Timone a barra o a ruota: pro e contro

Su una barca a vela, come è noto, è possibile trovare un timone a barra oppure un timone a ruota, o persino, come spesso accade, un timone a due ruote. A fare la differenza e a orientare tra l’una e l’altra tipologia sono, solitamente, le dimensioni della barca. Per le barche grandi, e quindi tendenzialmente sopra ai 30 piedi (e dunque intorno ai 9 metri) si opta solitamente per la ruota, ovvero per un sistema a volante; per le barche piccole, invece, la tendenza è quella di usare un timone a barra, anche detto a fresa. Per le barche che si situano a metà, di dimensioni medie, potrebbe invece sorgere un dubbio: a quale sistema dare la propria preferenza? Ecco quindi che, talvolta, l’acquisto di una o dell’altra barca a vela potrebbe essere dettato proprio dalla volontà di navigare con un timone a barra o a ruota. Oggi vedremo quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le tipologie.

Timone a barra o a ruota: la differenza strutturale

Il timone della barca è composto da diversi elementi. Il timone vero è proprio, ovvero la parte immersa nell’acqua, ha il compito di imprimere la direzione della barca, agendo sulla pressione dell’acqua. Più nello specifico questa parte è composta dalla pala e dall’asse, ovvero dalla struttura verticale che collega questo elemento immerso ai comandi. La barra costituisce in tal senso il completamento più semplice del timone, essendo di fatto un’asta installata direttamente sulla testa dell’asse, senza nessun particolar meccanismo di trasmissione. La ruota, invece, richiede un sistema decisamente più complesso, attraverso una serie di cavi metallici (i frenelli del timone) che, girando su delle pulegge, trasmettono il movimento alla pala. Per capire la distanza che separa questi due sistemi basti pensare al fatto che, in caso di un danno a livello dei frenelli o delle pulegge – o della stessa ruota – sarà possibile su molte barche a vela installare in pochi secondi il timone a barra d’emergenza, esente da incidenti simili.

Pro e contro del timone a volante

Il timone a volante, come visto sopra, è molto più complesso rispetto a quello a barra, il che porta ovviamente a un costo maggiore. Indubbiamente, però, si tratta di uno strumento che permette di semplificare la gestione della barca durante la navigazione, andando a moltiplicare lo sforzo del pilota: come in un auto, girando a sinistra si andrà a sinistra, girando a destra si andrà a destra. Lo sforzo fisico ne risulta ridotto; va detto però che, se sarà meno “dura” governare la barca, il movimento richiesto per girare lo sterzo può essere alla lunga più faticoso, in quanto più ampio e ripetuto. I fan del timone a barra accusano poi i volanti d’essere meno precisi, il che è comprensibile: se con la fresa si muove di fatto direttamente la pala, nel caso della ruota ci si trova con parecchi intermediari, che possono avere quindi un po’ di “gioco”.
Infine, va evidenziato il fatto che il timone a ruota, per la presenza del volante, dei frenelli e delle pulegge, va inevitabilmente a occupare spazio limitando l’accesso al mare: non è un caso se spesso si preferisce il doppio volante, ovvero le due ruote ai lati – da dove peraltro si ha una migliore visuale delle vele. Vediamo ora i pro e i contro del timone a barra!

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Vantaggi e svantaggi del timone a fresa

Visto il sistema più complesso, ovvero il timone a ruota, vediamo ora quello più semplice, con la fresa. Questo, va detto, è un sistema sì più strutturalmente facile, ma meno intuitivo a livello di utilizzo. Qui, infatti, si dovrà spostare il timone a sinistra per andare a destra, e a destra per andare a sinistra. Non è un caso se i principianti in genere preferiscono i modelli a ruota. La fresa richiede inoltre uno sforzo maggiore, ma permette di comandare la barca con movimenti brevi, a fronte di una grande precisione e di una marcata sensibilità: toccando la barra si riesce infatti a “sentire” il mare che corre lungo la barra. Nelle navigazioni lunghe il timone a ruota ha il vantaggio di essere più dolce e meno gravoso da gestire, ma va anche detto che, nel caso delle lunghe traversate in solitaria, usare un timone a barra vuol dire avere molti meno problemi di manutenzione e di incidenti improvvisi.

Come si può vedere, dunque, la dimensioni della barca a vela “comandano” la tipologia di timone solamente fino a un certo punto: nei casi dubbi, in cui entrambe le soluzioni possono essere prese in considerazione, sta invece al velista capire qual è il sistema più adatto, e fare di conseguenza la propria scelta d’acquisto.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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