Motore fuoribordo elettrico: a che punto siamo? Una fotografia di quest’anno

Per com’è la situazione attuale, è normale che il diportista inizi a farsi alcune domande serie sul motore fuoribordo elettrico. Sia su quello piccolo, leggero, non troppo potente, per il proprio tender o per la propria barchetta da pesca; e sia su quello più grande, più pesante, e più potente, per la propria barca a vela, o perché no, per il proprio rib. È il momento di interrogarsi sui motori fuoribordo elettrici perché lo sviluppo dei migliori propulsori a batteria ha effettivamente raggiunto un livello piuttosto alto, tale da non designare più questi motori “esclusivamente” come un’alternativa green e stravagante ai classici fuoribordo: ormai, dati alla mano, si può parlare di un’alternativa vera e propria, senza altri aggettivi. Ma come sono i motori fuoribordo elettrici? Come sono cambiati negli anni? Quali saranno le prossime evoluzioni, e quali sono i marchi ai quali guardare? Ecco una panoramica sul mondo del motore fuoribordo elettrico.

I vantaggi del motore fuoribordo elettrico

Cominciamo, a mo’ di introduzione, con un paragrafo dedicato ai vantaggi del motore fuoribordo elettrico. E, va detto, i vantaggi sono effettivamente tanti, oggettivamente. Pensiamo prima di tutto alla ragione che ha spinto, nel mondo automotive come in quello nautico, alla creazione e allo sviluppo di propulsori a batteria: si parla infatti di motori che non creano emissioni nocive durante il loro utilizzo. Ecco allora che il primo vantaggio è quello relativo alla sostenibilità. 

C’è poi il fatto che i motori fuoribordo elettrici hanno una manutenzione ridotta e, se paragonata a quella dei propulsori termici per barca, praticamente ridotta allo zero. Non va scordato che i motori fuoribordo elettrici sono silenziosi, con un taglio deciso dell’inquinamento acustico, con vantaggi per i pescatori e in generale per qualsiasi diportista. Essendo silenziosi e a emissioni zero, peraltro, con i motori elettrici per barca è possibile entrare anche in parecchie aree naturali in cui il traffico nautico classico è vietato; e ancora, bisogna sottolineare che sono sempre più i laghi in Europa – soprattutto in Germania, ma il trend inizia a prendere anche in Italia – che non permettono più la navigazione con motori termici.

In genere, inoltre, i fuoribordo elettrici sono più leggeri, sono più resistenti (avendo molti meno pezzi sottoposti a usura) e presentano costi di utilizzo minori e più stabili rispetto a quelli dei modelli a combustibile. Certo, non è tutto oro quello che luccica: vediamo anche gli svantaggi dei motori fuoribordo elettrici.

I contro del propulsore elettrico

Possiamo dire che i grandi svantaggi del propulsore elettrico sono due. Prima di tutto si parla del costo di acquisto, con i modelli a batteria che costano di più rispetto ai corrispettivi colleghi a carburante. È un dato di fatto. Ma è un dato di fatto anche, come si capirà meglio poi, che i costi di gestione – considerando sia i consumi che gli interventi di manutenzione – permettono di ammortizzare questo esborso iniziale maggiore. Di certo, però, affrontare una spesa molto più grande inizialmente deve essere considerato come uno svantaggio.

Il secondo “contro” del motore fuoribordo elettrico è quello legato all’autonomia, altro problema che si conosce piuttosto bene anche nel mondo dell’auto. Arrivati a questo punto di sviluppo, però, inizia a essere un problema relativo. Scegliendo la batteria – o le batterie giuste – gestendo bene la potenza e pianificando gli spostamenti, di fatto nella maggior parte dei casi il problema dell’autonomia inizia a svanire. Va poi detto che gli stessi motori termici hanno pur sempre la loro autonomia, che ci costringe e portare a bordo ulteriori serbatoi di carburante, con tutti i contro del caso.

Vale la pena inserire un terzo svantaggio, spesso trascurato: effettivamente, nel mondo dei motori elettrici, il “pieno” richiede tempo. Non è questione di pochi secondi, come avviene con le pompe di carburante. Meglio tenerlo a mente, e organizzarsi di conseguenza!

L’evoluzione del fuoribordo a batteria

Come si sono evoluti i motori fuoribordo elettrici negli anni? Effettivamente ci sono modelli stabilmente sul mercato da oltre 10 anni. In questo lasso di tempo, però, i propulsori sono cambiati, ben al di là delle linee estetiche. Pensiamo per esempio alla trazione: nei modelli del passato la trazione era indiretta, per mezzo di appositi ingranaggi; oggi invece, nei casi migliori, si parla di motori a trazione diretta, con il propulsore collegato direttamente all’elica barca, così da avere più coppia, meno dispersione di energia, maggiore efficienza e minore rischio di rottura.

Un altro passo importante nell’evoluzione dei motori fuoribordo elettrici per barche può inoltre essere l’introduzione e la diffusione delle batterie al litio incorporate, grazie alla possibilità di avere batterie piccole ma potenti all’interno della calandra del motore (non va infatti dimenticato che in tanti modelli di fuoribordo elettrico il motore è posizionato direttamente nel gambo, immerso nell’acqua, lasciando così spazio a disposizione nella parte superiore).

E ancora, nel caso dei motori più potenti e performanti, pensati non più solo per tender, ma per barche di dimensioni medie, è ora possibile l’interfaccia con diverse fonti di energia, lavorando in parallelo su batterie, fuell cell a idrogeno, impianti fotovoltaici per barca e quant’altro. Del resto, già il fatto stesso di poter montare un motore fuoribordo su barche di dimensioni medie rappresenta una chiara evoluzione rispetto al passato.

Quale potenza per la propria barca?

Iniziamo con le domande concrete. Quale potenza dovrebbe vantare il motore elettrico fuoribordo perfetto per la propria barca? Prima di guardare ai numeri veri e propri, è bene chiarire un presupposto di fondo: nella maggior parte dei casi, nessuno di noi utilizza effettivamente tutti i cavalli a disposizione. I motivi sono essenzialmente due: perché non serve farlo, e perché facendolo si stresserebbe enormemente il propulsore. Ecco allora che chi vanta un motore per barca da 500 cavalli, in realtà, viaggia perlopiù sui 1.000 giri motore, usando molto meno della metà della potenza potenzialmente disponibile. Il classico motore nautico, e in generale il classico motore termico a carburante, non si utilizza quasi mai al massimo

Con i motori elettrici nautici il discorso è diverso: un motore fuoribordo con potenza equivalente a 100 cavalli è pensato per usare la massima potenza, senza soffrire se usato “a manetta”. Anzi, i motori fuoribordo a batteria, per come sono costruiti, funzionano meglio quando vengono “tirati”. Detto questo, indubbiamente aiutano le indicazioni dei produttori su quelli che sono i “cavalli” dei singoli modelli se confrontati con i modelli endotermici. Ci sono modelli da 180 Watt, ultraleggeri, che danno circa 1 HP di potenza, e che possono andare bene per kayak; ci sono modelli da 1.100 Watt, da 3 HP, pensati soprattutto per tender e piccoli gommoni; e dà lì si va a crescere, per arrivare ai motori fuoribordo più potenti, che con oltre 30.000 Watt mettono a nostra disposizione 80 cavalli equivalenti. E, come detto, vale discorso di cui sopra, per non dimenticare il fatto che anche nel caso dei fuoribordo elettrici è possibile procedere con la doppia, tripla o quadrupla motorizzazione.

Da non perdere:   Salone nautico Valencia 2019. Appuntamento autunnale con il Valencia Boat Show.

L’autonomia del motore fuoribordo elettrico

Qual è l’autonomia degli attuali fuoribordo elettrici per barca? Abbiamo già dedicato in passato un pezzo a questo argomento: come abbiamo detto allora, non c’è una risposta assoluta, nemmeno quando si parla di un preciso modello. I fattori in gioco sono infatti tanti, a partire dall’utilizzo effettivo che si fa di quel motore (quando si accelera, quanto di è costanti) per arrivare alla condizioni del mare e al peso dell’imbarcazione. I produttori, in ogni modo, ci danno delle stime a cui fare riferimento: sappiamo per esempio che un buon motore elettrico con una potenza equivalente da 3HP, viaggiando a 4 nodi, può tranquillamente avere un’autonomia di un’ora, la quale sarà molto più lunga con una velocità minore, più corta con una velocità maggiore. In ogni caso, la situazione è in veloce evoluzione: fino a poco tempo fa si diceva che ogni dieci anni le batterie raddoppiano la loro capacità; attualmente la velocità di miglioramento delle unità di stoccaggio, grazie ai grandi interessi economici che confluiscono su di esse, è ancora più alta.

I consumi e i costi del motore per barca elettrico

Abbiamo detto che i prezzi maggiori di acquisto dei motori elettrici possono essere ammortizzati nel tempo a livello di utilizzo e di gestione. Sappiamo qual è il prezzo intorno al quale si aggirano i fuoribordo elettrici per barca: un buon modello intorno ai 1.100 Watt costa tendenzialmente poco più di 2.500 euro. Sappiamo però anche che un fuoribordo classico, a carburante, con potenza equivalente, può costare meno della metà, intorno ai 1.000 euro. Come tornano indietro quei 1.500 euro in più? Ebbene, prima di tutto pensiamo al fatto che l’elettricità costa meno del carburante, e pensiamo anche al fatto che l’energia elettrica è meno soggetto a cambiamenti di prezzo nel tempo. Ma pensiamo anche che in certi casi è possibile creare da sé stessi l’energia necessaria, con l’impianto fotovoltaico di casa o con i pannelli fotovoltaici per barca.

Ma pensiamo soprattutto alla manutenzione del fuoribordo: con il modello elettrico non si devono spendere più soldi e tempo per la sostituzione dei filtri e compagnia bella, con migliaia di ore di utilizzo senza la necessità di “tagliandi”. Se pensiamo alla possibilità di poter usare la barca anche in aree protette, e alla comodità di non tenere serbatoi a bordo, è facile capire che quei 1.500 euro di differenza si possono effettivamente ammortizzare e giustificare nel tempo.

I principali marchi a cui guardare

Quali sono i principali marchi a cui guardare quando si pensa di acquistare un motore fuoribordo elettrico? Ebbene, qualcosa, negli ultimi tempi, si sta muovendo. Mercury per esempio ha lanciato il suo primo motore fuoribordo elettrico, Avator. O meglio, ha presentato a febbraio 2022 un modello che sarà pronto per la consegna nel 2023. Yamaha negli ultimi anni ha presentato dei modelli di fuoribordo elettrico, i quali però hanno fatto storcere il naso a parecchi: la sensazione è che il marchio non abbia voluto investire davvero in questo progetto, almeno non fino ad adesso. Lasciando da parte le offerte di qualità medio-bassa o decisamente bassa, il marchio di riferimento per il motori fuoribordo elettrici per barca è, attualmente, Torqeedo, che offre una gamma molto ampia di propulsori in continua evoluzione, essendo un’azienda nata squisitamente per la produzione di motori elettrici per la nautica. Chi cerca motori fuoribordo leggeri può trovare inoltre soddisfazione e tanta scelta tra le offerte di MotorGuide, per non dimenticare i modelli firmati Garmin.

Il futuro del motore nautico

Indubbiamente il futuro del motore nautico è sostenibile, e prevalentemente elettrico. I segnali ci sono tutti: lo sviluppo di modelli sempre più performanti, i prezzi che pian piano stanno calando, il moltiplicarsi dei divieti di utilizzo di motori a combustione nelle acque interne e via dicendo. Certo, in Italia, non esistono ancora dei veri incentivi per l’acquisto di un motore fuoribordo elettrico per la barca, laddove all’estero non è affatto raro trovare delle agevolazioni per chi vuole sostituire un propulsore nautico inquinante con uno a emissioni zero.

Detto questo, sembra abbastanza probabile che nel futuro, già nei prossimi anni, si moltiplicheranno le soluzioni di motori per barca che trarranno energia non solo dalle batterie, ma anche da celle a idrogeno, da impianti fotovoltaici e via dicendo: già adesso, nelle competizioni dedicate a barche spinte da motori elettrici, a vincere sono i team che meglio sanno sfruttare queste fonti di energia alternativa durante la navigazione.

Un esempio su tutti

Per concludere questa panoramica sul motore fuoribordo elettrico, guardiamo a uno dei propulsori per barca più conosciuti e più apprezzati in questo periodo. Parliamo del fuoribordo elettrico portatile Torqeedo Travel 603: trasmissione diretta, albero corto, decisamente leggero (con la batteria inclusa pesa appena 15,5 chilogrammi), potenza equivalente di circa 2 cavalli. Si capisce che si tratta di un propulsore perfetto per chi necessita di un motore fuoribordo elettrico per il tender, per la barca da pesca in acqua dolce e per i natanti a vela, e grazie alla batteria generosa – agli ioni di litio e da 500 Wh – permette di avere un’autonomia, a velocità bassa, superiore alle 5 ore. Visto il peso contenuto, non è da escludere la presenza a bordo di una seconda batteria carica di ricambio, tanto più che la sostituzione è facile e sicura (la batteria che cade in acqua galleggia).

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. buon giorno questi motori elettrici hanno anche la possibilita di far da ancora alle imbarcazioni tramite il gps??? grazie

    • Buongiorno Costantino,
      i motori di per se no, ma è possibile integrare dei prodotti Garmin o MotorGuide che permettono molteplici funzioni.
      Speriamo di essere stati d’aiuto, Team HiNelson

    • Buongiorno Luca,
      a partire dal 2021 alcuni produttori hanno proposto dei primi modelli di motori elettrici che “trasformano” l’elica in un idrogeneratore quando il motore non è in funzione. Si tratta nella maggior parte dei casi di propulsori con potenza limitata, in inferiore ai 10 cavalli. In ogni caso, per ora, si può parlare ancora di eccezioni, che probabilmente prenderanno maggiore piede nei prossimi anni.

  2. Sì credo anch’io che sarà il futuro prossimo. Ho visto che al Kuhn e barche ne sono già provviste (focus 800 green). Credo che sia una soluzione interessante!

  3. Una domanda, ci sono motori elettrici in grado di far muovere decentemente una barca sulle 2 tonnellate? Lo chiedo perché nel “mio” lago c’è il limite di 50 cavalli. È assolutamente stupido e inutile perché tanto c’è il limite di velocità a 20 nodi, però c’è.

    • Buongiorno Giacomo, assolutamente sì, ci sono motori elettrici nautici che possono spingere senza problemi imbarcazioni da 2 tonnellate: per restare nel campo dei fuoribordo, ci sono propulsori che raggiungono potenze equivalenti a 40 o persino a 80 cavalli. Bisogna poi vedere nel dettaglio quali sono i divieti effettivi del lago in questione, per avere la certezza che non ricadano nel divieto anche i motori elettrici più potenti.

  4. Per un Dinghy vela/remi di 3.75 mt peso a vuoto 120 kg più equipaggio da 70 a 200 kg cosa è Grazie più adatto e consigliabile?
    Franco

    • Buongiorno Franco,
      per un natante come il tuo esistono le più diverse possibilità, in base a quello che è l’effettivo utilizzo che desideri fare dello scafo e del motore fuoribordo: ti consigliamo di dare un’occhiata alle caratteristiche dei vari motori elettrici presenti nel nostro store e alle indicazione dei produttori. Sarà così facile tracciare “i limiti” entro i quali desideri muoverti. Pensa per esempio al Motore elettrico Torqeedo Travel 603, che pesa 15,5 chilogrammi e ha una spinta di 44 LBs: è adatto a gommoni e piccole imbarcazioni, e per le barche a vela fino a un peso massimo di 1.000 chilogrammi.

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