Come pescare lo sgombro: tecniche e consigli nel Mar Adriatico

Lo sgombro, anche conosciuto come maccarello, è un pesce appartenente alla famiglia del pesce azzurro rintracciabile in tutto il Mar Mediterraneo, in particolare nell’Adriatico per quanto riguarda l’Italia. Si tratta di un pesce solito muoversi in branco il cui peso massimo da adulto raggiunge i due chili circa, ed è ovviamente ottimo da mangiare!

Diamo un’occhiata agli aspetti da tenere a mente in termini di attrezzatura, tecniche e periodo migliore se si decide di cimentarsi con la pesca allo sgombro!

Pesca allo sgombro: il periodo migliore

Per prima cosa, bisogna tenere conto che gli sgombri (spesso confusi coi lanzardi) vivono fino a 200 metri di profondità, preferendo il mare aperto per svernare durante i mesi più freddi e le acque costiere nei mesi caldi. Detto ciò, la tecnica migliore per la sua pesca varia in base alla temperatura del mare: quando l’acqua è tra gli 11 e i 14 gradi, infatti, gli sgombri tenderanno ad avvicinarsi alla superficie, rimanendo invece più in profondità nel caso in cui il freddo fosse maggiore. Risulta quindi possibile pescare lo sgombro anche nei mesi più freddi, ma il contributo di un buon ecoscandaglio diventa fondamentale.

A ogni modo il periodo ideale per insidiare lo sgombro va in linea di massima da marzo a giugno. Per ripopolare il mare, comunque, sarebbe meglio insidiare questo pesce verso la fine di aprile, ovvero dopo la deposizione delle uova.

Considerando che la pesca a bolentino di questa specie è più diffusa della controparte da riva, teniamo conto che una delle azioni più importanti è quella che riguarda il pasturare la zona di pesca, in quanto gli sgombri sono pesci sempre in movimento alla ricerca di cibo e tenderanno quindi ad abboccare di più proprio sotto la nostra zona di pasturazione. Teniamo a mente che sarà più appropriato trainare da prua o da poppa il sacco della pastura (solitamente a base di acciuga o sardina surgelata) in superficie o più a fondo in base a quello che abbiamo detto prima; è importante che i nostri sgombri pensino di essere nei pressi di un branco di minutaglia e avere la possibilità di mangiare tutto ciò che gli capita sotto tiro!

La pesca allo sgombro può anche avvenire dalla riva nei mesi più caldi.

L’ attrezzatura: canne da pesca per sgombri

Per le battute di pesca di maggiore successo è sempre necessaria un’attrezzatura di qualità, e la pesca allo sgombro non fa eccezione in questo senso.

Negli ultimi anni, per via del calo della quantità degli sgombri nelle nostre acque, l’attrezzatura per la loro pesca è diventata tendenzialmente sempre più leggera. La maggiore diffidenza e la minor voracità di questi pesci, infatti, implica che la lenza in bobina possa essere molto sottile, ed in questo modo risultare meno appariscente agli occhi del pesce.

Se parliamo di canne da bolentino, dobbiamo mettere in conto che la tecnica di pesca a bolentino in questo caso risulta essere la più diffusa, necessitando di canne maneggevoli e non troppo lunghe. Se invece parliamo di pesca a spinning dalla riva, sarà meglio avere a disposizione una batteria di canne da pesca più lunghe e con maggior potenza di lancio. Fatta questa premessa, diamo un’occhiata ad alcune delle migliori canne da pesca sportiva per insidiare questo pesce:

  • Shimano SpeedMaster DD7650: appositamente progettata per la pesca in profondità, presenta anelli montati a spirale per massimizzare l’azione di pesca sotto la barca. Adeguata soprattutto per la pesca allo sgombro nei mesi più freddi.
  • Penn Wrath Bolescopic 8ft: pensata per il bolentino costiero, parliamo di una canna con un grande rapporto tra qualità e prezzo, perfetta per i volenterosi neofiti intenzionati ad avvicinarsi alla pesca allo sgombro dalla barca.
  • Abu Garcia Vendetta V3 703L: una canna da spinning estremamente leggera, ideale per non stancarsi durante la pesca da riva allo sgombro con una spesa tutto sommato contenuta.
  • St. Croix Mojo Inshore 76MF: una canna da spinning con un prezzo importante, ma che vale ogni centesimo di quello che costa. Progettata per il massimo delle prestazioni, si avvale dell’esclusiva tecnologia IPC e offre una potenza di lancio di livello medio.
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Anche il mulinello, come sempre, svolge un ruolo fondamentale in una pesca di successo. Per lo sgombro, in particolare, l’azione di pesca comporta lanci e recuperi contenuti, necessitando quindi di un mulinello piuttosto veloce e resistente con una taglia 3000 o 4000 circa. In generale, possiamo utilizzare sia mulinello elettrico che a bobina fissa (con PENN sempre sugli scudi grazie al suo eccellente Wrath 4000, molto versatile e resistente).

Lo sgombro può essere pescato con artificiali di diversi tipi.

Esche artificiali per sgombri

Per la cattura dello sgombro, un’esca artificiale adeguatamente selezionata vale quanto un’ acciuga, di cui questo pesce è estremamente ghiotto. In passato venivano utilizzate piume di pollo attaccate ai ganci, ma l’evoluzione della tecnica e il passare del tempo hanno portato notevoli miglioramenti per quanto riguarda la scelta dell’esca.

Alcune delle più efficaci che vale sempre la pena portare con se sono:

  • Savage Gear 3D Jig minnow: si tratta di un artificiale basato sulla scansione 3D di una vera sardina, progettato appositamente per essere lanciato lontano e affondare rapidamente muovendosi come un pesce ferito. Lo sgombro non può resistere alla sua preda preferita!
  • Abu Garcia Fast Cast: parliamo di un’esca molto leggera, capace di viaggiare in aria per distanze molto lunghe senza che senza però comprometterne l’azione in acqua e la solidità. Il prezzo in relazione alla resa è davvero basso.
  • Ilba Dentex N.2: un ondulante ottimo per la pesca a traina dalla barca, per una sorta di ritorno alla tradizione equipaggiato con piuma. Perfetto per quando gli sgombri sono in superficie e resistente grazie all’acciaio inossidabile.
  • Sugoi Flash Feather: altro artificiale perfetto per la traina, si tratta di una piuma con una testina piombata che, a dispetto della sua semplicità, attira gli sgombri con gran facilità.

Con tutti questi consigli non sarà difficile catturare qualche sgombro per cucinare qualche ghiotta ricetta. Noi della redazione, però, poi vogliamo essere invitati! 

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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