Tender: ecco la manutenzione regolare del motore

Per sbarcare a terra anche quando non è possibile individuare un posto sicuro per la barca. Per scendere a terra anche quando, al caos dei porti turistici, si preferisce una notte in rada, ricca di privacy e di quiete. Per poter effettuare tutte le esplorazioni del caso in piena libertà e agevolmente, anche lì dove i fondali sono pericolosamente bassi. Per raggiungere quella spiaggetta deserta, poco conosciuta e altrimenti irraggiungibile. Di motivi buoni per portare sempre con sé un tender, ovvero un piccolo battello di servizio gonfiabile, ce ne sono davvero un sacco. Il problema è che, certe volte, ci si dimentica che anche questo piccolo gommone ha bisogno di una manutenzione regolare. Proprio così: presi dalla manutenzione del teak, dalla cura dello scafo, dalla pulizia delle vele e via dicendo, finiamo per scordarci che non possediamo solo una barca, ma due, e che anche la seconda, per quanto piccola e semplice, abbisogna di cura.

Ci siamo già occupati, altrove, della manutenzione del gommone, dalla pulizia alle riparazioni più semplici, tutte cose che valgono ovviamente anche per i tender. Oggi, invece, vogliamo dedicarci al motore fuoribordo del tender, e a tutte le azioni che dobbiamo fare per assicurarci che questo funzioni alla perfezione, uscita dopo uscita, stagione dopo stagione.

Certo, lì fuori ci sono alcuni lupi di mare che, seguendo una scaletta ben precisa, si occupano ciclicamente della manutenzione del motore fuoribordo, e quindi non hanno bisogno di alcun memorandum, e tanto meno di una tirata per le orecchie. Peccato, però, che quella è solo una piccola minoranza: la maggior parte delle persone si dimentica il motore fuoribordo del tender fino al momento dell’utilizzo, lasciandolo stipato da qualche parte in perfetta solitudine, in garage o in un gavone. Ma non si può certo pretendere che un motore possa funzionare sempre perfettamente senza nessuna manutenzione, girando senza alcun problema dopo mesi e mesi di lungo letargo!

Un motore trascurato non può che funzionare male: può consumare più del necessario, rendendo continuo e costoso il richiamo al serbatoio per fuoribordo; può fare troppo rumore, guastando l’uscita; può avere delle perdite, con tutte le conseguenze che questo comporta, sulla barca e in mare; può emettere odori del tutto sgradevoli; può fare fatica ad accendersi, o può rifiutarsi del tutto di farlo. È dunque necessario prendersi cura del motore fuoribordo del tender prima e dopo di ogni utilizzo, per pianificare almeno una volta l’anno una manutenzione straordinaria: si tratta in ogni caso di operazioni alla portata di tutti quanti abbiano un minimo di dimestichezza con i motori, che si possono svolgere tutt’al più in un paio d’ore.

La manutenzione del motore fuoribordo… elettrico

Gli articoli che si possono trovare online o sulle riviste specializzate parlano quasi esclusivamente della sola manutenzione da fare ai motori fuoribordo tradizionali, e quindi a scoppio a 2 o a 4 tempi. Va però detto che sempre di più, negli ultimi anni, hanno cominciato ad affacciarsi all’orizzonte i motori fuoribordo elettrici, i quali per molti motivi ben si sposano con le esigenze del tender. Prima di tuffarci nel mondo della manutenzione dei motori fuoribordo a motore, dunque, è il caso di soffermarci su quella dei motori elettrici, per due motivi: da una parte, molti possessori di tender hanno già questo tipo di motore, e possono dunque essere interessati alle attività da mettere in campo per prendersene cura; dall’altra, molte persone abituate a usare i tradizionali motori a scoppio potrebbero iniziare a pensare che, a partire dal prossimo acquisto, il motore elettrico fuoribordo per il tender potrebbe essere una buona alternativa.

Ma quali sono i vantaggi dei motori fuoribordo elettrici? Non è certo questo il luogo per fare una trattazione completa della questione, ma possiamo senz’altro riassumere gli aspetti principali del confronto. Di certo, ancora oggi, per quanto riguarda le prestazioni, sono ancora in netto vantaggio i motori a scoppio, pur dovendo sottolineare il fatto che il motore elettrico risente meno del peso caricato (nel caso di un piccolo tender destinato a trasportare 4 o 6 persone, dunque, vale la pena riflettere su questo punto). Quanto al peso e all’autonomia, due aspetti che è sempre bene prendere in considerazione quando si tratta di motori nautici, le due tipologie di fuoribordo se la giocano ormai alla pari. Certo, lo svantaggio dei motori elettrici è che impiegano un po’ a caricarsi, laddove invece con i motori tradizionali è sufficiente il tempo di svuotare il serbatoio per fuoribordo, e il pieno è fatto. I veri vantaggi del fuoribordo elettrico arrivano nel momento in cui si guarda al rumore – molto ridotto rispetto allo sferragliamento tipico dei motori a scoppio – e soprattutto alla manutenzione: quella degli ultimi motori fuoribordo elettrici, infatti, è piuttosto ridotta. É sufficiente, in linea di massima, ricordarsi di scollegare i morsetti dalla batteria dopo ogni utilizzo, ingrassare la parte meccanica ogni 60-80 ore di utilizzo e tenerlo ben all’asciutto.

Il classico motore fuoribordo per tender, invece, richiede qualche attenzione in più, a fronte di prestazioni più alte: vediamo nel dettaglio, dall’olio al lavaggio motore, tutto quello che bisogna fare per prendersi cura della propulsione del battello di servizio!

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La posizione giusta per prendersi cura del fuoribordo

Di certo il motore fuoribordo non è tra gli accessori più maneggevoli del mondo, anzi: la sua struttura verticale con elica finale è state pensata per essere immersa in acqua, non certo per essere appoggiata facilmente a terra per consentire una manutenzione veloce in qualsiasi luogo. La mancanza di una comoda base e la presenza dell’elica stessa rende di fatto necessaria la preparazione di un cavalletto, così da poter mettere in piedi e in sicurezza il motore. É possibile acquistare dei cavalletti pronti all’uso oppure, con un po’ di fantasia, è possibile costruirne uno, sfruttando in modo intelligente, per esempio, gli appositi supporti per fuoribordo con tavoletta, che possono essere applicati su una struttura solida per permetterci di lavorare con stabilità, senza temere che il motore finisca a terra a ogni movimento.

La manutenzione del motore fuoribordo va fatta ciclicamente: avere dunque un cavalletto o un supporto solido da utilizzare sempre nel proprio garage o nel luogo del rimessaggio, insomma, non è affatto una brutta idea.

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La manutenzione ordinaria del motore fuoribordo

Dopo ogni utilizzo, prima di dimenticarsi del motore, sarebbe sempre meglio dedicare una mezzoretta del proprio tempo al fuoribordo. Non stiamo parlando del motore di uno scooter, quanto invece del fuoribordo di un tender, che è stato immerso in acqua salata – non certo l’ambiente ideale per un motore. Ecco dunque che sarebbe il caso di dare una risciacquata generale al motore, per poi immergere il gruppo poppiero in acqua dolce e fare girare il motore per una decina di minuti, così da eliminare tutto il sale che si è fermato all’interno durante l’utilizzo. A questo punto, prima di spegnere il motore, è consigliabile staccare il tubo della benzina, così da far arrivare all’esaurimento completo il carburante rimasto in circolo: così facendo, verranno eliminati anche eventuali depositi, per aver infine un motore completamente pulito, pronto per essere spento.

manutenzione motore tender

La manutenzione straordinaria del motore fuoribordo del tender

Abbiamo visto cosa bisogna fare tutte le volte che si usa il tender. Ma cosa bisogna fare, invece, una volta all’anno? In che cosa consiste la manutenzione straordinaria del fuoribordo, prima e/o dopo del rimessaggio invernale? Come anticipato, in un motore in buone condizioni, si tratta in ogni caso di interventi molto semplici e piuttosto veloci.

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Una volta ancorato il fuoribordo al cavalletto o al supporto può cominciare la manutenzione vera e propria e approfondita del tuo fuoribordo. Per prima cosa concentriamoci sulle candele, ovvero sugli indispensabili elementi che, creando un flusso di corrente tra i due suoi elettrodi – e quindi una scintilla – innescano la combustione del motore. Senza una candela in buono stato, dunque, non è possibile sfruttare la miscela aria carburante, rendendo di fatto un motore del tutto inutile. Ecco perché devi concentrarti prima di tutto sulla candela, la quale tra l’altro è un ottimo indicatore – per chi sa come e cosa guardare – della salute del motore. Il discorso cambia, però, tra un motore fuoribordo due tempi e un analogo 4 tempi. Nel caso del motore 2 tempi, le candele non possono che risultare leggermente scure, nonché piuttosto unte. Ma non vuol dire che trovare una candela zozza sia normale: gli elettrodi devono essere puliti, e gli immancabili depositi non devono essere scuri. Diverso il caso per le candele dei 4 tempi: queste devono essere chiare e non unte, presentando dunque dei depositi secchi. In caso contrario, la carburazione risulta troppo grassa. Per riportare una candela a nuovo, in molti casi, è sufficiente un veloce lavoro di spazzola.

Controllate la candele, ci si può dedicare all’olio, il quale in alcuni casi va semplicemente rabboccato, in altri casi, invece, va sostituito del tutto. Controllare il livello dell’olio non è affatto difficile: così come nel motore delle nostre automobili, anche nel motore fuoribordo è presente la classica astina, la quale va estratta (mantenendo il motore perfettamente dritto) pulita, riposizionata ed estratta nuovamente, così da avere una lettura fedele del livello dell’olio. Molte volte è sufficiente un semplice rabbocco: sul nostro negozio di articoli per la nautica online puoi trovare una vasta scelta di olio motore per fuoribordo, dall’olio Castrol all’Olio Bardahl, pensati di volta in volta per i motori due tempi o quattro tempo. Altre volte, invece, l’olio non va rabboccato, ma sostituito totalmente: ecco dunque che è necessario individuare il tappo dello scarico dell’olio motore – andando in caso a leggere sul libretto delle istruzioni per cancellare eventuali dubbi – aprirlo e lasciare scorrere l’olio. Non sarà subito fatto, trattandosi pur sempre di un lubrificante viscoso, che impiegherà un bel po’ a scendere del tutto: per velocizzare le operazioni è consigliabile farlo in un locale caldo, o in una giornata di sole, in modo che, in tre quarti d’ora o poco più, tutto il vecchio olio sia fuoriuscito. A questo punto, chiuso lo scarico, si potrà procedere con il pieno del nuovo olio motore, acquistando la quantità sufficiente di olio Bardahl, Olio Castrol o del marchio preferito.

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Controllate le candele e rabboccato l’olio, la terza operazione da fare – ma non tutti gli anni nel caso di un motore usato in modo normale – è quella di sostituire la girante di raffreddamento del fuoribordo del tender. Questa, va detto, non è però un’operazione semplicissima e basilare come spazzolare le candele: nel dubbio, se non si è pratici, meglio affidarsi a un professionista. In caso contrario, saranno sufficienti un cacciavite e un paio di chiavi inglesi per sostituire la girante, ovvero la ventola che, all’interno del piede, permette di fare girare l’acqua e di raffreddare il motore. Come puoi immaginare, il suo funzionamento è essenziale per non incorrere nel surriscaldamento del fuoribordo!

Cambiare l’elica del motore fuoribordo

Un capitoletto a parte va aperto per quanto riguarda il cambio dell’elica del motore fuoribordo del tender. Questo, va detto, è un lavoro tutto sommato alla portata di tutti. L’esigenza potrebbe esserci nel caso di motore fuoribordo di seconda mano con elica sotto o sovra dimensionata, o con con un passo poco adatto. Ma soprattutto questo può essere indispensabile nel caso di elica danneggiata, a causa magari di un urto violento con uno scoglio, o via dicendo.

Questo lavoro è comunque facile. Una volta acquistata l’elica giusta per il motore fuoribordo del proprio tender sarà necessario svitare il dado che blocca l’elica vecchia – togliendo eventualmente la coppiglia – per poi togliere la rondella e quindi l’elica stessa e la rondella di battuta. Sarà quindi il caso di pulire il perno scanalato per poi trattarlo condel grasso marino. Si può procedere a questo punto a ritroso, inserendo la rondella di battuta, la nuova elica, la rondella e quindi il dado, nonché infine l’eventuale coppiglia. Semplice!

manutenzione del tender

Un caso particolare: la cadute del fuoribordo in mare

Fin qui abbiamo parlato della manutenzione ‘normale’. Talvolta, però, sono necessari degli interventi più specifici, per rimettere in sesto il motore del tender. Quest’ultimo, va detto, è talvolta vittima di piccoli e grandi incidenti che nessun altro tipo di motore potrebbe normalmente temere. Il motore del tender, infatti, si trova spesso a essere montato e smontato dal gommone di servizio, passando da un gavone – o dall’apposito supporto sulle battagliole – alla poppa del tender. Questa operazione va liscia 100, 300, 1.000 volte. Prima o dopo, però, va male. Per distrazione, per stanchezza, per un scivolone, per un movimento inconsulto della barca… il numero dei fuoribordo finiti in mare è più alto di quello che si potrebbe pensare.

Va però detto che, nella maggior parte dei casi, la caduta del motore è piuttosto breve – per la vicinanza a del fondale nelle rade in cui solitamente si usa il tender – e comunque rallentata e ammortizzata dalle acque. Talvolta si ha la fortuna di poter recuperare agevolmente il fuoribordo caduto in mare, adagiatosi a pochi metri dalla superficie, magari su un confortevole letto di posidonie. A quel punto, non si deve aspettare: immerso in acqua salata, un motore va incontro a dei processi di ossidazione per nulla piacevoli. Il lavaggio del motore con acqua dolce, una volta riemerso, deve essere fatto dunque in poco tempo, così come il cambio dei lubrificanti e il cambio della candela. Va peraltro sottolineato che un fuoribordo caduto in mare ha spesso bisogno di svariati cambi di olio, per via della probabilità alta di trovarlo emulsionato con acqua anche dopo il primo ricambio, tanto da mettere in serio pericolo il fuoribordo del tender.

Insomma, in caso di fuoribordo in mare, ci sono due cose da tenere a mente per la sua salute del motore: risciacquo immediato e nessuna avarizia per quanto riguarda l’olio motore!

Se invece consideri l’opzione di cambiare Gommone e motore visita la nuova sezione dei Pack Gommone e Motore.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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