Scegliere la canna da pesca

Primo e principale alleato del pescatore, la canna da pesca va scelta con attenzione, andando a considerare una vera miriade di fattori. In commercio esiste una grande quantità di canne da pesca diverse, che differiscono quanto a materiale, a lunghezza, a optional, a resistenza e via dicendo: ognuno di questi strumenti è pensato per essere usato in una determinata situazione, tanto che non si può parlare in nessun caso di canne effettivamente polivalenti, che possono quindi essere utilizzate in qualsiasi contesto, dal surfcasting al bolentino. Esistono però, va detto, delle canne meno ‘specialistiche’ chiamate anche canne match, che all’occorrenza possono essere utilizzate per diverse tecniche di pesca, dalla pesca all’inglese, alla bombarda  e alla pesca a fondo. Sia come sia, di fronte a questa ampia gamma di modelli, il principiante si trova spesso in difficoltà al momento di scegliere la canna da pesca, finendo per acquistare magari una canna ‘simile a quella dell’amico’, il quale a sua volta ha magari imitato un altro amico e via dicendo. Oggi, invece, vogliamo dare una base ‘razionale’ alla scelta della canna da pesca, considerando materiali, lunghezze, potenze e ovviamente tipologie differenti. Buona lettura!

Il materiale della canna da pesca

Quando si parla del materiale della canna da pesca ci si riferisce al materiale con cui è costruito il fusto dello strumento. Ebbene, in linea di massima si parla di due materiali di base, al quale se ne aggiunge un terzo per le canne più professionali e ricercate.
Si parte dalle canne in fibra di vetro, un materiale durevole e versatile, che permette di confezionare delle canne da pesca che, nel complesso – a partire dal loro costo basso – possono essere la scelta ideale per dei principianti. Elastica ma piuttosto pesante, la canna in fibra di vetro non è particolarmente adatta alla pesca con esche artificiali.
Chi vuole scegliere la canna da pesca più leggera non può che guardare invece alla fibra di carbonio, grazie alla quale si possono avere delle canne da pesca dal peso piuma, le quali consentono anche una maggiore sensibilità durante la pesca.
Ci sono poi le combinazioni tra materiali diversi. Chi vuole la sensibilità della fibra di carbonio senza sacrificare l’elasticità tipica della fibra di vetro sceglierà una canna da pesca realizzata con entrambi questi materiali; chi invece desidera una canna da pesca leggera, stabile, reattiva, forte e altamente professionale, opterà per una performante canna da pesca in carbonio.

Scegliere la canna da pesca: potenza e azione

Prima di buttarci su quelli che sono i due aspetti principali che si guardano solitamente al momento di scegliere la canna da pesca, soffermiamoci su due caratteristiche spesso trascurate ma molto importanti: parliamo della potenza e dell’azione delle canna da pesca. Quando si parla di potenza della canna ci si riferisce di fatto alla sua portata massima, e quindi al limite di peso oltre al quale c’è effettivamente il rischio di ritrovarsi con una canna spezzata, la potenza di una canna da pesca viene indicato in grammi o in alcuni casi in once.
Più complesso il discorso per quanto riguarda l’azione della canna da pesca, che ha a che fare con la curvatura della canna. Si parla di azioni diverse in correlazione al punto di flessione della canna da pesca. Si potrà così avere l‘azione di punta, che si verifica quando la canna sotto trazione risponde con le sezioni vicine alla cima, senza quindi coinvolgere le sezioni base. L’azione progressiva è la più utilizzata in generale, permettendo un efficace controllo della preda senza ledere la sensibilità: si parte con l’azione di punta e poi, con l’aumentare del carico, si passa alle altre sezioni della canna (da qui per l’appunto l’appellativo ‘progressiva’). L’azione parabolica, infine, si ha quando la canna si piega per l’appunto a parabola, disegnando un’azione decisamente morbida correlata a un’elasticità eccessiva.

Scegliere la canna da pesca: lunghezza e peso della canna

La lunghezza e il peso sono altri due fattori da tenere in altra considerazione nel momento in cui si decide di acquistare una canna da pesca. La lunghezza della canna dipende ovviamente dal tipo di pesca sportiva che si intende fare: chi desidera scegliere una canna da pesca per praticare surfcasting, per esempio, avrà bisogno di una canna non troppo corta, unico modo per poter lanciare efficacemente dalla spiaggia. Chi invece non ha bisogno di una lunga gittata, e che preferisce invece poter fare dei lanci più precisi, opterà per delle canne più corte e più maneggevoli.

Altro fattore è il peso, il quale ovviamente tende a crescere insieme alle dimensioni della canna da pesca. Il pesò è però determinato fortemente, come visto, anche dal materiale del fuso. In ogni caso, una canna da pesca può essere problematica non solo per il trasporto, ma anche per la pesca stessa, se questa è caratterizzata da lanci ripetuti: un braccio affaticato, ovviamente, può essere un problema notevole. Al contrario, una canna da pesca pesante non determina grossi problemi durante le pratiche di pesca in cui la canna deve essere maneggiata solamente durante la fase del combattimento, come succede tipicamente con la pesca a traina.

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Scegliere la canna da pesca: da terra o da barca

Prima di immergerci nella selva delle varie tipologie di canna da pesca, è bene fare una distinzione preliminare – per quanto tendenzialmente astratta – tra canne da pesca per la barca e canne pensate invece per essere utilizzate a terra. La differenza a volte è minima, mentre altre volte è totale. Ancora prima di pensare quindi a quale tipologia specifica di pesca sportiva si andrà a fare, è doveroso pensare se questa avverrà a bordo di una barca (bolentino, traina e via dicendo) oppure a terra, (dal surfcasting al rock fishing). Una volta risposto a questa domanda, è possibile passare a esaminare le varie possibilità, tra canna da pesca barca e canna da pesca terra.

Scegliere la canna da pesca: le diverse tipologie

Canne da pesca Bolognese

La nostra scoperta dei vari tipi di canne da pesca parte con una canna da pesca telescopica, con anelli, pensata prima di tutto per la pesca in acque interne, tra fiumi e laghi, con galleggiante. Si tratta di una canna caratterizzata da una struttura leggera, sottile, che potrebbe sembrare delicata, anche se va detto che offre una resistenza ben maggiore alle apparenze. Non si tratta di canne particolarmente economiche, con il prezzo che varia ovviamente anche in base alla lunghezza ed al materiale di costruzione. E qui, va detto, c’è una variabilità accentuata, con canne che vanno dai 4 agli 8 metri, in base ai lanci che si vogliono effettuare: con i modelli più lunghi si possono raggiungere anche i 20 metri. Grazie alla curvatura accentuata di questo fusto, è possibile stancare abbastanza velocemente le prede.

Canne da pesca da traina

Citiamo subito, come seconda, la canna da pesca da traina per fare un esempio di canna ‘specialistica‘: si tratta infatti di uno strumento che, per la sua fattura, può essere utilizzato solo e unicamente per questa tecnica di pesca. Visto il diametro del suo fusto, per il suo peso e per la lunghezza del manico, infatti, sarebbe effettivamente impossibile pensare di effettuare dei lanci. Questa canna da pesca è divisa in due sezioni, una con impugnatura e porta-mulinello, l’altra con anelli e carrucole. Non si tratta in ogni caso di canne lunghe, anzi: nel caso delle canne da usare in piedi – e non seduti – si parte da 160 centimetri.

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Canna da pesca teleregolabile

Utilizzatissima lungo fiumi e torrenti, è una parente stretta della canna bolognese. A differenza di questa, però, la canna teleregolabile presenta un fusto più rigido, e può raggiungere lunghezze superiori: si arriva infatti fino a 10 metri di canna, con la possibilità di modificare velocemente la sua estensione grazie a delle apposite boccole. Si tratta di una canna che assicura sensibilità e precisione (anche se questa, ovviamente, dipende sempre in larga parte dall’abilità del pescatore). Tra le canne da pesca teleregolabili troviamo anche canne da bolentino per pescare a bolentino.

Canne da pesca all’inglese

Giornata ventosa? La canna da pesca all’inglese può essere l’alleata perfetta. Canna in tre sezioni e di dimensioni comunque tendenzialmente medie (non si superano i 5 metri), si tratta di un modello immediatamente riconoscibile per la grande quantità di anelli, e per l’impugnatura quasi sempre in sughero. Il fusto – sottile – è composto da una prima sezione con mulinello, da una seconda sezione pensata per supportare il lancio nonché il combattimento e da una terza sezione che cambia di canna in canna, in base alle esigenze del pescatore. Va detto che la canna da pesca all’inglese esiste sia in versione ad innesti che telescopica (ma su questo torneremo tra poco).

Canne da pesca Roubasienne

Il nome non lascia dubbi sulla provenienza di questa canna da pesca, nata in Francia, e utilizzata soprattutto lungo fiumi e in carpodromi. Canna che può essere lunghissima (fino a 15 metri di lunghezza), si compone di una struttura fissa senza mulinello e da un elastico ammortizzatore, a conferire una marcata azione di punta. Si tratta di una canna che prevede l’uso di innesti, a comporre uno strumento piuttosto pesante. D’altronde si tratta di una canna nata molti anni fa. Ad onor del vero, l’evoluzione tecnologica ha portato anche in questo campo, la realizzazione di canne sempre più performanti e leggere!

Canne da pesca spinning

La categoria delle canne da pesca da spinning racchiude in realtà in sé tanti modelli diversi. Si trova in versione a innesti o telescopica, a lunghezze diverse in base all’ambiente di pesca: al mare e al lago si consigliano canne da spinning sui 2,40 metri, mentre lungo i fiumi, e quindi dove la corrente è accentuata, si usano canne più corte, intorno ai 2 metri. In realtà anche per le canne da spinning, il discorso è molto più complesso, per esser certi di acquistare infatti la canna adatta alle proprie esigenze, è bene conoscere le prede che insidieremo, ma soprattutto quali artificiali vorremmo utilizzare, sulla base di queste informazioni infatti, la scelta finale ricade sull’azione della canna.
A tal proposito ti consigliamo di leggere la guida su come scegliere la canna da spinning.

Canne da pesca da bolentino

Canna tendenzialmente corta, che sta solitamente al di sotto dei 3,20 metri, è lo strumento essenziale dell’evoluzione del bolentino dalla lenza a mano alla canna: la lunghezza ridotta, quindi, non deve stupire, visto anche l’angusto spazio offerto da tante barche. Caratterizzate da un fusto leggero, piuttosto rigido e resistente, sono pensate per non dare problemi nemmeno nei faticosi recuperi da fondali profondi (allo stesso scopo, gli anelli sono costruiti in SIC o Alconite, per evitare il surriscaldamento della lenza).

Canne da pesca da surfcasting

Canne robuste, a innesti o telescopiche, con una lunghezza variabile tra i 3,80 metri ai 5 metri, negli ultimi anni si sono evolute per garantire ai pescatori lanci più lunghi e più precisi, senza peraltro appesantire il fusto. Le canne di qualità maggiore possono essere usate senza problemi con pesi al di sopra di 150 grammi.

Canne da pesca da beach ledgering

Simili alle appena viste canne da surfcasting, quelle da beach ledgering presentano rispetto alle colleghe: in questo caso i pesi da utilizzare, infatti, non dovrebbero superare i 100 grammi, se non i casi eccezionali.

Canne da pesca fisse

Abbiamo lasciato per ultime quelle che, di fatto, sono le canne da pesca più semplici: parliamo ovviamente delle canne da pesca fisse, più rudimentali di quelle viste finora. Fusto flessibile, un solo anello, niente porta-mulinello, è lo strumento perfetto per la pesca al tocco lungo torrenti, e può essere usata anche in altri contesti per prede di dimensioni minime. Di fatto rappresenta il passo successivo alla pesca con lenza a mano.

Telescopiche o a innesti?

Abbiamo parlato di canne da pesca telescopiche e a innesti. Come scegliere tra l’una e l’altra tipologia di canne da pesca? Ebbene, le prime offrono certamente delle comodità non indifferenti, anche e soprattutto grazie all’ingombro ridotto durante gli spostamenti. Il problema tipico delle canne telescopiche è dato dal bloccaggio delle sezioni, determinato dal depositarsi, all’interno dei serraggi, di sporcizia o ancora più spesso di umidità – proprio per questo non si dovrebbe mai chiudere la canna senza attendere la sua completa asciugatura. Molto spesso – quasi sempre – per sbloccare in fretta una canna testarda si arriva alla sua rottura: molto meglio invece agire delicatamente, usando uno spray lubrificante.
Le canne a innesti, da parte loro, sono più ingombranti, e richiedono ovviamente più tempo per essere montate e allestite. A fronte di questi svantaggi, però, le canne a innesti sono più resistenti, non si bloccano e offrono una maggiore precisione di lancio.

scegliere canna da pesca (costo)

Canne da pesca costo

Infine, è necessario pensare anche al costo delle canne da pesca: arriva infatti il momento di guardare al budget, e di confrontarlo con i vari prezzi delle canne da pesca in vendita. Come puoi vedere sul nostro e-commerce, il costo delle canne da pesca varia in modo estremamente ampio: si va da 20 euro della canna da pesca più economica per arrivare ad alcune centinaia di euro per le migliori canne da pesca. Come puoi immaginare, però, esistono anche canne da pesca da gara e professionali che superano abbondantemente i 1.000, i 2.000 e persino i 4.000 euro!

Canne da pesca da mare o da acqua dolce

Prima di chiudere, abbiamo pensato di fare un ulteriore distinzione tra i vari tipi di canne da pesca, chiarendo la questione legata alla differenza tra canne da pesca in mare e canne da lago e da fiume.  Questa è una domanda che si pone spesso sui forum di pescatori: in linea di massima, la risposta che va per la maggiore tra i veterani della pesca è che non esiste una rigidissima differenza tra una canna da pesca da mare e una d’acqua dolce. Ci sono però alcune importanti riflessioni da fare: in media la canna da mare, viste le prede alle quali si aspira, dovrebbe essere più affidabile rispetto a quella usata comunemente in un fiume, e leggermente meno nervosa, anche se in alcuni casi il Big Game può essere affrontato anche nelle acque interne, vedi ad esempio, la pesca al siluro – un altro elemento e forse quello da prendere maggiormente in considerazione è il trattamento anti salsedine, difatti portare una canna da pesca in mare senza che abbia avuto questo speciale trattamento, significa portarla in contro alla sua fine!
A cambiare le carte in tavola, in fin dei conti, non è quasi mai la posizione, se in riva a un fiume o su una scogliera, né in se e per di per sé il tipo d’acqua, quanto invece la preda, la tecnica e il trattamento anti-corrosione.

scegliere la canna da pesca

Ora dovresti avere tutte le informazioni basilari necessarie per scegliere la canna da pesca più adatta a te: buon acquisto!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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