I ruoli dell’equipaggio in barca a vela

Qual è la formazione ideale per l’equipaggio in barca a vela? O meglio, come creare il team ideale per una regata? Per chi si avvicina per la prima volta a questo fantastico mondo, dove si incrociano la voglia di navigare, di lavorare in squadra e di competere, individuare i singoli ruoli sulla barca a vela potrebbe risultare difficile. Prodieri, skipper, randisti, tattici: i ruoli sono i più diversi, e per indicare ogni singola persona vengono utilizzati talvolta differenti nomi. C’è poi il fatto che l’equipaggio per la regata cambia in base alle dimensioni della barca, al budget a disposizione, alla difficoltà della competizione, e via dicendo. Insomma, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza individuando uno per uno i possibili ruoli dell’equipaggio in barca a vela.

Quante persone per l’equipaggio in barca a vela durante una regata

Partiamo da una domanda preliminare e fondamentale: quante persone servono per formare l’equipaggio in barca a vela in vista di una regata? Ecco, il numero può cambiare in modo importante, influenzato da diversi fattori. Il più importante è quello relativo alle dimensioni della barca, con scafi di dimensioni ridotte che avranno bisogno di un numero minore di membri ( i quali si potrebbero così trovare a riunire su di sé più ruoli). Ecco che allora su una barca a vela da 6 metri si potrà avere un team di appena 4 membri, mentre l’equipaggio di una barca a vela di 10 metri potrà essere di 8 persone, laddove il team da regata su uno scafo da 13 metri potrà essere di 10 o 11 persone. Il concetto di fondo è semplice: maggiore è la metratura della barca, più alto sarà il numero delle persone che compongono l’equipaggio per la regata, con una progressiva specializzazione dei ruoli. Se in una barca di 6 o 7 metri lo skipper si trova a essere allo stesso tempo timoniere e tattico, nelle imbarcazioni più grandi il timoniere e il tattico sono ruoli diversi, assegnati per l’appunto a membri differenti dell’equipaggio.

Come costruire il team per una regata

Non basta certo capire quali suono i ruoli in barca a vela per costruire un buon team per una regata. È necessario individuare costruire un team affiatato, distribuendo alle diverse persone il ruolo più adatto, considerando l’esperienza, le competenze, il carattere, le attitudini, la forza fisica e quant’altro. Non bisogna inoltre scordare che in un equipaggio in barca a vela c’è una gerarchia abbastanza precisa, con delle persone che – come vedremo – sono chiamate ad assumere il ruolo di leader. E ancora, va tenuto in considerazione il fatto che le varie classi presentano regolamenti precisi per quanto riguarda il numero di persone, l’esperienza e via dicendo.

Il prodiere, l’acrobata

Iniziamo l’analisi dell’equipaggio in barca a vela da chi si trova nella posizione più avanzata, ovvero dal prodiere. Le caratteristiche tipiche del prodiere sono note: visti i compiti che è chiamato ad affrontare, questa persona deve essere molto esperta, acrobatica, agile, con una buona potenza nonché con una buona dose di audacia. Vedere un prodiere esperto all’opera è infatti decisamente appassionante: lui deve collegare drizze e scotte alle vele di prua e allo spinnaker ad ogni cambio, è chiamato a salire sull’albero quando è necessario, in continua comunicazione con i membri posizionati nel pozzetto. È lui infatti a chiamare le lunghezze, nonché ad avvisare nel momento in cui la prua ingaggia la poppa di un altra barca in gara. A livello internazionale il prodiere è individuato dal termine bowman.

L’aiuto del prodiere

Nei team più numerosi il prodiere può contare sull’aiuto di un aiuto, chiamato sewer. Queste due persone costituiscono un ristretto team che deve vantare un coordinamento perfetto, per eseguire nel migliore dei modi possibili i cambi di vele e le manovre. Anche in questo caso sono necessarie forza, agilità e assenza totale di mal di mare. Il ruolo più tipico del seweer è quello di portare in basso le vele, piegarle e impacchettarle, il tutto velocemente, non senza fatica.

L’uomo all’albero: il mast man

La velocità con cui una vela riesce a salire dipende dalla forza dell’uomo posizionato all’albero, ovvero dal mast man. Questo ruolo, quanto a compiti e a posizione, prevede il continuo contatto con il prodiere, con il quale condivide doti come la forza fisica e l’assenza totale di mal di mare. In più, il mast man non deve conoscere le vertigini, dovendo quando necessario salire in testa d’albero in caso di problemi. Vista la sua posizione, inoltre, l’uomo all’albero può diventare un prezioso anello di giunzione tra chi si trova a prua e il timoniere (o il tattico, se presente).

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Il lavoro tipico del mast man è quello di prendere le vele dal tambucio e prepararle a prua, a disposizione del prodiere, fissando e controllando parallelamente le scotte.

Il pitman: il ruolo del drizzista nell’equipaggio in barca a vela

Pitman in inglese, drizzista in italiano: questo membro dell’equipaggio in barca a vela è al lavoro nella zona prodiera della barca, a poppavia dell’albero, con l’uscita delle drizze come punto focale. Lì supervisiona la gestione delle drizze e dei cambi di vela. Vista la posizione e la disponibilità di tempo, può essere chiamato a dare una mano ai verricelli. Per questo motivo anche il drizzista dovrebbe vantare una buona forza, nonché un’ottima coordinazione dei movimenti e una grande velocità. Sulle barche più piccole – solitamente dai 9 metri in giù – il medesimo membro svolge sia i compiti del drizzista che quell’ dell’uomo all’albero.

ruoli dell'equipaggio in barca a vela in regata

Il randista, anche detto Mainsail Trimmer

Come suggerisce il nome di questo ruolo, il randista – a livello internazionale mainsail trimmer – è l’addetto alla gestione della randa, lavorando in stretta comunicazione e in sincronia sia con il timoniere, sia con gli altri responsabili delle vele. Il randista prende posto nel pozzetto, dove resterà sempre con la scotta in mano, pronto per regolarla al meglio. Sotto il suo sguardo ci sono inoltre le sartie volanti, il paterazzo e il caricabasso, dando eventualmente degli spunti al drizzista. Avere a bordo un buon randista, durante una regata, significa per il timoniere poter effettuare manovre veloci e cambi di direzione rapidi. Questo ruolo, come e più degli altri all’interno di un equipaggio in barca a vela, richiede notevole prestanza fisica – soprattutto sulle barche più grandi.

I regolatori di vele: cosa fanno i tailer, anche detti trimmer

Tre nomi per un unico ruolo: i regolatori di vele, chiamati anche tailer e trimmer, sono chiamati a gestire le vele, e quindi a garantire un’andatura spedita alla barca in regata. Un tailer può essere deputato allo spinnaker, un altro tailer può essere addetto al genoa. Altre volte, invece, nella costruzione dell’equipaggio per la barca a vela si preferisce optare per una distribuzione diversa per i tailer, lavorando simmetricamente: in questo caso avremo quindi un regolatore a destra e uno regolatore a sinistra. Per un regolatore di vele l’istinto è fondamentale, per individuare il vento ancor prima dei dispositivi elettronici presenti a bordo, così da poter giocare d’anticipo.

Il timoniere: lo skipper in regata

Visti i principali ruoli di “potenza” in un equipaggio da regata in barca a vela, passiamo alla visione dei ruoli più strategici, partendo dal timoniere. Nelle barche di dimensioni ridotte, il timoniere è di fatto l’unico membro del team strategico, riassumendo quindi il ruolo di timoniere e di tattico. In molti casi, il timoniere è un ruolo ricoperto dall’armatore della barca, così da avere un capo che effettivamente ha la piena responsabilità di ogni decisione. Il timoniere, trovandosi a dover affrontare di volta in volta situazioni diverse e spesso delicate, deve essere molto esperto nonché proattivo, per garantire sempre la massima velocità.

Sul posizionamento del timoniere non ci dovrebbero essere dubbi: questa persona non si deve schiodare dal timone, per regolare quest’ultimo e per avere la piena padronanza dello scafo. Ovviamente il timoniere non si limita a regolare la direzione della barca: lui è chiamato infatti a gestire l’intero team, a motivarlo, a rassicurarlo e a condurlo verso la migliore delle performance. Si capisce quindi che la persona al timone deve avere buone doti di leadership, nonché un sufficiente carisma.

Il tattico, un ruolo per esperti nell’equipaggio di regata

Il tattico è presente nei team più strutturati. Il suo ruolo è quello di raccogliere tutte le informazioni possibili – partendo dall’analisi della situazione e dalle indicazioni del timoniere, dei tailer ed eventualmente del navigatore – per elaborare la strategia con cui affrontare la regata, dalla partenza fino allo svolgimento della gara stessa. In caso di bisogno, il tattico può essere chiamato ad aiutare gli altri membri dell’equipaggio; in linea generale, però, il tattico può essere considerato come la più libera delle persone che compongono l’equipaggio di una barca a vela, muovendosi senza confini per arrivare, quando necessario, anche sull’albero, per individuare eventuali raffiche di vento.

La new entry: il navigatore, fonte di informazioni

Infine, chiudiamo la nostra analisi dell’equipaggio di una barca a vela impegnata in regata con un ruolo introdotto negli ultimi anni, insieme alla grande diffusione dell’elettronica di bordo. Di fatto è ormai automatico contare un navigatore quando si hanno equipaggi a partire da 10 membri. Lui ha a disposizione una lunga serie di informazioni che possono essere utili al timoniere, al tattico e ai tailer, a partire dalla velocità della barca per arrivare alla direzione del vento, passando per la posizione, le polari e via dicendo.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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