Motore fuoribordo: come evitare consumi esagerati

Come consumare di meno in barca? Ovvio: basta aumentare l’efficienza del motore fuoribordo: semplice, no? In effetti, difficile non è. I passaggi da mettere in pratica, però, non sono affatto pochi. Vale però la pena darsi da fare, visto il prezzo tutt’altro che basso dei carburanti e vista ovviamente anche la volontà di ridurre le emissioni della propria barca. E certo, inquinare di meno con gli incentivi per il motore nautico elettrico sarà sempre più semplice: chi continuerà però a navigare con un motore fuoribordo alimentato da combustibili fossili desidera però delle soluzioni immediate, da mettere subito in pratica per far bere meno il proprio propulsore. Ecco quindi i passaggi più importanti per aumentare l’efficienza del motore fuoribordo, sul breve come sul lungo termine!

Ridurre i consumi del motore fuoribordo: scegliere il propulsore giusto

Il primo step fondamentale per tagliare i consumi del motore fuoribordo è scegliere e usare il propulsore giusto. In generale, ci sono ovviamente motori che consumano di più, sapendo che il fabbisogno di carburante cresce sia con la potenza, sia con l’età; nello specifico, poi, va detto che ogni scafo “chiede” un motore diverso per avere un buon equilibrio tra comfort, performance e consumi. Non è per esempio raro imbattersi in diportisti che, per risparmiare un po’ al momento dell’acquisto, optano per dei motori fuoribordo poco potenti, pensando peraltro di poter risparmiare ulteriormente durante l’utilizzo per i consumi minori. Ma attenzione: l’acquisto di un propulsore sotto-potenziato, e quindi troppo poco potente per la propria barca, porta a dover navigare quasi sempre a giri alti, finendo così per incrementare i consumi, e con essi l’usura del fuoribordo. Ecco quindi la prima regola per un motore fuoribordo efficiente: scegliere il propulsore più adatto!

La dimensione dell’elica influenza in consumi in barca

Restando al momento della scelta del motore fuoribordo e delle sue caratteristiche, non va dimenticato che a dare movimento alla barca è, alla fin fine, lelica. Questa va scelta in base alle caratteristiche del mezzo e alle sue prestazioni, sapendo per esempio che un’elica a 3 pale, in linea generale, permette di ridurre i consumi a velocità di crociera rispetto a quanto farebbe invece un’elica a 4 pale, la quale in quello stesso scenario richiederebbe maggiore energia. Un discorso simile va fatto anche per quanto riguarda diametro e passo dell’elica: entrambi questi elementi devono essere coerenti con le caratteristiche del motore fuoribordo, trovando il compromesso ideale tra accelerazione, velocità e consumi.

Aumentare l’efficienza del motore fuoribordo: l’importanza della manutenzione

Non ci sono davvero dubbi: per incrementare l’efficienza del motore fuoribordo è necessario prevedere nel tempo una manutenzione regolare. Ogni propulsore richiede infatti degli interventi, dei controlli e delle sostituzioni regolari nel tempo. Pensiamo al semplice risciacquo con acqua dolce, al controllo del livello dell’olio e alla verifica di presenza di perdite d’acqua e di carburante, operazioni che dovrebbero essere fatte sempre; ci sono poi gli interventi per la manutenzione ordinaria del motore fuoribordo, dal controllo alle candele alla sostituzione del filtro della benzina, per arrivare infine a tutte le operazioni per il rimessaggio invernale del motore fuoribordo. Un propulsore in salute ha performance maggiori e consumi minori, e dura molto di più nel tempo, così da rappresentare un investimento intelligente. Ma non è tutto qui, in quanto un motore fuoribordo ben mantenuto garantisce una maggiore sicurezza, senza quindi dare problemi durante la navigazione.

ridurre consumi fuoribordo

Distribuire bene i carichi per consumare meno carburante

La gestione dei carichi è essenziale per tagliare i consumi di carburante del motore fuoribordo. Ma cosa significa gestire i carichi della barca? Prima di tutto vuol dire eliminare ogni peso inutile: più la barca è leggera, meno è il carburante richiesto. Per uscite brevi, per esempio, è inutile avere a bordo tutto quello che si imbarcherebbe per delle crociere. Ma non è tutto qui: oltre a essere “razionalizzati”, i carichi devono essere distribuiti nel modo giusto. In questo modo sarà possibile avere l’assetto ideale, senza avere quindi una barca inclinata. Quali sono i pesi maggiori presenti a bordo di una barca? In genere, oltre alle persone, sono da considerare elementi come il serbatoio dell’acqua dolce, l’eventuale serbatoio di carburante, l’ancora, le dotazioni di emergenza e via dicendo. Una loro distribuzione ragionata può migliorare di molto la situazione.

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Andatura e velocità: come trovare quelle giuste

Una buona regola generale per ridurre i consumi del motore fuoribordo è quella di andare più lenti. È molto semplice: se una barca a vela da 10 metri che si muove a 6,5 nodi consuma un certo tot di benzina, la medesima barca che si muove a 5 nodi consumerà circa la metà. Ma occhio: la velocità è solamente uno dei fattori che influenzano il consumo di un motore! È bene adattare lo stile di navigazione e l’andatura, sempre pensando però alle caratteristiche della propria barca. Una barca dislocante per esempio dovrà mantenere una velocità di crociera costante, sapendo che basta 1 nodo in più per aumentare considerevolmente i consumi; nel caso dello scafo planante, l’andatura che permette un buon risparmio di carburante è quella che prevede una velocità sufficiente per mantenere la barca inplanata, senza andare però a stressare ulteriormente il motore. Quando per qualsiasi motivo non si può mantenere la planata, per tenere i consumi bassi, sarà invece bene procedere molto lentamente!

Altri consigli per ottimizzare l’efficienza del motore fuoribordo

Vediamo ora altri consigli, piccoli e grandi, per aumentare l’efficienza del motore fuoribordo, riducendo i consumi senza compromettere le performance:

  • La pulizia della carena: fare carena è molto importante per ridurre i consumi del motore fuoribordo. Il motivo è molto semplice: una carena pulita, libera cioè da alghe, da molluschi e altri organismi, è più liscia, fa meno attrito, e permette quindi di raggiungere velocità elevate con maggiore facilità, con minore sforzo, e dunque con un consumo minore. Meglio quindi investire in una buona vernice antivegetativa e mantenere la carne pulita!
  • La regolazione ottimale del trim: regolare il trim vuol dire ottimizzare l’angolo di inclinazione del propulsore, andando di conseguenza a condizionare l’assetto della barca durante la navigazione. L’inclinazione perfetta permette alla barca di “correre” con minore sforzo, riducendo i consumi e aumentando il confort a bordo.
  • Le pinne stabilizzatrici: le pinne stabilizzatrici per motori fuoribordo, oltre a permettere una riduzione del fabbisogno di carburante, consentono un aumento del comfort, una planata più veloce nonché una riduzione del rischio di cavitazione, a tutto vantaggio – di nuovo – della salute del motore fuoribordo e dell’elica stessa.
  • Scegliere la rotta giusta: non ci sono dubbi, la scelta della rotta incide parecchio sui consumi effettivi di una barca. È bene dunque scegliere la rotta più breve, nonché guardare anche le mappe della corrente: a contare non è infatti solamente il numero di miglia, anche le correnti che si incontreranno durante l’uscita avranno conseguenze sui consumi!
  • Studiare il manuale del motore: di certo conoscere il proprio motore fuoribordo a menadito, oltre a rendere pù facile ed efficace la manutenzione, aiuta a ottimizzare i suoi consumi. Guarda sul manuale del produttore i grafici dei consumi, per capire qual è l’utilizzo più green del propulsore!
  • Una barca più aerodinamica: per aumentare l’efficienza del motore fuoribordo può essere il caso di pensare anche all’aerodinamica della barca. Spesso ci sono infatti degli elementi che “frenano” l’imbarcazione: si pensi al tendalino aperto, allo spraytop, o magari al piccolo tender trascinato a poppa.
  • I pannelli fotovoltaici: infine, può essere un buon avviso quello di evitare di ricaricare le batterie con il motore. Chi ne ha la possibilità dovrebbe sfruttare anche dei pannelli fotovoltaici per barca.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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