Fare sci nautico: consigli e regole

Non servono onde, non serve vento: serve solo una barca che proceda veloce, così da poter sciare a pelo d’acqua e godere di una scarica di adrenalina unica. Fare sci nautico vuol dire sfrecciare leggeri e veloci sulla superficie di mari e laghi, scivolando sull’acqua alla ricerca di emozioni forti. Si tratta, di fatto, di un modo diverso e originale per dominare il mondo dell’acqua, accarezzato per molto tempo dall’uomo: già tra Ottocento e Novecento si ha notizia di ragazzini che, usando delle piccole tavole di legno – parti di casse dei pescatori – si facevano trascinare da dei pescherecci lungo i lidi della costa californiana.

Ma il primo uomo a fare sci nautico come lo concepiamo oggi è stato senz’altro Ralph Samuelson, un vero e proprio amante dell’adrenalina che, nel 1922, si impose di sciare sull’acqua. Il concetto di partenza era semplice: perché sciare sulla neve e non sull’acqua? Iniziarono così suoi primi esperimenti, dapprima con delle semplici assi di legno, e quindi con dei normali sci da neve. I risultati, però, furono dapprima deludenti. Le assi di legno, dritte, andavano subito a fondo, così come gli sci da neve, troppo stretti per poter galleggiare. Ecco quindi che Samuelson commissionò a un falegname la costruzione di due assi di legno con punta ricurva, i primi esemplari di sci nautici mai costruiti. Così, con questi pionieristici sci a piedi, Samuelson iniziò nel 1922 a farsi trascinare da barche, cercando di volta in volta nuove sfide. Da una parte si inseguiva una sempre maggiore velocità – arrivando fino a 130 chilometri orari, facendosi trainare da un idrovolante – e dall’altra si introducevano degli ostacoli, come per esempio delle rampe per fare dei salti. Dopo anni passati a sperimentare e a creare le basi di questo affascinante sport, Samuelson si infortunò abbastanza gravemente, nel 1937. Come detto, però, le fondamenta dello sci nautico erano ormai costruite: nel secondo dopoguerra questo sport andò via via diffondendosi, per essere ‘normato’ già negli anni Cinquanta in tre diverse specialità. Parliamo infatti di slalom, di salto su rampa e di figure. Nel 1972 lo sci nautico divenne per la prima e ultima volta uno sport olimpico (dimostrativo) con l’oro per lo slalom conquistato proprio da un italiano, Roby Zucchi.

Ancora oggi, del resto, lo sci nautico è uno sport in cui spesso a prevalere sono proprio gli italiani. Pochi anni fa, in Norvegia, in occasione dei Mondiali di sci nautico 2019, Daniele Cassoli ha infatti vinto per esempio 2 ori mondiali (portando così il suo palmarès ha 24 medaglie dorate) rispettivamente per le figure e per il salto. I tanti successi italiani in questa disciplina, insomma, possono essere visti come altrettanti ottimi motivi per iniziare a fare sci nautico, seppur – perlomeno all’inizio – come puro e spensierato divertimento.

Regole per fare sci nautico: vediamo cosa dicono le normative

Non si può ovviamente pensare di fare sci nautico senza conoscere le norme che regolano questo sport. L’esistenza di regole precise è dettata da due motivi: da una parte, si tratta pur sempre di un’attività che prevede dei rischi, per proteggersi dai quali è necessario seguire delle regole precise; dall’altra parte, lo sci nautico prevede la presenza di una barca a motore che trascini lo sciatore, e come è noto la conduzione della barca deve sottostare a precise regole del Codice nautico, per proteggere l’equipaggio, gli sciatori e tutte le persone vicine.

Prima di tutto, è necessario capire dove è permesso fare sci nautico. Si tratta, infatti, di un’attività che può essere effettuata solo in determinate aree, mentre in altre – come per esempio la maggior parte dei laghi italiani – è espressamente vietata.

In linea generale, eccezion fatta per divieti particolari posti dalle autorità locali, è possibile fare sci nautico sia in mare che in laghi naturali che in bacini artificiali, a patto di restare a 200 metri dalla riva (i quali vengono misurati a partire dalla batimetrica di 1.60 metri). Questa distanza minima è valida nel caso di coste sabbiose. Se invece le coste sono rocciose e a picco sul mare, la distanza minima scende a 100 metri. Non bisogna, però, stare a distanza delle sole coste: prima di fare sci nautico è necessario individuare anche eventuali allevamenti e vivai ittici, e mantenersi ad almeno 400 metri di distanza da questi luoghi. E ancora, non si può praticare sci nautico in corrispondenza o nei paraggi delle rotte di traghetti o di altre barche di servizio, per ovvi motivi di sicurezza.

Elemento fondamentale per fare sci nautico è, come annunciato, una barca a motore. Questo sport, infatti, non sfrutta né le onde né il vento, elementi che anzi ostacolano la normale pratica dello sci nautico. Ne consegue quindi che, per praticare questa attività, è doveroso rispettare anche le regole della normale conduzione di un’imbarcazione. Chi guida il motoscafo o il gommone che traina lo sciatore, a prescindere dalla potenza del motore, della grandezza dell’imbarcazione e dalla distanza dalla riva, deve possedere la patente nautica. Chi si ritrova a condurre lungo la costa un natante con un motore di potenza minima, non ha nessun obbligo specifico di disporre della patente nautica. Il fatto stesso di trainare uno sciatore o un qualunque altro mezzo trainabile (come un wakeboard o un gofiabile) rende invece la patente nautica obbligatoria, in tutte le situazioni.

Non tutte le barche, del resto, possono essere usate per fare sci nautico. L’imbarcazione deve infatti essere dotata di un invertitore di marcia, e deve poter essere messa in folle, così da garantire un eventuale recupero di emergenza dello sciatore in modo semplice e agevole. Per quanto riguarda le dotazioni di bordo obbligatorie, oltre a quelle previste per la normale sicurezza dell’equipaggio, la barca deve essere provvista di specchietto retrovisore, così da poter controllare comodamente le condizioni e gli eventuali segnali dello sciatore; di una cassetta di pronto soccorso, per le situazioni di emergenza; di un gancio di traino, per poter trainare lo sciatore o gli sciatori in piena sicurezza; infine, di un salvagente a portata di mano per ogni sciatore.

Sulla barca, inoltre, non è sufficiente la presenza del solo conducente provvisto di una patente nautica. Oltre lui, infatti, ci deve essere una seconda persona, la quale deve essere un nuotatore esperto, in grado quindi di monitorare costantemente i movimenti dello sciatore nautico e, in caso, capace di intervenire in acqua per trarlo in salvo.

Altre distanze da tenere in considerazione sono quelle tra lo sciatore e la barca e tra questo ‘complesso’ e le altre imbarcazioni eventualmente presenti. Per garantire la sicurezza dello sciatore, questo deve essere come minimo a 12 metri dalla barca trainante – è quindi necessario dotarsi di un corda per sci nautico con una lunghezza maggiore. Allo stesso tempo, il conducente della barca deve stare attento a mantenersi ad almeno 50 metri da qualsiasi altra barca (e le altre barche devono per legge fare altrettanto, evitando di avvicinarsi alla barca trainante e al sciatore).

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Altre due regole d’ordine generale che è necessario sapere sono relative ai momenti in cui è possibile fare sci nautico e al numero massimo di sciatori. É possibile fare sci nautico solamente di giorno, con bel tempo e con mare calmo; oltre a questo, è possibile trainare.

Fare sci d'acqua

L’attrezzatura necessaria per fare sci nautico

Per fare sci nautico occorrono gli sci, una corda per traino con maniglia e un giubbotto di salvataggio, più gli elementi obbligatori visti sopra. La scelta più difficile, ovviamente, è quella relativa agli sci, i quali sono diversi in base alla specialità che si intende fare. In linea di massima, però, il grande pubblico è interessato a due tipologie di sci d’acqua: i normali sci nautici a coppia e gli sci singoli, da usare quindi da soli. Si tratta di in questo secondo caso di sci più larghi, che permettono di fare curve più strette e di raggiungere velocità più elevate. Esistono, peraltro, degli sci d’acqua che possono essere utilizzati sia in coppia che singoli (in questo caso, uno dei due sci avrà un secondo attacco per essere utilizzato come monosci).

La scelta degli sci nautici

Diamo alcuni consigli ulteriori sulla scelta degli sci nautici – oppure del sci d’acqua singolo. Chi legge questa guida è, probabilmente, un principiante: il primo consiglio è dunque quello di dirigersi verso degli sci nautici di prezzo medio basso, e quindi al di sotto dei 250 euro. Varrà eventualmente la pena spendere di più nel momento in cui si vorrà effettuare un salto di qualità, ma per il momento è assolutamente inutile portarsi verso cifre maggiori! Quanto alla lunghezza degli sci d’acqua, tutto dipende dalla tecnica e dalla propria altezza. In linea di massima, lo sci d’acqua classico deve arrivare circa all’altezza del mento di chi lo utilizza; per quanto riguarda la larghezza, ai principianti si consiglia sempre di optare per degli sci d’acqua piuttosto larghi, così da avere un’uscita dall’acqua più facile e meno faticosa.
Si potrebbero avere dei dubbi circa gli attacchi per i piedi; lasciando da parte l’esistenza del doppio attacco nel caso di monosci, possiamo dire che in linea di massima gli sci nautici per adulti presentano degli attacchi per i piedi pensati per chi calza scarpe di taglia superiore al 37; al di sotto di questo numero è necessario rivolgersi a degli sci d’acqua junior. 

Vediamo ora come iniziare a usare gli sci d’acqua in sicurezza!

Come iniziare con lo sci nautico: alcuni consigli di base

Ma come si inizia a fare sci nautico? Prima di tutto, è necessario scegliere un giorno in cui il mare (o il lago) è particolarmente calmo. Dopo aver controllato tutta l’attrezzatura e dopo esserti messo d’accordo con il conducente della barca, dovrai fare un po’ di movimento e un po’ di stretching, per non rischiare infortuni alle gambe, alle braccia e alla schiena, ovvero a tutte le parti del corpo che – soprattutto durante le prime sessioni di sci nautico – vengono messe particolarmente in tensione. A questo punto, dopo aver infilato sci e giubbotto salvagente, puoi iniziare con la tua prima sessione di sci nautico.

La posizione iniziale che devi assumere è quella accovacciata: mantenendo saldo il bilancino (la maniglia finale della corda di traino) in mano, piega le ginocchia e ‘siediti’ su una sedia immaginaria, e mantieni questa posizione. A questo punto, puoi concentrarti sugli sci, cercando di mantenerli dritti e paralleli tra loro, aprendo un po’ le gambe: i due sci d’acqua dovrebbero infatti trovarsi a circa 50 centimetri di distanza.

Nel momento in cui la barca trainante si muoverà e metterà in tensione la corda, verrai quasi immediatamente trascinato fuori dall’acqua, e i tuoi sci inizieranno quindi a scivolare in superficie. Tutto quello che devi fare è mantenere la posizione, e quindi ginocchia piegate e schiena ben dritta, senza ‘cedere’ alla tensione della fune. Per quanto l’acqua possa essere calma, la scia stessa della barca creerà qualche increspatura: è importante mantenere le ginocchia piegate per assorbire senza problemi tutti questi ‘saltelli’. Il trucco è mantenere la posizione giusta senza però essere rigidi: il tuo corpo, per quanto possibile, deve essere rilassato, evitando di inclinarsi avanti o indietro. Nel momento in cui i tuoi piedi non saranno più sotto di te, e quando saranno quindi spostati in avanti o indietro, sarai in serio rischio di caduta!

A questo punto, tutto sta nel riuscire a trovare la posizione giusta e a mantenerla, acquisendo dimestichezza con gli sci e con la fune. Una volta che ti sentirai abbastanza sicuro, potrai provare a muoverti a destra o a sinistra, spostandoti quindi dalla scia della barca, dapprima attraversandola, e poi – solo quando te la sentirai – saltandola.

Non solo sci d’acqua: provare il wakeboard

Tutti le regole che abbiamo visto per fare sci d’acqua valgono per qualsiasi attività che prevede il trascinamento di qualcuno con una barca: sci d’acqua, quindi, ma anche gommoni e wakeboard. Non ne hai mai sentito parlare? Il wakeboard è una via di mezzo tra lo sci d’acqua e lo snowboard. Anche qui, come nello sci nautico, non ci sono né vele né remi, e l’unico mezzo di propulsione è quindi la barca trainante. A differenza dello sci nautico, però, sotto i piedi del trainato non ci sono degli sci, quanto invece una tavola, per l’appunto il wakeboard.

Chi ha già provato lo sci nautico, in realtà, non avrà grossi problemi a mettersi alla prova anche con un wakeboard: come abbiamo visto, le normative di riferimento sono uguali. E, in effetti, le stesse tecniche che permettono di scivolare sull’acqua, rispondendo alle stesse esigenze, sono molto simili. Anche in questo caso, il primo ostacolo è costituito dalla partenza, e quindi dalla ‘riemersione’ dalle acque. Il wakeboard, come gli sci d’acqua, richiede quindi un’iniziale posizione ‘china’, anche se in questo caso è necessario portarsi con le ginocchia al petto, così da poter partire, per poi alzarsi nel momento stesso in cui la corda di traino entra in tensione. A questo punto, per riuscire a volare sull’acqua grazie alla propria tavola, bisogna fare forza sulla gamba posteriore e piegare leggermente la gamba anteriore, concentrandosi per tenere la maniglia all’altezza dell’anca.

Ora conosci le regole e le tecniche di base per fare sci nautico, e conosci anche i principi di una sua divertente variante, il wakeboard. Non ti resta che trovare dei compagni di avventura – di cui almeno uno esperto – per provare questo nuovo adrenalinico sport!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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