Regate con tracking on-line. Da seguire miglia dopo miglia grazie a San Giorgio SEIN

Fino a qualche anno fa, alla partenza di una regata le barche partecipanti si salutavano dal molo e da quel momento calava il silenzio per coloro che restavano a terra. Nessuna notizia, o comunque poche e molto sporadiche, fino al taglio del traguardo.

Questo era forse il bello ed il vero fascino delle regate d’altura: una sorta di alone di mistero che faceva immaginare la vita di bordo, le bonacce ed i colpi di vento, senza però avere nessun tipo di riscontro.

NAVIGARE ALL’ANTICA

Prima dell’avvento della strumentazione di bordo di ultima generazione, le regate d’altura erano infatti una vera e propria avventura, anche per chi le seguiva da terra, proprio perché non c’erano collegamenti con le barche e gli equipaggi fino al momento dell’arrivo a terra.

Ma non per questo i grandi eventi velici d’altura o intorno al mondo perdevano di fascino. Per giorni, o addirittura per settimane, gli equipaggi e gli skipper partecipanti vivevano in uno stato di solitudine, senza avere la possibilità, se non incrociando la rotta di qualche nave, di contattare chi restava a terra.

Basti ricordare le grandi avventure del Golden Globe, che oggi tutti conosciamo come Vendèe Globe, oppure la Whitbread Round the World Race (oggi Ocean Race), regate intorno al mondo, che vengono corse in solitario od in equipaggio, che all’epoca delle loro prime edizioni, parliamo degli anni ‘60-‘70 del novecento, erano corse con pochissimi mezzi di comunicazione ed il resoconto della regata avveniva all’arrivo.

Chi era a terra aveva a disposizione sono la propria immaginazione, in attesa dell’arrivo dei partecipanti.

QUINDI, COME COMUNICAVANO LA POSIZIONE?

All’epoca delle prime grandi regate oceaniche o di altura, la posizione dei regatanti, sia che essi fossero in equipaggio o solitari, era affidata ai diari di bordo e per comunicare a terra che la navigazione procedeva regolarmente, bisognava aspettare di incontrare una nave con la quale poter comunicare tramite la radio VHF e che avrebbe poi effettuato il così detto “ponte radio”: avrebbe cioè ritrasmesso a terra il messaggio originale, confermando ai famigliari od all’organizzazione il regolare svolgimento della navigazione. Ovviamente questo poteva richiedere anche qualche giorno. Insomma, all’epoca di Sir Robin Knox-Johnston o di Eric Tabarly, non bisognava avere fretta di conoscere la classifica provvisoria.

regate 2020 tracking on line

Rileggendo i libri di alcuni protagonisti di queste regate, ci si rende perfettamente conto della situazione e  viene da chiedersi come l’organizzazione poteva garantire la sicurezza delle persone che mollavano gli ormeggi per diversi giorni, senza avere la possibilità di comunicare con loro.

Ida Castiglioni, unica donna italiana ad aver partecipato nel 1976 alla regata Ostar (traversata Atlantica che da Plymouth arriva a Newport, seguendo la rotta a nord), racconta nel suo libro “Eva” di essere partita nonostante un problema tecnico che le impedì di avere una radio VHF funzionante per tutta la durata della regata. Si pensi che rimase isolata per ben 37 giorni, tanto da essere ritenuta dispersa.
Una situazione che non la fermò alla partenza ma che, con il senno di poi, visto il manifestarsi di un’infezione che le causò una febbre molto alta proprio in mezzo all’Atlantico, forse non era il caso di affrontare.

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Come non ricordare poi l’immagine che tutti noi abbiamo ben stampata nella mente di Moitissier che lancia […] un messaggio alla fionda, da telegrafare a Robert, del Sunday Times: “Caro Robert, Capo Horn è stato doppiato il 5 febbraio e siamo al 18 marzo. Continuo senza scalo verso le isole del Pacifico perché in mare sono felice e forse anche per salvarmi l’anima.”[…]

Un messaggio lanciato ad un cargo con la fionda.

Parliamo quindi di un’epoca in cui partecipare ad una regata d’altura era più una prova di sopravvivenza che un evento sportivo come lo intendiamo oggi.

TRACKING ONLINE – VOYERISMO SPORTIVO O SICUREZZA?

Oggi le cose sono nettamente cambiate, soprattutto per poter garantire degli elevati standard di sicurezza a chi va per mare. Attraverso vari strumenti tecnologici possiamo seguire, miglio dopo miglio, una barca in regata, in qualsiasi mare del mondo.

La possibilità di monitorare le imbarcazioni durante la navigazione è diventata di primaria importanza, soprattutto per poter intervenire in caso di necessità o di pericolo per la vita dell’equipaggio o del solitario.

Da non perdere:   L'eterno dilemma: roll bar sì o roll bar no?

Questa possibilità ovviamente si è traslata anche per la comunicazione che spesso può sembrare svantaggiata dalla tipologia di evento sportivo.

Ecco quindi l’evento dei sistemi di tracking per seguire in tempo reale ed on-line le imbarcazioni impegnate in una regata.

COME FUNZIONA IL TRACKING ON LINE?

Il tracker è un dispositivo che viene posizionato sull’imbarcazione a vela impegnata in una regata e che trasmette la propria posizione per essere poi pubblicata on-line nella cartografia dell’evento.

La posizione viene aggiornata ad intervalli di tempo che possono variare a seconda delle regate e dei contratti stipulati con i fornitori.

Molte aziende, oltre al già citato rilevamento della posizione, offrono dei servizi aggiuntivi come, ad esempio, le previsioni meteo, le statistiche di velocità, l’ETA e la possibilità di rivedere la rotta percorsa.

Il tracking quindi diventa una sorta di finestra sulla regata, in grado di offrire a chi segue l’evento da casa, non solo la possibilità di seguire in tempo reale la posizione delle barche, ma anche di poter acquisire dati ed informazioni per comprendere meglio le dinamiche e le strategie della regata.

In Italia uno dei sistemi di tracking on-line più usati per le regate è fornito dalla SGS TRACKING, società del gruppo San Giorgio S.E.I.N.

San Giorgio S.E.I.N è un’azienda nata a Genova.

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Negli anni ‘60 progettò la prima linea completa di strumenti elettronici per uso navale (serie Viking ed Apollo) che comprendeva le prime sonde di misura livello capacitive ed in tecnologia reed, le prime centraline di rilevamento temperatura gas di scarico con termocoppie antishock ed i primi strumenti con display a scarica di gas visibili in luce solare. Nel 1982, a seguito di una joint-venture con la società Veglia Borletti, iniziò la progettazione e la produzione di una nuova linea di strumenti e sensori specificatamente progettati per il diporto nautico e per l’automotive.

Con SGS TRACKING, sono entrati nel settore sportivo fornendo assistenza, tecnologia e servizi per la trasmissione dei dati in regata, forti del loro know-how.

SGS TRACKING infatti copre le migliori regate del settore come:

  • I grandi appuntamenti dell’altura in Adriatic: La 500, La 200, La 50 e La 100 del Circolo Nautico Santa Margherita di Caorle, considerate ormai delle regate classiche che pochi velisti vogliono perdere. Percorsi tecnici, con condizioni meteomarine spesso variabili che costringono a continue revisioni delle strategie di regata.
  • La GIRAGLIA, mitica regata del circuito Rolex Cup si affida ogni anno ad SGS per tracciare il suo percorso che usa il famoso scoglio della Giraglia come una sorta di Boa, per poi tornare verso nord e tagliare il traguardo a Monaco. Una regata che riunisce i grandi nomi della vela in un contesto assolutamente di alto livello.
  • La RIGASA, rinnovato appuntamento del Circolo Velico Riminese che torna a parlare d’altura dopo il grande successo della RIMINI – CORFU’-RIMINI, una vera leggenda delle regate d’altura degli anni ‘80. Una delle prime regate d’altura ad essere organizzata in Mediterraneo, dove ancora i punti nave venivano comunicati con il VHF alle capitanerie di porto ed inviati via fax all’organizzazione.  Una carta nautica esposta fuori dalla sede del Circolo Velico Riminese riportava la posizione delle barche con dei piccoli magneti a segnare la posizione dei partecipanti. Forse la vera prima cartografica in tempo (quasi) reale che permetteva agli appassionati di seguire la rotta e vedere la posizione delle barche.
  • Anche il nostro amico Sergio Davì – Leggi qui la nostra intervista – si è appoggiato ad SGS per il suo ICE RIB CHALLANGE, una traversata atlantica con un gommone sulle rotte più a nord e che Sergio ha concluso con grande successo.
  • La Classe Mini ha da sempre affidato le regate del suo campionato ad SGS TRACKING, quali: Arcipelago 6.50, GPI 6.50, MINI SOLO 6.50 e TROFEO BIANCHETTI. Le regate dedicate alla classe delle piccole oceaniche.

Scopri i prodotti di San Giorgio SEIN nel nostro store.

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Scritto da
Laura Doria
Laura Doria
Mi chiamo Laura Doria e sono nata al mare, quindi raccontare storie ed incontrare i personaggi del mondo della nautica è qualcosa di naturale per me. Perché è sempre un grande privilegio scrivere della passione che punta la prua verso i grandi orizzonti blu.

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