentano al contrario la frizione installata nella parte posteriore.

Certo, a questo punto il neofita che non ha dimestichezza né con le canne da pesca né con i mulinelli non può che domandarsi cos’è la frizione. Ebbene, si tratta di un meccanismo a compressione, composto da dischi alternati e da una rotella filettata, che ha il compito di bloccare, o meglio, di rallentare in modo deciso la bobina, senza però interrompere completamente lo scorrimento del filo. Questo slittamento regolamentato è di fatto il trucco per evitare la rottura del filo imbobinato, il quale, oltre a segnare la fine della lenza per un superamento del carico di rottura, si traduce ovviamente anche nella perdita della preda.

Esistono tante tipologie di frizioni, con dischi in feltro, in acciaio o in carbonio. Di fatto, oltre ai materiali usati, a definire la bontà di una frizione è anche il numero di scatti necessari per effettuare un giro completo alla frizione: con il loro crescere aumenta anche la precisione della frizione stessa.

Ma per quali tecniche di pesca si utilizza il mulinello a bobina fissa? Ebbene, il tamburo fisso è il compagno ideale per chi pratica pesca a spinning, per la pesca dalla barca a bolentino, per il surfcasting, per il beach ledgering, per la pesca a bolognese, per la pesca alla carpa, per la pesca al siluro… insomma, non abbiamo detto che è la tipologia più diffusa di mulinello così, a caso!

Mulinelli a bobina rotante

Ecco l’esatto opposto del mulinello a bobina fissa. Lo presentiamo come secondo per la sua diffusione più ridotta, eppure avrebbe avuto molto senso anche proporlo come primo della lista, essendo un dispositivo molto più ‘naturale’ e semplice rispetto al mulinello visto qui sopra. Sì, perché il mulinello a bobina rotante fa quello che ci si aspetterebbe da un mulinello, e per l’appunto presenta una bobina che gira sul proprio asse per raccogliere il filo.

Insomma, si tratta di un meccanismo più semplice, più naturale, che porta con sé parecchi vantaggi, sfruttati soprattutto nella pesca a traina ma anche, per esempio, nella pesca in casting. Il concetto è semplice: qui, grazie all’arrotolamento e allo srotolamento diretto del filo, quest’ultimo non subisce delle torsioni. Ma non è tutto qui: altro vantaggio tipico del mulinello a bobina rotante è il livello di precisione permesso al momento del lancio, per andare a depositare la nostra esca in un punto ben preciso.

Come i mulinelli a tamburo fisso, anche i mulinelli a bobina rotante conoscono delle suddivisioni interne. Anche qui a fare da spartiacque è in primo luogo la frizione, che può essere a stella, tendenzialmente meno precisa, o a leva, più precisa e più costosa. Per questa categoria di mulinelli da pesca, possiamo suddividerla in ulteriori due famiglie: mulinello moltiplicatori e mulinelli da casting. I primi sono i classici mulinelli utilizzati nella traina ed il big game, i secondi che possono avere due conformazioni differenti, ovvero, low profile o round profile, vengono utilizzati sia nello spinning al black bass, luccio e predatori marini, sia nelle tecniche di pesca verticale di derivazione Giapponese.

Mulinelli per la pesca a mosca

Mulinello che si stacca decisamente dagli altri, potrebbe sembrare la versione iper-semplificata del mulinello a bobina rotante. È talmente semplice che, di fatto, si limita a essere un contenitore del filo, meglio, della coda di topo usata. Molti pescatori tendono a trascurare l’importanza di questo elemento, partendo dal presupposto per cui la maggior parte del lavoro viene fatto davanti al mulinello stesso, direttamente sul filo, senza usare la manovella. Eppure è importante scegliere il mulinello per la pesca a mosca corretto, in base alla coda di topo utilizzata; è inoltre possibile scegliere tra modelli manuali e automatici, con la possibilità del compromesso con i semiautomatici.

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Mulinelli elettrici

Abbiamo lasciato all’ultimo posto i mulinelli elettrici, i quali di fatto non necessitano di particolari spiegazioni: si capisce infatti subito di trovarsi di fronte a dei mulinelli azionati da un motore elettrico, che possono quindi vantare una potenza maggiore rispetto a quella consentita dalla classica manovella ad azione manuale. Non serve certo sottolineare che questi mulinelli sono pensati per essere montati su canne da pesca altrettanto potenti, e che sono concepiti per la pesca ‘importante’.

I mulinelli elettrici vengono quindi usati in barca per la pesca a traina d’altura, o per la pesca a bolentino su fondali profondi. Il vantaggio è quello di poter rendere molto meno faticoso, per il pescatore, il recupero da profondità considerevoli. Si tratta quindi di un tipo di mulinello da prender in considerazione per la pesca alla agli occhioni, agli scorfani, ai pesci sciabola e in generale per tutti quei pesci che vivono lì dove i tempi per i recuperi a mano diventano quasi proibitivi. In questa categoria di mulinelli, troviamo alcune misure medio-piccole, indicate anche per la pesca a bolentino di media profondità, per il tataki e per le tecniche di pesca in verticale.

mulinelli a bobina fissa o rotante

Scegliere il giusto mulinello a bobina fissa

Abbiamo visto che il mulinello a bobina fissa è il più diffuso. Ma come scegliere quello corretto tra i tanti presenti in commercio? Ebbene, tutto dipende dalla tecnica che si vuole praticare e dalle prede che si vogliono insidiare. Chi cerca un mulinello per la pesca a bolentino dovrà orientarsi verso un modello piccolo, leggero, di taglia compresa tra 3000 e 5000 (anche se la questione cambia leggermente tra i vari brand e i vari modelli). Al contrario, per la pesca a bolentino pesante, surfcasting, per la pesca alla carpa, ci si orienterà verso delle taglie più importanti, al di sopra della taglia 6000, con una bobina sufficientemente capiente per lanci distanti o per profondità maggiori. E ancora, chi vuole praticare jigging con un mulinello a bobina fissa, per insidiare dentici, ricciole o tonni, dovrà per forza di cose cercare una bobina importante, che possa permettere di recuperare come minimo un metro per ogni giro di manovella.

A essere precisi, inoltre, è sempre bene informarsi sul trattamento che hanno subito i mulinelli: quelli pensati per essere utilizzati in mare, infatti, sono caratterizzati da una protezione contro la salsedine, dettaglio ovviamente inutile se l’utilizzo sarà unicamente in acqua dolce.

Ci sono poi tanti altri criteri tecnici per capire se un mulinello è quello che stiamo cercando o meno. In un buon mulinello si cercherà quindi un’ottima qualità di scorrimento, assicurata dal numero di cuscinetti a sfere presenti. A fare la differenza è poi la potenza della frizione, la quale è espressa in chilogrammi, a definire il picco massimo di tensione che una frizione ‘sopporta’ una volta serrata, oltre la quale viene liberato del filo. La scelta della potenza della frizione, ovviamente, deve essere fatta in base al peso dei pesci che si vorranno pescare.

Il mulinello per la traina

Dedichiamo qualche riga, per completezza, anche ai mulinelli a bobina rotante per la pesca a traina, pensati appositamente per ospitare delle quantità importanti di filo e per poter resistere durante dei combattimenti con delle prede molto potenti, come i tonni e come le ricciole. I mulinelli da traina, va detto, si staccano dagli altri mulinelli a bobina rotante per l’impossibilità di fare lanci. In questa tecnica, però, non esiste questa esigenza, con la lenza che viene semplicemente calata in acqua a mano o liberando la frizione.

A differenziare i vari mulinelli da traina è prima di tutto la quantità di filo imbobinabile, nonché, come anticipato, il tipo di frizione. Non è tutto qui: altra caratteristica peculiare dei mulinelli da traina è la presenza del cicalino, prezioso per segnalare l’abboccata della preda (magari inavvertita dal pescatore perché impegnato nella conduzione della barca) e per interrompere eventualmente la fuoriuscita eccessiva del filo, evitando le parrucche che tanto fanno dannare i principianti.

Dimensioni, peso e prezzo del mulinello: una riflessione

Prima di chiudere, facciamo una considerazione finale sul rapporto tra dimensioni, peso e prezzo del mulinello. L’unica informazione ‘data’, solitamente, è il budget a disposizione per l’acquisto del mulinello, il quale non deve essere per forza alto. Anche restando entro la soglia dei 50 euro e persino dei 40 euro è infatti possibile acquistare dei buoni mulinelli: bisogna però chiarire il fatto che, quando si ha un budget ridotto, è sempre meglio rinunciare a qualche millimetro, e quindi ritrattare sulla dimensione, e non sulla qualità del mulinello.

Certo, la dimensione di una bobina è importante, perché è questa – la sua circonferenza – a determinare l”uscita del filo. Una bobina troppo piccola sarà caratterizzata da un defluire lento. Ma attenzione: al crescere della dimensione cresce anche il peso, il quale può diminuire solo con l’aumentare del prezzo, e quindi con il crescere della qualità.

Semplice, no?

 

Il prezzo del mulinello

Qui sopra abbiamo parlato di mulinelli di qualità. Ma cosa significa qualità quando si parla di mulinelli? In effetti il range di prezzo che questi accessori da pesca possono avere è davvero enorme, tanto da poter mettere in difficoltà il principiante. Ci sono mulinelli di grande qualità, come per esempio i migliori mulinelli da drifting a doppia velocità, che possono superare tranquillamente i 1000 euro, e mulinelli da big game che possono andare ancora oltre. Ma non è tutto qui, in quanto anche i mulinelli da spinning più sopraffini possono costare più di 1.000 euro, oltrepassando per esempio il prezzo fissato per buona parte dei mulinelli da pesca elettrici. Non per questo, però, tutti i pescatori che vogliono avere degli accessori da pesca di qualità devono svenarsi per acquistare un mulinello, certo che no. Chi non ha ha disposizione budget particolarmente alti, chi non deve partecipare alle più competitive sfide, chi guarda alla pesca come a un piacevole passatempo, può certamente acquistare dei mulinelli di qualità restando al di sotto dei 100 euro, e persino in certi casi al di sotto dei 50 euro. Certo, esistono delle differenze concrete tra mulinelli da 50 euro e mulinelli da 300, 500 o più euro, non ci sono dubbi: ma non vuol certo dire che non si possano raggiungere grandi risultati anche con mulinelli decisamente più economici: tutto dipende da quanto si è disposti a spendere per avere una marcia in più al momento della verità!

 

Ora non ti resta che scegliere il mulinello perfetto per la tua canna da pesca. Hai ancora dei dubbi? Ti possiamo aiutare ad approfondire l’argomento ancora di più! Abbiamo infatti scritto una guida per scegliere il miglior mulinello da vertical jigging, una guida per l’acquisto del mulinello da spinning, dei consigli per acquistare il mulinello da casting, un’introduzione ai mulinelli elettrici, una guida al funzionamento del mulinello da traina, una spiegazione della velocità di recupero del mulinello, e tante altri contenuti che ti aiuteranno ad avere sempre gli accessori giusti per la pesca!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Siete “bravi” per condividere con altri il vostro “Sapere”. Grazie a nome di Tutti.
    Anni tanti fa, non permettevano neanche di ” guardare”…
    È una gioia poter sapere per provare emozioni uniche!

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