Spinning o casting? Il confronto ragionato

Nella top 10 delle domande che vengono rivolte agli esperti di pesca che gestiscono la sezione del nostro e-commerce dedicata alla pesca sportiva figurano stabilmente le domande relative al confronto tra casting e spinning. Confronto che viene declinato nei più diversi modi, dalla più generale “è meglio la pesca spinning o casting?” per arrivare a questioni del tipo “posso mettere un mulinello da casting su una canna da spinning”?. E se è vero che la pesca a casting non è poi una novità così recente, è anche vero che tanti pescatori guardano ancora con un certo sospetto a questa tecnica: c’è chi fatica a capire le sue peculiarità, chi pensa che sia una moda passeggera, chi è convinto che con una canna da spinning si riesca a fare tutto quello che è possibile fare con una canna da casting, e via dicendo. Questo perché, molto semplicemente, la tecnica più sedimentata per la pesca con esche artificiali in Italia è lo spinning: essendo qualcosa che è arrivato dopo, il casting fa talvolta un po’ di fatica a trovare una collocazione. Il presupposto è che, ovviamente, nessuno è obbligato a sperimentare questa seconda tecnica per la pesca con gli artificiali; è però da sottolineare che chi ha la pazienza e la curiosità di provare anche il casting potrà rendere le proprie uscite non solo più divertenti e varie, ma anche più efficaci. Perché se è vero che in assoluto non è possibile dire se sia meglio la pesca spinning o casting – e sì, è assolutamente vero – è possibile affermare con sicurezza che chi può e sa sfruttare entrambe le tecniche ha l’opportunità di pescare di più e meglio. Vediamo quindi le peculiarità di entrambe queste tipologie di pesca!

Le differenze a livello di attrezzatura

Per scegliere di volta in volta tra spinning o casting è necessario – oltre ad avere entrambe le attrezzature con sé – conoscere le differenze a livello di canna e di mulinello. Vediamo quindi quali sono le peculiarità a livello di struttura e di funzionalità.

Il mulinello da spinning vs il mulinello da casting

Come è noto, il mulinello da spinning presenta una bobina fissa, mentre nel casting si usa il mulinello a bobina rotante. E certo, non ci sono dubbi: chi ha iniziato a pescare con il classico mulinello a bobina fissa non può che avere inizialmente qualche piccola difficoltà nell’approcciarsi al modello rotante. Concettualmente, però, il funzionamento del mulinello da casting è più naturale, più fluido e istintivamente più intuitivo: mettendo di fronte a una persona che non ha mai pescato le due tipologie di mulinello, molto probabilmente la scelta “di pancia” del novello pescatore cadrà sulla bobina rotante. Per sua stessa natura infatti il mulinello da casting permette di andare a recuperare il filo senza nessuna torsione, il che – nell’ottica di preservare il filo – è certamente premiante. Il fatto di avere a che fare con un mulinello di questo tipo dà la possibilità di utilizzare dei fili di diametro maggiore, nonché di effettuare dei lanci più precisi, e ancora, di effettuare più lanci in minore tempo (e con meno fatica). Ma a essere diverso non è solo il mulinello: anche le due canne sono differenti!

La canna da spinning vs la canna da casting

Mai usare una canna da casting con un mulinello da spinning: si rischierebbe di fare danni. Perché? Semplice: perché i due mulinelli presuppongono delle canne altrettanto differenti. Come sappiamo tutti, la canna da spinning presenta gli anelli posizionati nella parte interna del grezzo, sullo stesso lato del mulinello, uno in fila all’altro. La canna da casting presenta invece gli anelli nella parte esterna, e anzi talvolta li presenta disposti a spirale lungo la canna. E le differenze non si limitano alla disposizione degli anelli: la canna per la pesca a casting presenta un calcio peculiare, che con la sua sporgenza consente di avere una presa efficace. Guardando al fusto, va detto poi che le canne da casting sono studiare e realizzate per avere una torsione ben particolare, in base alla disposizione degli anelli, con una piega che è quindi diversa da quella della classica canna da spinning: ne risulta quindi che “capovolgere” una canna da spinning per pescare a casting è tutto fuorché un’idea intelligente! Le performance saranno di bassissimo livello, e la canna sarà a serio rischio frattura.

Spinning o casting? Peculiarità delle due tecniche

Le peculiarità delle due tecniche sono conseguenza diretta delle differenze strutturali di canna e mulinello. Come abbiamo visto, in un mulinello da casting il filo è soggetto a un attrito minore. Quando peschiamo a spinning è necessario poter contare su canne che possano, in virtù della loro flessibilità, aiutarci a lanciare l’esca; grazie alle peculiarità del mulinello da casting, invece, l‘esca tenderà a correre già di per sé, senza quindi l’apporto fisico della frustata tipica dello spinning. Utilizzando fili più grossi – cosa resa possibile per l’appunto dallo svolgimento della bobina rotante – il casting permette di avere lanci più precisi. E ancora, permette di fare un numero maggiore di lanci in minor tempo. Lo spinning, viceversa, avrà lanci meno precisi, ma tendenzialmente più lontani.

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Le difficoltà della pesca a casting

Le parrucche. Sì, lo sappiamo: quando un pescatore abituato allo spinning accarezza l’idea di provare il casting, la sua principale e prima paura sono le parrucche. Le quali ovviamente, per il funzionamento del mulinello a bobina fissa, sono un’ipotesi piuttosto remota. Diverso è il caso invece per il mulinello a casting, strumento che, per l’inesperto, può trasformarsi in una piccola fabbrica di parrucche. Va però sottolineato che per evitare questa evenienza fastidiosa basta un po’ di esperienza, con un po’ di pazienza che non guasta. Il consiglio qui è quello di assicurarsi di di avere la giusta imbobinatura e, successivamente, di allenarsi per un’oretta – o eventualmente di più – a fare unicamente dei lanci senza parrucche, magari semplicemente in un prato: dopo un po’ di lanci si riuscirà a dosare in modo decente la fuoriuscita del filo attraverso la pressione del pollice, per arrivare a fermare il suo scorrere al momento giusto (abbiamo comunque visto qui come lanciare con una canna da casting).

spinning o casting

Spinning o casting? Idealmente, entrambe

Dunque, spinning o casting? Quale delle due è migliore? Come abbiamo anticipato all’inizio di questa guida, nessuna eccelle in qualsiasi situazione sull’altra. Ma ci sono delle situazioni in cui è abbastanza chiaro il prevalere di una tecnica piuttosto dell’altra. Pensiamo per esempio a uno scenario in cui abbiamo il bisogno di pescare senza fare rumore, con dei lanci precisi e accurati: qui sicuramente il casting, non contando nel proprio movimento alcuna frustata, sarà la scelta più adatta.

La scelta della canna da spinning o della canna da casting può dipendere inoltre dal peso dell’esca che andremo a utilizzare: tendenzialmente, più leggera sarà l’esca, più efficace sarà la canna da spinning, laddove all’aumentare del peso dell’esca artificiale sarà probabilmente più efficace preferire la canna da casting, grazie all’opportunità di usare dei fili grossi nonché ai recuperi meno faticosi. Viceversa, usare delle esche leggere sulla canna da casting potrebbe essere poco agevole, sapendo che è proprio il peso dell’esca a determinare lo scorrere del filo al momento del lancio.

Ecco allora che ci sono situazioni in cui, quasi sicuramente, sarà bene darsi allo spinning: pensiamo alla pesca sulle mangianze, alla pesca sulle grandi distanze, alla pesca con fili sottilissimi. In altre situazioni, la pesca a casting conquista il primato e la preferenza: pensiamo alla pesca al luccio con grosse esche, alla pesca con jig del blackbass, e così via. In mezzo c’è tutto un interregno in cui sta al singolo pescatore, in base alla preda, allo spot, all’esca, al mood del giorno. Sapendo che di obblighi, da questo punto di vista, non ne esistono affatto: ognuno è liberissimo di pescare sempre con la canna da spinning o viceversa di usare sempre e solo la canna da casting, o ancora, di usare la prima dove tutti gli altri usano la seconda, o viceversa. A ognuno la sua strategia, la sua tecnica e il suo divertimento!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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