La precedenza in mare: un ripasso

Quali sono le regole di precedenza in mare? Chi ha, in occasione di un incontro tra unità di diporto in mare, il diritto di rotta? Ebbene, questa è una regola che deve essere imparata per bene, a prescindere dalle domande dell‘esame per la patente della barca: chi si trova a condurre una barca, per forza di cose, si trova anche a incontrare delle barche sulla propria rotta, ed è fondamentale sapere come comportarsi in questi casi per evitare delle pericolose collisioni. É bene, quindi ripassare le precedenze nella navigazione, per capire subito di volta in volta chi ha la precedenza in mare.

La precedenza in mare: cosa dice il ColReg

Cercare dei riferimenti alla precedenza in mare nel Codice della nautica sarebbe praticamente inutile: non è lì, infatti, che viene stabilito chi deve dare la precedenza a chi durante la navigazione. A stabilirlo è infatti un Codice internazionale, ovvero il Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare (Convention on the international regulation for preventing collisions at sea), amichevolmente chiamato ColReg. Questa è la regola assoluta a partire dagli anni Settanta, che i naviganti di tutto il mondo sono tenuti a seguire nel momento in cui avvistano un’altra barca.

Le situazioni in cui le barche devono dare la precedenza in mare

Ma quando si deve pensare a chi deve dare la precedenza in mare? Ebbene, esistono 3 casi principali in cui le barche rischiano la collisione. Si parte dalla situazione A, nella quale due barche rischiano di scontrarsi seguendo due rotte opposte, con le prue delle due unità che si avvicinano. In questo caso la regola delle precedenze in mare ci dice che entrambe le barche devono accostare a dritta, così da evitare ogni rischio di collisione.
C’è poi la situazione B, in cui le unità da diporto, pur provenendo da punti diversi, si stanno dirigendo nello stesso punto con rotte quasi parallele rischiando lo scontro. In questo caso l’imbarcazione raggiungente (che è in grado di vedere la poppa della barca raggiunta) deve stare discosta dall’altra barca.
Infine c’è la situazione C, in cui le rotte convergenti di due barche si stanno incrociando: in questo caso a dare la precedenza deve essere l’unità di diporto che vede l’altra barca alla propria dritta. In tutti questi casi, l’unità di diporto con diritto di precedenza deve mantenere alto il livello di attenzione, continuando a navigare con la medesima rotta e la stessa velocità, per non andare a vanificare la cessione di rotta dell’altra barca.

Chi deve cedere la rotta? Le unità privilegiate

Il ColReg ci dice inoltre che hanno sempre la precedenza le imbarcazioni che non hanno possibilità di manovra, nonché le unità da diporto che hanno manovrabilità limitata, come per esempio le unità che stanno trainando altri natanti. In generale, poi, si sottolinea come le imbarcazioni a motore siano tenute a lasciare acqua alle barche a vela, eccezion fatta per barche a vela raggiungenti da poppa con inclinazione superiore ai 22,5 gradi (in questo caso sarà la barca a vela a dover dare acqua alla barca a motore raggiunta). Le barche a motore, come anche le barche a vela, sono tenute a dare sempre la precedenza alle barche impegnate nella pesca.

Da non perdere:   Guida all'iscrizione nei registri delle unità da diporto

Dovendo stilare delle priorità, l’imbarcazione che ha sempre il diritto di rotta è quella che non governa; subito dopo, al secondo posto, troviamo la nave con manovrabilità limitata. Al terzo posto troviamo le barche condizionate dal proprio pescaggio, al quarto posto le unità che stanno pescando (resta però esclusa la pesca a traino) e infine, al quarto posto, le barche a vela:

  1. Unità che non governa
  2. Unità con manovrabilità limitata
  3. Unità con pescaggio condizionante
  4. Peschereccio impegnato in attività di pesca
  5. Unità a vela

Si capisce dunque che il peschereccio, per esempio, dovrà dare precedenza in mare solamente a delle unità condizionate dalla propria immersione, a delle unità con manovrabilità limitata e a unità che non riescono a governare.

La precedenza in barca a vela

Abbiamo visto che la barca a vela compare tra le unità privilegiate del ColReg. Ma cosa succede invece quando due barche a vela si incontrano in mare? Ebbene, alle regole viste sopra se ne aggiungono altre di specifiche, che hanno a che fare, ovviamente, con il peculiare tipo di propulsore di una barca a vela, e quindi con il vento. Tutto dipende, infatti, dalla posizione delle due unità in via di collisione rispetto alla direzione di provenienza del vento.

Nel caso di due barche con mure differenti, la precedenza spetta infatti a chi ha mure a dritta. Nel caso in cui le barche a vela presentano le stesse mure, invece, si darà precedenza all’unità sottovento. Non è difficile capire il perché: una barca sottovento non potrà mai avere, a parità di condizioni, le stesse capacità di manovra di una barca sopravento. E questo, di fatto, rispetta in pieno lo spirito complessivo con cui la precedenza in mare viene regolata nel ColReg: a dare la precedenza sarà sempre l’unità che, per propulsore, provenienza e direzione ha maggiore agio nel farlo.

la precedenza in barca a vela

La precedenza in ingresso e in uscita dal porto

Per completezza aggiungiamo infine un paragrafo relativo alla precedenza in ingresso e in uscita dal porto. Non lo sanno tutti, ma in realtà le regole impongono – a livello dell’imboccatura del porto – il diritto di precedenza a chi sta uscendo dal porto, con le barche in ingresso che dovrebbero quindi scansarsi per lasciar libero il passaggio alle barche che hanno mollato gli ormeggi. Di fronte a una situazione del genere, quindi, chi si si avvicina all’imboccatura per entrare nel porto dovrebbe allontanarsi senza dubbi e in modo netto. Sappiamo però che questa regola viene trascurata in moltissimi casi.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Buongiorno,
    una barca a vela sopravento che naviga al lasco non ha la stessa difficoltà di manovra rispetto ad una barca a vela che di bolina stretta, in condizioni di vento contrario, ha maggiore difficoltà e meno margini di manovra per mantenere la rotta. Indipendentemente dalle mura, la barca sottovento va considerata a manovrabilità limitata rispetto alla barca sopravento che con andatura portante, anche se mure a dritta, non ha tale limitazione e quindi con maggiore facilità può cedere acqua orzando ​ed evitando la collisione.

    Questo caso, possibile solo fra due barche a vela, evidenzia la priorità della difficoltà di manovra rispetto alle mura rendendo non corretta l’affermazione: “la precedenza spetta infatti a chi ha mure a dritta” .

  2. La precedenza a chi navighi “mure a dritta” non è una affermazione, ma una regola appunto del ColReg. Quanto al fatto che il regolamento in questione contenga una regola non corretta, una barca che proceda mure a sinistra incrociando una barca che sta procedendo sopravvento mure a destra, dovrà dare precedenza ovviamente poggiando; per la barca che proviene da sopravvento. Per quest’ultima, infatti, dare la precedenza implicherebbe o stringere il vento, manovra non sempre in grado di evitare la collisione, o per buon senso effettuare obbligatoriamente una virata prendendo il vento sulle mura opposte. Quindi la norma non solo è d’obbligo per convenzione, ma è anche la più sicura dal punto di vista nautico. Va da sé poi che uno skipper non correrà comunque mai rischi inutili per far valere un diritto di principio ma opererà sempre in modo da evitare di trovarsi o di porre altri in difficoltà, in specie se in presenza di pericoli sottovento.

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