Come scegliere il motore fuoribordo: i fattori da considerare

Come scegliere il motore fuoribordo? Forse devi sostituire il propulsore della tua barca, ormai datato, poco performante e portato a presentare continui problemucci. Oppure, forse, stai acquistando uno scafo tutto nuovo, e stai decidendo quale sarà il motore che spingerà il tuo nuovo acquisto. Ebbene, oggi vedremo insieme i principali fattori da tenere in considerazione per fare la scelta giusta: al di là della preferenza per quello o per l’altro marchio, infatti, ci sono degli elementi oggettivi da tenere in altissima considerazione per prendere la decisione più corretta. In effetti, non è l’istinto che ci fa capire come scegliere il motore fuoribordo più adatto, quanto invece un processo quasi “scientifico”, che permette di restringere via via la gamma di possibilità per arrivare infine a un numero di alternative piuttosto ristretto, così da rendere molto più semplice – ed efficace – la decisione finale. Come vedremo nei prossimi paragrafi, per decidere qual è il motore fuoribordo perfetto per la propria barca sono da considerare principalmente fattori come potenza, altezza, tipo di alimentazione, elica, peso, consumi e prezzo, con una considerazione finale ed eventuale per la timoneria. Dunque, bando alle chiacchiere, ecco come scegliere il motore fuoribordo in modo razionale!

Come scegliere il motore fuoribordo in base alla potenza

Questo è senz’altro il primo fattore da tenere in considerazione nel momento in cui ci si chiede come scegliere il motore fuoribordo: la sua potenza, ovvero il numero di cavalli necessari. E come capire quanto deve essere potente il propulsore che spingerà lo scafo? I fattori da considerare sono essenzialmente due, ovvero il peso della barca da spingere e l’utilizzo che se ne farà. Per quanto riguarda quest’ultimo elemento, è subito detto: un motoscafo che verrà utilizzato per fare sci nautico avrà un tipo di esigenza a livello di potenza del motore fuoribordo, laddove invece un gommone utilizzato per pescare in barca al lago ne avrà altre, a prescindere dal peso effettivo.

Per quanto riguarda il rapporto tra potenza e peso della barca, ci sono delle regole generali da tenere in considerazione, che semplificano un bel po’ la questione, spesso va detto un po’ troppo. Sappiamo per esempio che la più empirica e generale delle regole ci dice di calcolare almeno un cavallo per ogni 200/250 chilogrammi di peso della barca: questo dovrebbe essere sufficiente per portare uno scafo dislocante alla sua velocità massima raggiungibile, la quale è conseguenza diretta della lunghezza al galleggiamento dello scafo.

Cosa se ne desume in fine? Come scegliere il motore fuoribordo dal punto di vista della potenza? Il peso, il tipo, la lunghezza e le linee dello scafo determinano quanti cavalli devono essere presenti: troppi, e si avrà un motore inutilmente costoso e pesante, troppi pochi, e si avrà un propulsore che non riesce a spingere efficacemente la barca, costantemente sotto stress, e con una riserva inesistente in caso di condizioni critiche. Nel caso di scafi recenti, le indicazioni del produttore riguardo alla potenza ideale del motore fuoribordo da montare risultano quindi preziosissime!

La scelta dell’altezza del motore fuoribordo

Il secondo fattore da considerare per capire come scegliere il motore fuoribordo è la sua altezza. Sappiamo infatti che questi propulsori devono essere posizionati a poppa, a una distanza “standard” dallo specchio di poppa. Ma a quale altezza ideale del fuoribordo? È noto che per lavorare bene l’elica del propulsore marino non deve essere né troppo vicina alla superficie, né troppo profonda. Un’elica che si trova in posizione troppo alta è inefficiente, aumenta il rischio di cavitazione, incrementa le vibrazioni e compromette il lavoro del trim; un’elica al contrario troppo bassa non riesce a essere efficiente, e aumenta inutilmente il rischio di urtare il fondale. Ci sarebbero poi, per quanto riguarda l’altezza del motore fuoribordo, ulteriori considerazioni da fare per quanto riguarda il raffreddamento. In ogni caso, per portare l’elica alla posizione giusta su qualsiasi scafo, in commercio esistono motori fuoribordo con gambi di diversa lunghezza, con gambo corto, lungo o extra lungo: come valore di riferimento, solitamente si passa dal gambo corto al considerare un gambo lungo nel momento in cui lo specchio di poppa supera i 38 centimetri. Ma attenzione, questo è solo un valore generale, ed è quindi bene valutare di volta in volta l’effettivo posizionamento finale dell’elica rispetto allo scafo!

guida alla scelta del fuoribordo per la barca

Il tipo di alimentazione: a combustibile oppure elettrico?

Fino a non molto tempo fa, in un articolo dedicato a come scegliere un motore fuoribordo per la propria barca, non avremmo preso nemmeno in considerazione tale questione. Ma ora che i motori fuoribordo elettrici sono effettivamente una realtà, ora che i prezzi non sono più irraggiungibili, ora che finalmente ci sono davvero degli incentivi per l’acquisto dei motori marini elettrici e adesso che la sensibilità verso la sostenibilità della navigazione è alta, è certamente bene pensare anche a questo: meglio un motore a combustibile oppure un motore elettrico? I vantaggi del motore fuoribordo elettrico sono noti: un propulsore di questo tipo non inquina, è silenzioso, richiede una manutenzione minima o praticamente nulla, è silenzioso, ha una buona coppia anche a velocità ridotte. Di contro c’è che il prezzo di acquisto è ancora oggi proporzionalmente più alto, in particolar modo quando si punta a potenze importanti. Ma non ci sono davvero dubbi: chi deve scegliere quale motore fuoribordo installare su una barca di dimensioni non eccessive può assolutamente prendere in considerazione anche l’opzione elettrica, decisamente performante e amica dell’ambiente!

Da non perdere:   La cavitazione dell'elica: una spiegazione completa

Come scegliere il motore fuoribordo: l’elica

A imprimere il movimento alla barca è pur sempre lei, e non stupisce quindi che, gira e rigira – è proprio il caso di dirlo – si finisca spesso per parlare di lei per capire come scegliere il motore fuoribordo. Posta all’estremità inferiore del propulsore, l’elica può essere di dimensioni, materiali e tipologie diverse. Per quanto riguarda i materiali, per i motori di una certa potenza si parla quasi sempre di alluminio e acciaio; il primo è più economico e flessibile, il secondo più costoso e maggiormente performante su barche con un dislocamento importante.

Per quanto riguarda il numero di pale – sempre semplificando un po’ – si opta quasi sempre per i modelli a 3 pale, laddove quelli con 4 pale si presentano come una buona alternativa per i motori che lavorano più vicino alla superficie, o in alternativa su natanti di dimensioni ridotte. Arrivando infine alle dimensioni dell’elica, queste sono espresse da due fattori, ovvero diametro e passo: qui è necessario nel 99,9% dei casi seguire pedissequamente le indicazioni del produttore del motore ed eventualmente dello scafo.

Il peso del motore fuoribordo

Nello scegliere il motore fuoribordo per la propria barca è il caso di considerare anche il peso del propulsore: non è un caso se i produttori di motori marini si sfidino anche su questo fattore, ovvero sui chilogrammi dei propri propulsori. Il concetto di base è semplice: all’aumentare dei chilogrammi totali cresce la potenza necessaria, ma crescono anche i consumi e i costi. Non è poi da trascurare il fatto che un motore leggero è più facile da trasportare. Insomma, nel caso in cui ci si trovi a scegliere tra due modelli assolutamente similari a livello di potenza e di caratteristiche tecniche, optare per il motore più leggero nella maggior parte dei casi è la scelta più giusta.

Come scegliere il motore fuoribordo in base ai consumi

I consumi di un motore crescono in linea di massima all’aumentare della sua potenza. Ma quanto consuma effettivamente un motore fuoribordo? Sappiamo che in linea di massima i propulsori montati a poppa con una potenza compresa tra i 20 ei 40 cavalli consumano mediamente tra gli 0,45 e gli 0.67 litri/cavallo/ora, ma va detto che la qualità del motore, il suo utilizzo e le attenzioni del diportista per ridurre i consumi del motore fuoribordo fanno certamente la differenza. In ogni caso, i produttori dei propulsori, oltre a esplicitare potenza, cilindrata, peso, e via dicendo, informano i clienti anche sul consumo teorico del motore: meglio tenere in considerazione anche questo dato!

Il prezzo: quanto costa un motore fuoribordo?

Pur sempre di una transazione si sta parlando, e per questo, per capire come scegliere un motore fuoribordo, è bene considerare anche il prezzo di vendita, nonché il proprio budget. Al di là del tipo di alimentazione – e quindi con un’importante differenziazione tra motori fuoribordo elettrici o a combustione – a fare la differenza è la potenza del motore. Ecco che allora con 1.000 / 1500 euro circa è possibile portare a casa un buon motore da 3 o 4 cavalli, laddove invece chi sta puntando a un motore da 10 cavalli dovrà spendere tendenzialmente di più, seppur non con un aumento sempre proporzionale all’incremento di cavalli.

La timoneria del fuoribordo

Infine, vale la pena ricordare che un motore fuoribordo può necessitare di una timoneria. Certo, per il motore fuoribordo montato sul tender o sulla piccola barchetta non è necessario niente di simile, sapendo che con i motori fuoribordo di potenza ridotta è assolutamente possibile muoversi “a barra”, senza nessun accessorio ulteriore. Sopra a una certa potenza ci sono però da mettere in campo le timonerie: è già presente ed efficiente sulla tua barca? Oppure, magari, il cambio del motore fuoribordo è accompagnato anche dal cambio della timoneria? In questo caso dovrai scegliere tra timoneria meccanica, idraulica o elettrica, a partire dalla potenza del tuo motore, dal tipo di barca e, di nuovo, dal tuo budget!

Speriamo che, arrivati in fondo a questa guida, tu abbia compreso maggiormente come scegliere un motore fuoribordo per la tua barca: sul nostro store puoi trovare motori a combustione oppure elettrici, fino a una potenza di 20 cavalli!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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