Avvolgifiocco sì o avvolgifiocco no?

Ecco una domanda da milioni di dollari per chi si appresta ad acquistare una barca a vela di dimensioni ridotte: meglio sceglierne una con l’avvolgifiocco o sceglierne invece una sprovvista di questo accessorio? Come è noto l’avvolgifiocco, anche detto rollafiocco, è stato introdotto non molti anni fa sulle barche a vela da diporto, segnando una piccola rivoluzione nel mondo delle crociere. Quando i battelli non sono particolarmente grandi, e quando l’uso è per lo più misto, è però difficile decidere se questo accessorio possa essere davvero utile o se, invece, si può possa rivelare una scelta non del tutto esatta: vediamo quindi quali sono gli aspetti da tenere in considerazione.

Cos’è l’avvolgifiocco?

Partiamo da una velocissima definizione di avvolgifiocco per chi si avvicina per la prima volta al mondo della vela. Con questo termine si indica uno strumento a tamburo che permette di avvolgere il fiocco o il genoa (ovvero le vele che possono essere montata a prua dell’albero) sullo strallo. Come funziona? Effettivamente il funzionamento del rollafiocco, di base, è abbastanza semplice: si tratta di un tamburo posizionato alla base dello strallo, il quale, girando su sé stesso, permette di avvolgere facilmente e velocemente la vela in questione.

Avvolgifiocco, meglio sì meglio no?

La saggezza popolare ci dice che l’avvolgifiocco è uno strumento utile da prendere in considerazione nel momento in cui la barca a vela è di dimensioni importanti, o nel momento in cui viene utilizzata per lo più per delle crociere. Il rollafiocco è invece da evitare per chi fa delle regate, o meglio, per chi intende andare oltre delle regatine occasionali e amichevoli; ci sarebbe peraltro anche la possibilità di installare un avvolgifiocco con vela dedicata per le sole uscite “vacanziere” per eliminare questo accessorio al momento delle regate.
Una cosa è certa: per chi fa delle uscite in solitaria, l’avvolgifiocco può essere un grande vantaggio; in questo caso si potrà regolare il genoa o il fiocco comodamente da pozzetto, senza abbandonare i comandi e senza doversi esporre a prua. Al contrario, invece, si rende necessario il cambio del fiocco, reso ancora più difficile in assenza di pilota automatico in barca.

L’utilizzo del rollafiocco

Vediamo come deve essere utilizzato correttamente il rollafiocco: pensiamo ovviamente al classico avvolgifiocco manuale, senza andare a prendere in considerazione i modelli elettrici o persino idraulici. Come sottolineeremo qui sotto, l’avvolgifiocco può creare dei problemi durante la navigazione per il “bloccarsi” delle cime che lo dirigono. Per impedire questi incidenti è bene utilizzare il rollafiocco nel modo giusto. É possibile trovarsi di fronte a un avvolgifiocco bloccato a causa dell’angolo di tiro errato della scotta: sarebbe infatti bene posizionare il primo bozzello di rinvio in modo da formare sempre un angolo retto con lo strallo, né più, ne meno. Un’attenzione simile va posta anche alla parte superiore: la drizza del genoa deve avere un angolo di tiro ridotto ma non troppo, intorno ai 15 gradi rispetto allo strallo.
Per ridurre ulteriormente gli incidenti è bene sciacquare regolarmente il tamburo dell’avvolgifiocco con dell’acqua dolce, per eliminare residui di sale, e verificarne il corretto scorrimento della cima, anche a livello dei bozzelli.

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I vantaggi

I vantaggi di montare un avvolgifiocco su una barca a vela sono abbastanza chiari: anziché essere obbligati a cambiare la vela, dovendo avere a bordo per esempio 3 fiocchi, sarà sufficiente cazzare una cimetta, così da diminuire la superficie esposta. In questo modo la navigazione diventa più comoda, più efficiente e più sicura, soprattutto come abbiamo visto per chi naviga in solitario. Non si tratta certo di vantaggi da trascurare!

Gli svantaggi

Veniamo ora agli svantaggi dell’avvolgifiocco. È innegabile, esistono dei contro, per il semplice fatto che questo strumento presenta dei limiti che non possono essere trascurati. E no, non si parla dei costi, né tantomeno della manutenzione che questo strumento richiede, che di fatto come si è visto è assolutamente semplice, veloce e ridotta. Quali sono quindi i limiti? Come abbiamo visto, il bloccarsi del rollafiocco non è una probabilità particolarmente remota: sarà abbastanza gestibile solitamente una cimetta incattivata nel tamburo, ma sarà invece tendenzialmente più difficile risolvere un blocco verificatosi nella parte alta dello strallo. In questo caso, durante la navigazione, sarà spesso meglio evitare di portarsi alla testa d’albero, liberando invece la vela dalle scotte e arrotolandola velocemente a mano.

Chi pensa alle performance, inoltre, non può che guardare all’avvolgifocco come a un peso e a un ingombro non strettamente necessario, soprattutto sulle barche più piccole. Si tratta in effetti di qualche chilo in più a bordo, al quale si somma una minore aerodinamicità. Ma questi, per l’appunto, sono aspetti che interessano i soli regatisti.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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