Pesca alla Lampuga: guida, consigli ed esche

Prima ancora di “imbarcarci” per una battuta di pesca alla Lampuga, dobbiamo fare conto con le condizioni metereologiche e i fondali dove andremo ad usare le nostre esche artificiali, le nostre canne , i mulinelli e tutto ciò che serve per una vera battura a questo pesce pelagico, ambito da ogni pescatore sportivo.

Periodi ideali per la pesca alla Lampuga nel Mediterraneo

Il periodo ideale per cercare di catturare Lampughe degne di nota, ovvero esemplari che superino almeno il chilo di peso, inizia a maggio, quando le acque di superficie iniziano a riscaldarsi  e si mantiene interessante fino a settembre e ottobre. Quando le acque cominciano a raffreddarsi, la Lampuga si sposta infatti alla ricerca di acque più calde . I nostri tentativi di cattura fallirebbero miseramente, salvo qualche colpo di fortuna . Col freddo potremo catturare, con esche artificiali di calibro maggiore, gli esemplari più grandi e ostinati che sono per natura più stanziali.

Il campo di pesca

La conoscenza del fondale è un altro elemento essenziale. La Lampuga non ama la superficie e il contatto diretto con l’aria, quindi i nostri artificiali siliconici devono lavorare  ad almeno tre o quattro metri sotto il livello della superficie del mare per attirare le lampughe provenienti dalle profondità.

pesca alla lampuga

Le tecniche di pesca alla Lampuga

Per avere risultati interessanti e garantirsi una bella giornata di pesca, sono tre le tecniche più usate per catturare la Lampuga: la Traina. Lo Spinning e il Casting da riva

La traina: metodo e attrezzatura

La pesca sportiva è sempre una sfida legata all’aleatorietà e questa incertezza intrinseca disegna  anche la sua bellezza e imparzialità. La pesca sportiva è una lotta, una sfida alla pari ma la tecnica usata,  può fare la differenza tra una giornata dedicata all’avventura e un’altra di grande delusione.

La traina è probabilmente la metodologia migliore e la più usata  per insidiare le grandi lampughe. Oltre all’esca viva, sempre valida e legata al tipo di alimentazione del pesce,  sono ideali e performanti le esche artificiali siliconiche. Vanno bene i Popper, gli Shipping Lures e i Walking the dog, in base al campo di pesca prescelto. Questi sono artificiali di grande qualità presenti nel nostro catalogo in grado di simulare perfettamente la fauna ittica di cui si ciba il nostro predatore. Funzionano bene, in alcuni luoghi anche  le esche artificiali che riproducono il comportamento di calamari e aguglie, vere tentazioni per la Lampuga mediterranea.  

Traina: qualche “dritta” in più

Attenzione però, qualche accorgimento è necessario. Una dritta importante per ogni pescatore alla ricerca della sua lampuga: se usate canne da traina, scegliete considerando lo sforzo che dovranno sopportare in trazione e con anelli non taglienti. In catalogo potete scegliere canne specifiche per l’esca viva se preferite. Lo strappo della ferrata, potrebbe infatti “segare il vostro prezioso monofilo, che deve sempre essere di spessore e qualità adeguata. Inoltre, sia che usiate canne da traina o altri metodi di recupero, non superate mai i tre o quattro nodi di velocità. Se accelerate ancora, la lampuga vi mollerà al vostro destino. Inoltre, collegate sempre la vostra esca artificiale con una girella col moschettone, evitando il nodo diretto che impedisce all’artificiale un corretto movimento.

Lo spinning: luoghi, metodo e attrezzature

Un’altra tecnica in grado di offrire grandi soddisfazioni ai pescatori sportivi è lo spinning, puro e semplice. In questo caso la scelta delle canne da spinning, dei monofili e terminali è fondamentale per evitare spiacevoli sorprese. In catalogo si possono trovare diverse scelte per trovare la canna da spinning più adatta alle esigenze di ogni pescatore sportivo che voglia cimentarsi in questa tecnica di pesca. Usando questa particolare tecnica,  è importante anche la scelta delle esche artificiali. Gli artificiali per calamari o piccole aguglie, sono perfetti per cercare di catturare Lampughe di medie e grandi dimensioni, attirate da questo tipo di movimento. Le esche in catalogo sono dei veri cloni, in grado di imitare il comportamento delle vere prede della Lampuga. Il movimento di recupero dovrà essere regolare, alternato a piccoli strappi non consecutivi. Bisogna cercare di trasmettere, tramite il terminale da spinning, quella naturale imprevedibilità all’esca artificiale ed ingannare in questo modo. La naturale sospettosità della Lampuga. Ovviamente è fondamentale posizionarsi con la barca sopra fondali che rispecchino l’habitat ideale del pesce, quindi di natura rocciosa e irregolare. Un buon sonar o ecoscandaglio può aiutarvi in questa circostanza

Da non perdere:   Licenza di pesca tipo B: come ottenerla

Lo spinning: qualche consiglio in più

Anche per la tecnica a spinning esistono alcuni piccoli ma importanti segreti per aumentare le nostre possibilità di cattura. Nei periodi caldi, infatti, la Lampuga cerca disperatamente l’ombra. Se notate in acqua,  assi galleggianti, tavole o altri oggetti in grado di offre una sorta di copertura alla Lampuga, vale la pena di provare qualche lancio in quella direzione con la vostra attrezzatura da spinning, cercando di far costeggiare l’esca artificiale il più vicino possibile ai bordi della tavola o dell’oggetto galleggiante, perché è probabile, anche se non riuscite a scorgerla, che sotto quelle assi di legno galleggianti trovi riparo dal sole una Lampuga.

Quando invece la temperatura dell’acqua si raffredda, cercate fondali più rocciosi e che offrano nascondigli, perché è in questo ambiente che troverete appostata e nascosta la lampuga. Evitate invece fondali bassi e sabbiosi

Un ultimo consiglio. A differenza della traina, dove l’esca artificiale viene a contatto con la parte esterna della bocca della Lampuga, nella tecnica a spinning, aspettate qualche secondo prima di ferrare. Lasciate un “briciolo” di frizione aperta sul mulinello, per consentire al filo di uscire in trazione dalla bobina. Quando il pesce inizierà a tirare in direzione opposta, lasciatelo “fuggire via” e chiudetela solo quando la lampuga, ormai stanca, si farà portare a bordo della barca. E attenzione perché stanca, non vuol dire rassegnata. Nel tentativo di issarla a bordo, la Lampuga potrebbe tentare un ultimo avvitamento, cercando di liberarsi, per questo è consigliabile l’uso di un guadino adeguato.

Casting da riva

Un’ultima tecnica di pesca alla Lampuga e che consente catture interessanti è il Casting o Surf Casting dalla costa.

Attrezzature per il casting da riva

la scelta della canna da casting importantissima. Deve essere lunga abbastanza da equilibrare lo sforzo e in grado di sopportare piombature importanti che consentano lanci lunghi ma calibrati. In catalogo scegliete dunque canne resistenti ma contemporaneamente sensibili ed equilibrate. Il mulinello che sceglierete dovrà avere tra gli accessori, bobine che contengano almeno duecento metri di filo, che dovrà essere sopra 0,50 mm a seconda della pezzatura delle lampughe che si andranno ad insidiare. L’esca sarà naturale, e dovranno essere scelte in base alle prede che per le lampughe sono comuni nel luogo che avete scelto per la vostra giornata di casting

Luogo di pesca: casting da riva

Per il Casting, così come per lo spinning è importante conoscere il fondale dove si andrà ad effettuare il lancio. Da evitare i fondali bassi e sabbiosi. Ideali sono invece quei tratti di costa, dove il mare diventa profondo e roccioso già dopo pochi metri dalla battigia. In quei fossi profondi, sarà più facile trovare le lampughe in cerca di cibo.

Ultimi consigli per pescare la Lampuga

Qualunque tecnica preferiate usare per catturare la Lampuga, è perciò importante ricordare i periodi ideali in cui organizzare la vostra giornata di pesca. L’’attrezzatura deve essere di qualità e la scelta delle esche adeguata alla tecnica usata e al luogo di pesca. Per il resto non resta che godervi una grande avventura sportiva cercando di catturare uno dei predatori più affascinanti e ambiti dei nostri mari.

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Scritto da
Elena di HiNelson
Elena di HiNelson
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