Le maree: forze generatrici e tempi

Nel mondo ci sono tanti diversi posti che acquisiscono un fascino altrimenti inarrivabile grazie alle maree. Pensiamo per esempio a Mont-Saint-Michel, che si trova nel nord-ovest della Francia. Si tratta di una rocca medievale di grande bellezza che si erge in mezzo alle acque. O meglio: è l’alta marea a circondare d’acqua la rocca e a renderla un’isola, andando a sommergere ciclicamente il territorio asciutto fino a qualche minuto prima. La linea di bassa marea si trova infatti a un chilometro dalla costa; vista la peculiare morfologia del luogo, l’alta marea avanza velocemente, tanto da portare Victor Hugo a scrivere che il mare, in quel luogo, «avanza rapido quanto un cavallo al galoppo». E di certo un altro luogo dove osservare il fenomeno delle maree in tutta la loro potenza è la baia di Fundy, che si affaccia sull‘Oceano Atlantico. Qui si trovano le marre più alte del mondo, con dei scenari che si presentano del tutto differenti nella medesima giornata: nella baia l’altezza dei mare arriva a variare di quasi 20 metri. Ma da cosa dipendono le maree? Ogni quanto si alternano alta marea e bassa marea? E perché in certi luoghi lo scarto è minimo, mentre in altri la differenza tra alta marea e bassa marea è enorme?

Cosa sono le maree?

Si possono definire le maree in molti modi differenti. Si tratta in un movimento periodico e regolare nel tempo di sollevamento e di abbassamento dell’acqua del mare, causato – in estrema sintesi – dalle forze gravitazionali che influenzano il sistema Terra-Luna-Sole. Al variare di queste forze avremo un mare più alto o un mare più basso, anche se va detto che l’intensità delle maree muta in base alla morfologia della zona in questione. Nel Mare Adriatico, per esempio, non si vede mai un livello di innalzamento superiore al metro, laddove invece talune coste oceaniche, come abbiamo visto, si raggiungono scarti decisamente notevoli.

Le forze generatrici di alta marea e bassa marea

Quali sono le cause delle maree? È tutta una questione di forza gravitazionale. La legge di fondo è semplice: ogni corpo tende ad attirare ciò che gli sta vicino. Più nello specifico, tra due corpi si avrà un’attrazione reciproca in base alla loro bassa e alla distanza che li separa. A esercitare la loro forza gravitazionale universale sulla Terra sono due corpi, ovvero il Sole, grandissimo e lontanissimo, e la Luna, piccola ma molto vicina. La forza di attrazione lunare viene esercitata su tutta la Terra, ma di fatto è visibile solo a livello di mare e di oceani – le terre emerse infatti, come ben sappiamo, non risentono di questa ciclicità. Anche il Sole, va detto, ha un ruolo nelle maree, esercitando comunque una sua attrazione, da una distanza pari a 400 volte quella tra Terra e Luna.
Queste forze generatrici generano allo stesso tempo l’alta e la bassa marea: avremo l’alta marea, e quindi un rigonfiamento del mare, nella porzione di Terra affacciata alla Luna, nonché nella parte direttamente opposta; la bassa marea sarà invece nei due lati diametralmente opposti, che in quel momento vivranno un abbassamento delle acque.
Cerchiamo di capire meglio questo fenomeno. L’alta marea è causata dall’attrazione gravitazionale delle Luna. Ma perché quindi il rigonfiamento si verifica allo stesso tempo anche nella parte opposta del pianeta? Semplice: qui entra in gioco un’altra forza, ovvero la forza centrifuga: non dobbiamo infatti scordare che la Terra – insieme alla Luna – ruotano attorno a un baricentro. È un po’ come se una bambina dai capelli lunghi si mettesse a su una giostra che gira e che gira: inevitabilmente la sua chioma finirebbe per allungarsi verso l’esterno, a causa della forza centrifuga creata dal moto circolare.

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Ogni quanto cambia la marea?

Si è parlato della regolarità delle maree, le quali, come la Luna stessa, sono diventate non a caso dei fenomeni fondamentali per il riferimento temporale per tante antiche popolazioni stanziate lungo le coste. Non è un caso se in inglese la parola per marea è “tide” e quella per tempo è “time”, peculiarità che ritroviamo anche in tedesco “Gezeiten” e “Zeiten” e in olandese “getijde” e “tijde”. L’alta e la bassa marea, in ogni caso, si verificano nel medesimo luogo ogni 12 ore e 25 minuti. Tra la bassa e l’alta marea, quindi, avremo 6 ore e 12 minuti (e mezzo).

Il calcolo delle maree per il diportista

Il diportista dovrebbe conoscere al meglio il mare, maree comprese. Se nel Mediterraneo le maree hanno poca importanza per il navigante – eccezione fatta per alcuni casi specifici, come per esempio lo Stretto di Messina, nel quale i diportisti ma soprattutto i sub dovrebbero conoscere bene gli orari delle maree – in altri luoghi è bene informarsi a dovere, per non rischiare magari di rimanere incagliati. Già in Francia, nella costa bretone, si hanno innalzamenti e abbassamenti di oltre 10 metri. Molto meglio informarsi, usando le apposite Tavole di Marea!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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