Il Faro Oggi e nella Storia. I fari più belli e misteriosi al mondo.

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IL FARO

“Il Faro è un’ancora di salvezza, dà gioia ai naviganti”

Non posso non aprire questo nuovo video con una citazione più azzeccata! Così Giovanni Lupo, farista da più di 40 anni definisce il Faro. Ed in effetti è verissimo.

In questo video esploreremo insieme il Faro, questo antichissimo strumento, che ha contribuito alla salvezza di migliaia di navi e, alla fine, ti svelerò i miei 5 fari preferiti!

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Cos’è il Faro?

Come dicevamo, il faro è una torre, un edificio o qualunque altro tipo di struttura, creata per emettere luce da un sistema di lampade e lenti. Devono essere costruiti di maniera che la loro luminosità, che è la caratteristica principale, possa essere visibile per alcune miglia; nella fattispecie un faro deve avere una portata nominale di almeno 10 miglia, al di sotto di questa si parla di Fanali.

I fari segnano coste pericolose, secche, scogliere, rocce e ingressi sicuri ai porti.

Storia del Faro

La navigazione è il mezzo più antico inventato dall’uomo per coprire lunghe distanze. Va da sé che, mentre l’arte di navigare diventava via via più complessa e le distanze coperte maggiori, le strutture a terra avrebbero dovuto evolversi di pari passo.

I primi segnali luminosi, i primi fari rudimentali, erano dei semplici falò.

Ma verso il 300 ac a Rodi fu costruito il Faro più maestoso del mondo antico, il famosissimo Colosso di Rodi, una statua di 32 metri situata proprio in prossimità dell’entrata del Porto di Rodi. La scultura rappresentava Elio con un braciere in mano, a segnalare la direzione alle navi. Purtroppo di questa statua ci rimangono solo i racconti dato che molteplici scosse di terremoto la distrussero completamente.

Un altro Faro molto famoso dello stesso periodo fu costruito nel Porto di Alessandria d’Egitto. Il faro fu situato sull’Isola di Pharos, ecco spiegato il nome che tuttora usiamo per definire questa costruzione. Con la sua torre di altezza compresa tra i 110 e 140 metri fu sicuramente una delle strutture più alte costruite dall’uomo. Il suo segnale luminoso era formato da un fuoco posto al centro di un sistema di lenti che si dice fu ideato da Archimede. Anche questo Faro crollò a seguito di terremoti, molto frequenti in questa zona.

Entrambi i fari che ho citato venivano considerati fra le Sette Meraviglie del Mondo antico.

Il Faro oggi

Con l’avvento della Rete di telecomunicazione satellitare quali il GPS e con l’utilizzo dei sistemi di navigazione elettronici il sistema dei fari operativi è diminuito.

I fari rimasti sono totalmente automatici e richiedono pochi interventi da parte dell’uomo e così il romantico guardiano del faro è ormai in pensione da tempo.

In ogni caso conoscerne bene le caratteristiche in abbinamento ad un buon manuale sulla lettura ed il riconoscimento dei fari, potrebbe fare la differenza in caso di avaria dei sistemi elettronici di bordo!

Come funziona un Faro

I segnali che vengono emessi da un Faro sono recepiti dai nostri occhi come lampi di luce intensa condensata in intervalli di tempo precisi. Luce ed intervalli sono la sequenza univoca per cui ogni Faro può essere riconosciuto su quella Costa.

La Caratteristica del Faro è formata dal colore e dalla sequenza di luci ed eclissi mentre si chiama Periodo della Caratteristica l’intervallo di tempo dopo il quale la sequenza si ripete.

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Non posso descrivere in un video le caratteristiche dei fari, ma, troverai in descrizione il link che ti porta ad un articolo molto schematico sul nostro blog HiNelson.

I fari del mistero

Esistono tantissime pubblicazioni sui Fari, alcune delle quali presentano bellissime illustrazioni di quelli più belli del mondo.

Di seguito ti elencherò alcuni fra quelli che più mi affascinano… ma aspetto di sentire il tuo faro preferito nei commenti

Faro di Strombolicchio (Stromboli)

Una leggenda racconta che Strombolicchio sia il tappo del vulcano lanciato in mezzo al mare durante una violenta eruzione. Il faro bianco calce in contrasto col nero della roccia vulcanica è raggiungibile percorrendo una scalinata di 200 gradini scavati nella lava

Faro Mangiabarche (Sant’Antioco Sardegna)

Tutto bianco e dal fascino un po’ decadente, ha il compito di evitare (a volte senza successo) l’incagliamento delle barche sulle rocce affioranti fra l’Isola di Sant’Antioco e quella di San Pietro. Con il mare in tempesta si staglia in tutta la sua maestosità, sfidando le onde spinte dal maestrale.

Faro di Tourlitis (Grecia)

Costruito nel 1897 sull’Isola di Andros, questo faro è degno di un romanzo fantasy. Non è difficile immaginarsi uno stregone che si inerpica sulla tortuosa scala che sia arrampica verso la sua entrata! Sicuramente uno dei più fotografati al mondo.

Torre di Leandro (Turchia)

Situato su un piccolo isolotto all’ingresso sud del Bosforo, fa da sfondo alla bellissima città di Istanbul. Questo faro ha svolto molte funzioni e a prescindere dalla sua bellezza attorno a lui girano molte leggende antiche, fra le quali quella sulla figlia del sultano, uccisa da un serpente velenoso, dalla quale il faro prende anche il nome di Torre della Fanciulla.

Faro di Lindau (Germania)

Per ultimo un Faro particolare, costruito per l’entrata del porto sull’Isola di Lindau nel Lago Costanza in Germania. La sua caratteristica quasi unica è un grande orologio che può essere visto dalla città e di fronte una maestosa scultura rappresentante il Leone Bavarese.

Ho aperto l’articolo con una citazione di Giovanni Lupo e con un altro suo aforisma chiudo

“Sui fari bisogna essere elettricisti, motoristi, effettuare le manutenzioni. Devi saper fare tutto. Incluso andare per mare: tra questi scogli senza attracco”

Ecco un buon motivo per ringraziare silenziosamente i Fari, questi giganti del mare quando passiamo nelle loro vicinanze

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  1. Il faro di Capo Hatteras da noi marinai chiamato “la Lanterna del Barbiere” era molto significativo. Andando dai Caraibi al Nord America e facendo la rotta inversa, segnava il punto in cui dovevamo cambiarci d’abito. Se andavamo verso nord dovevamo mettere i panni invernali, se andavamo verso sud, toglievamo gli abiti invernali e mettevamo quelli estivi. Il tutto avveniva, velocemente, in plancia.

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