Guida all’iscrizione nei registri delle unità da diporto

Quali unità da diporto devono obbligatoriamente iscriversi al Registro imbarcazioni? Per quali, invece, l’obbligo non sussiste affatto? E ancora, cosa cambia nel campo dell’immatricolazione delle barche con la creazione dello Sted, ovvero dello Sportello Telematico del Diportista? In questa guida all’immatricolazione delle barche risponderemo a queste e tante altre domande, le quali  negli ultimi tempi fioccano da tutte le parti proprio per via delle varie riforme che hanno coinvolto questo aspetto della nautica a partire dal 2008. L’obiettivo delle varie modifiche legislative, va detto, è stato nella maggior parte dei casi quello della semplificazione. Ma con il susseguirsi delle nuove norme, delle precisazioni e delle sperimentazioni, il risultato per il diportista è di non sapere come muoversi subito dopo aver acquistato una barca. E così, dopo l’ansia di acquistare la barca più adatta in base alle proprie esigenze, oltre allo stress di scegliere l’assicurazione per l’unità da diporto, si aggiunge anche la confusione per l’immatricolazione della barca. Ma vediamo, nello specifico, tutto quello che c’è da sapere per inserire la propria barca nel Registro imbarcazioni.

Immatricolare barca

L’iscrizione al registro imbarcazioni: una guida

La classificazione delle barche, tra natanti e imbarcazioni, a motore oppure a vela

Per capire chi è obbligato per legge a iscrivere la propria barca nel Registro imbarcazioni è utile ricordare quelle che sono le principali distinzioni nel mondo delle barche. Per prima cosa, va sottolineata la classica distinzione a tre tra navi da diporto, imbarcazioni da diporto e natanti da diporto. Sono considerate navi da diporto tutte le unità con scafo con una lunghezza superiore ai 24 metri; sono invece imbarcazioni da diporto tutte le unità con uno scafo di lunghezza inferiore ai 24 metri e superiore ai 10 metri; passano sotto l’etichetta di natanti da diporto, invece, tutte le barche con lunghezza pari o inferiore ai 10 metri (in certi casi, come vedremo, anche i natanti da diporto possono essere considerati come delle imbarcazioni, dal punto di vista della legge).

Ai fini dell’inserimento di una barca all’interno del Registro delle imbarcazione esiste però una seconda distinzione da tenere in considerazione, ovvero quella tra barca a motore e barca a vela. Si dà infatti il caso che la distinzione tra le unità da diporto, una tempo soppressa dal Codice della nautica, è stata reintrodotta dal Regolamento di attuazione del Codice stesso, così come approvato dal Decreto ministeriale 29 luglio 2008, n. 146. E attenzione, perché la differenziazione normativa tra barca a motore e a barca a vela, va evidenziato, non è immediata come potrebbe sembrare: va infatti sottolineato che anche una barca a vela, in alcuni casi, può essere immatricolata come barca a motore.

La distinzione del mezzo di propulsione ‘distintivo’ va infatti fatta attraverso un calcolo preciso, il quale prende in considerazione da una parte la potenza del motore della barca, e dall’altra la sua superficie velica. Una barca in cui il rapporto tra la superficie velica espressa in metri quadrati (calcolata comprendendo tutte le vele che possono essere bordate in contemporanea, tenendo dunque in considerazione anche vele di strallo e fiocco genoa) e la potenza del motore (espressa in CV) sia inferiore a 1 è da considerarsi a motore (lo stesso vale per il rapporto inferiore a 1,36 se la potenza del motore è espressa in KW).

Iscrizione al Registro delle imbarcazioni: per chi è obbligatoria?

Non tutte le unità da diporto si pongono nello stesso modo nei confronti dell’iscrizione al Registro delle imbarcazioni. L’immatricolazione è obbligatoria per tutte le unità di lunghezza superiore ai 10 metri, e dunque per tutte le imbarcazioni e per tutte le navi. Ne risulta quindi che tutte le unità, eccezion fatta per i natanti, devono essere attualmente registrate presso le Capitanerie di Porto, nonché presso gli Uffici Circondariali Marittimi e gli Uffici provinciali (prima della riforma i registri erano tenuti e gestiti anche presso uffici minori come gli Uffici locali marittimi e le Delegazioni di spiaggia, i quali in ogni caso ora hanno trasferito i propri registri presso gli altri uffici, i quali a loro volta, come vedremo tra poco, dovranno trasferire i propri archivi verso un terzo ‘luogo’).

Ne risulta dunque che i natanti, di per sé, non sono assolutamente obbligati per legge all’iscrizione al Registro imbarcazioni, la quale è dunque facoltativa. Ma per quale motivo il proprietario di un natante dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di immatricolare la propria imbarcazione, pur non essendo obbligato a farlo?

Perché immatricolare un natante?

Il fatto di immatricolare un natante nonostante la mancanza di un obbligo specifico porta vantaggi e vantaggi. Il proprietario che decide di inserire il proprio natante nel Registro imbarcazioni, di fatto, trasforma la propria barca in un’imbarcazione da diporto, assoggettandola dunque a tutte le normative previste per questa particolare categoria.
Ma qual è il vantaggio dell’iscrizione al Registro imbarcazioni di un natante? Semplice: per prima cosa, l’immatricolazione dell’unità da diporto dà la possibilità di poter effettuare il passaggio di proprietà con un grado maggiore di sicurezza, in virtù della trascrizione della cessione effettuata sui registri. Non sono, però tutte rose. Esistono anche delle spine. Passando sotto l’etichetta di imbarcazione da diporto, un natante dovrà effettuare dei controlli periodici relativi alle dotazioni di sicurezza, nonché avere a bordo tutti i documenti obbligatori per le imbarcazioni (e non per i natanti). Si può dunque affermare, in estrema sintesi, che gli svantaggi dell’iscrivere un natante ai registri per imbarcazioni sono principalmente di tipo economico, comportando delle spese diversamente non previste.
Ciononostante, decidendo di immatricolare il proprio natante, si avrà come anticipato una maggiore sicurezza nel caso di passaggio di proprietà. In assenza di immatricolazione, infatti, non è facilmente dimostrabile la cessione del natante, e questa cosa potrebbe creare dei problemi in caso di incidenti o danneggiamenti. Nell’eventualità di un natante immatricolato, invece, non ci possono essere dubbi circa il proprietario reale della barca, così da stabilire più facilmente le responsabilità in caso di danneggiamento.

Immatricolare una barca: dal RID allo Sted

Eccoci arrivati al momento dell’immatricolazione vera e propria. E qui, va detto, le cose si fanno leggermente più complesse (ma non troppo). Già a partire dalla riforma del Codice della nautica da diporto (D.Lgs. n. 229/2017) alcune cose, per quanto riguarda l’iscrizione al Registro imbarcazioni, sono mutate, a cominciare dai documenti da presentare agli uffici competenti.

Il proprietario dell’unità che vuole procedere all’immatricolazione è tenuto a rivolgersi a uno degli uffici che attualmente gestiscono dei registri per le imbarcazioni, i cosiddetti RID (Registri imbarcazioni da diporto) presentando una serie di documenti. Nello specifico, si tratta del titolo di proprietà della barca, dell’atto pubblico, della scrittura privata provvista di firme autentificate o, eventualmente, delle sentenza che dimostra l’intestazione. Per tutte le imbarcazioni da diporto, nonché per tutte le navi da diporto inferiori a 10 t.s.l., è considerata sufficiente una dichiarazione unilaterale del venditore, la quale in questi casi è ritenuta equiparabile a fattura con firma per quietanza autenticata.

All’ufficio va inoltre presentato il certificato di cittadinanza e di residenza del proprietario, o eventualmente delle dichiarazioni sostitutive. Va sottolineato che sia dei cittadini stranieri che delle società straniere possono iscrivere dei natanti, delle imbarcazioni e delle navi nei RID italiani, a condizione di avere domicilio legale in Italia (oppure, eventualmente è possibile optare per il domicilio presso la propria autorità consolare italiana, o presso un rappresentante terzo domiciliato in Italia).

Da non perdere:   Tutto quello che devi sapere sull'elica di prua

Nel caso dell’imbarcazione da diporto, inoltre, è necessario presentare una dichiarazione di conformità CE e un documento che attesti la potenza dei motori entrobordo o entrofuoribordo. Nel caso di imbarcazione sprovvista di marchio CE e proveniente da un Paese Ue o da un Paese extra-UE (qualora costruita prima del giugno del 1998) è possibile sostituire il marchio con un’attestazione di idoneità, la quale deve essere richiesta a un organismo tecnico.

Oltre alla documentazione necessaria, non devono ovviamente mancare i versamenti richiesti. Nello specifico, si parla di un versamento di 62 euro, per servizi resi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché di un ulteriore versamenti di 65,05 euro, per i servizi in materia di navigazione (il quale si alza fino a 419,86 euro nel caso delle navi da diporto). E ancora, per portare a termine la procedura di immatricolazione saranno necessarie due marche da bollo, rispettivamente per il certificato di sicurezza e per la licenza di navigazione.

Una volta accettata la domanda di immatricolazione, l’ufficio competente può procedere al rilascio della licenza di navigazione, il quale deve avvenire entro 20 giorni dalla data della richiesta. Nel caso eccezionale in cui entro questo termine non venga presentato all’ufficio il titolo di proprietà, l’iscrizione al registro viene annullata.

Tutto questo, però, è destinato a cambiare molto in fretta: il 28 novembre del 2018 è infatti entrato in vigore un nuovo modo di immatricolare la propria imbarcazione, il quale rende il tutto più semplice e soprattutto veloce. Si tratta di un provvedimento promesso fin dal 1998, arenatosi più volte nel corso degli ultimi 20 anni, volto a svecchiare la lenta macchina amministrativa delle Capitanerie di porto, le quali si trovano tuttora a gestire manualmente le pratiche di tutte le barche italiane. La svolta normativa consiste nell’apertura di sportelli telematici, i quali, tra le altre cose, si occuperanno anche delle immatricolazioni.

Più nello specifico, a partire dall’aprile di quest’anno, fino alla fine di agosto, è in atto una sperimentazione dei cosiddetti Sted, ovvero dei primi sportelli telematici del diportista, i quali già adesso stanno dunque effettuando le prime immatricolazioni telematiche. Terminato il periodo di test presso questi speciali sportelli ‘pionieri’ sul territorio italiano, a partire dal 1° settembre 2019 la via telematica sarà l’unica per poter immatricolare la propria imbarcazione. L’ultimo step di questa piccola rivoluzione del Registro imbarcazioni avrà luogo nel 2021: a partire dal gennaio di quell’anno, infatti, tutte le unità da diporto registrate dovranno convergere nel nuovo sistema informatico, con le Capitanerie di Porto chiamate dunque a occuparsi di questo grande trasferimento di dati.

Nel momento in cui lo Sportello Telematico del Diportista sarà diventato una realtà definitiva, le attese e le lunghe pratiche burocratiche per l’immatricolazione della propria unità da diporto diverranno dei lontani ricordi. Per le immatricolazioni, per il rilascio e per la modifica di tante pratiche nautiche, infatti, non ci si dovrà più recare obbligatoriamente presso le autorità o presso gli uffici d’iscrizione.

Immatricolare barca sportello telematico

Come cancellare la propria barca dai registri imbarcazioni

Fin qui abbiamo parlato dei passaggi necessari per immatricolare la propria barca, sottolineando le ultime novità in questo senso. Vanno però spese alcune parole anche per quanto riguarda l’azione opposta, ovvero la cancellazione dai registri nautici. In quali casi è possibile richiedere la cancellazione? Le possibilità sono principalmente quattro. É possibile richiedere la cancellazione dal Registro imbarcazioni nel momento in cui la barca è persa, e quindi a partire da quattro mesi dal momento in cui non si hanno più notizie circa l’esistenza della propria barca a motore – limite che viene spostato a minimo 8 mesi nel caso della barca a vela. La cancellazione dal registro può inoltre essere chiesta per un trasferimento della barca all’estero, oppure, per la sua vendita in un altro Paese.

E ancora, è possibile richiedere di cancellare la propria barca dall’archivio in caso di demolizione oppure, infine, per il passaggio dalla categoria delle imbarcazioni a quelle dei natanti, così da non dover più rispettare gli obblighi caratteristici della prima categoria. Questa ultima richiesta può essere fatta in qualsiasi momento: è sufficiente una domanda scritta dal proprietario, da presentare insieme alla licenza di navigazione. Per i natanti muniti di motore entrobordo, insieme alla richiesta di cancellazione, va posta anche la domanda di restituzione dei documenti relativi al motore stesso.

Infine, nel caso di furto della barca, non si deve chiedere la cancellazione dell’immatricolazione, quanto invece l’inserimento dell’annotazione della perdita di possesso. In questo caso per provare il furto è necessario presentare, oltre alla licenza di navigazione, anche la denuncia effettuata presso le autorità competenti. L’annotazione verrà poi cancellata, eventualmente, nel momento in cui il proprietario rientrerà in possesso della barca.

Bene, ora sai tutto quello che ti serve per immatricolare la tua barca: se devi ancora pensare all’assicurazione, leggi la nostra guida sulle polizze nautiche. E se invece sei pronto per affrontare tutti gli iter burocratici in scioltezza, dai un’occhiata al nostro negozio di articoli nautici online: abbiamo tutto quello che ti può servire per una navigazione divertente, veloce e sicura!

 

Aggiornamento 2021: il Registro telematico del diporto e i ritardi

registro telematico diporto

Nell’estate del 2019, quando abbiamo scritto questo contenuto, avevamo guardato al Registro telematico del diporto come a un decisivo miglioramento per il processo di immatricolazione delle barche in Italia. Oggi, dopo quasi due anni – e dopo tutto quello che è successo durante il 2020 – possiamo invece dire che questo miglioramento non c’è stato, o perlomeno, che è ancora lontano dall’essere compiuto. Anzi: in molti casi l’iter per l’immatricolazione della barca si è allungato ulteriormente, causando non pochi problemi ai diportisti italiani che nel frattempo hanno acquistato una barca. In Italia siamo infatti abituati a dover attendere fino al massimo di tre settimane per l’immatricolazione di una nuova barca; sostituiti i vecchi registri scritti a mano, pensavamo di poter affrontare questo processo in modo molto più veloce. Per ora, però, l’accelerazione impressa dalla tecnologia digitale deve ancora manifestarsi. Sembra infatti che, ad oggi, siano necessari tra i 30 e i 40 giorni per immatricolare la propria barca – ad affermarlo è stato di recente Marco D’Agliano, Responsabile Nautica Segreteria Nazionale Studi di UNASCA. Si rischia quindi di acquistare una barca a inizio maggio per poi dover aspettare la metà di giugno prima di poterla effettivamente utilizzare. Dove sta il problema che sta creando questi ritardi? Semplice: tutto è da ricondurre alla centralizzazione del servizio di immatricolazione, che non viene più svolto dalle singole capitanerie; la registrazione delle barche avviene infatti in un’unica sede per tutto il Paese, con un progressivo accumularsi delle pratiche in attesa di accettazione.

Ti è piaciuto l'articolo?

Clicca sulle stelle per votare

Media voti 4.3 / 5. Numero di recensioni 27

Nessun voto per ora. Sii il primo a valutare questo post.

Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Salve-vivo a Trieste e possiedo un natante, 9,99, ovviamente non immatricolato – ora le restrizioni slovene e croate impongono la chiamiamola targa, altrimenti non si naviga belle loro acque – la barca è datata, 1995, e all’acquisto il cantiere, ora cessato, mi ha dato copia del certificato omolog. prototipo Rina con scritto il mio nome è nient’altro- adesso mi si chiede un certificato di possesso per iniziare l’iter – avreste forse qualche suggerimento se ciò è ovviabile in qualche modo? Vi ringrazio

  2. Salve, sarei interessato anch’io ad avere qualche informazione a riguardo. Gommone pre 1998 sprovvisto di alcun documento a parte il libretto del motore. Sempre zona Trieste.

  3. Buon giorno. Io ho costruito la mia barca e o messo 2017 il Trimarano in acqua. La registrazione la ho fatto in Hollandia. Adesso e vietato come faccio adesso a registrar la barca vela in Italia.
    Konrad

  4. Mi sto da tempo domandando che problemi potrei incontrare a navigare con un natante in acque straniere (a parte la Francia che richiede solo il certificato di assicurazione) qualcuno ha esperienze?

    • Salve Alessandro!
      l’unico consiglio che possiamo darti è quello di informarsi preventivamente riguardo al paese dov’è tuo interesse navigare.
      Non tutti i paesi hanno le stesse specifiche per i natanti.
      Speriamo di essere stati d’aiuto Team HiNelson

    • Buongiorno io dovrei acquistare un barca di 6 metri ed è immatricolata conviene tenerla così o toglierla e quanto costa il passaggio grazie

      • Buongiorno Andrea,
        ci risulta che per i natanti fino a 6 metri il passaggio presenti un costo di 70 euro circa. Per quanto riguarda invece la cancellazione dai registri, tutto dipende da quello che sarà l’utilizzo futuro del natante. Con l’immatricolazione non si ha il limite di 12 miglia dalla costa, è possibile procedere con il noleggio occasionale, non ci sono problemi con eventuali normative estere che non riconoscono i natanti, e via dicendo. Ma un diportista che non ha esigenze particolari in tal senso può certamente fare a meno dell’immatricolazione, sapendo che la normativa italiana non pne nessun obbligo al di sotto dei 10 metri. Insomma, è una decisione personale, in base all’utilizzo effettivo del mezzo!

  5. Buongiorno,

    possiedo un natante da diporto non iscritto ai registri delle unità da diporto ma regolarmente registrato presso l autorita’ lacuale locale, possiedo quindi la targa. Vorrei offrire il servizio di noleggio con conducente (il sottoscritto, non in possesso di patente nautica). quali opzioni ho? conviene iscriversi nei registri delle unità da diporto cosi da poter effettuare il noleggio occasionale oppure consigliate altre soluzioni?

    grazie e buon proseguimento

    • Buongiorno Edoardo,
      e grazie per averci scritto. Trovi tutte le regole sulla normativa pubblicata in Gazzetta Ufficiale numero 11, del 15/01/2022. Si tratta quindi di diverse modifiche abbastanza recenti. Tra le cose più importanti da sottolineare c’è il fatto che è necessaria la comunicazione di inizio attività, e che per la conduzione professionale è previsto l’obbligo di avere la patente nautica. E ancora, nella normativa si dice che i natanti da diporto non possono essere ceduti in locazione. Ti consigliamo di leggere con attenzione le nuove norme, per non rischiare sanzioni salate. Ti facciamo gli auguri per la tua nuova attività!

  6. Io ho una imbarcazione immatricolata con licenza e targa.ho un acquirente vorrebbe acquistare solo i motori e demolire lo scafo….vi chiedo in questo caso la procedura da fare….devo fare firmare qualche documento all’acquirente…..

  7. Io vorrei fare la prima immatricolazione di un natante non CE. Esiste un albo a cui rivolgersi per la visita tecnica ai fini dell’idoneita’ alla navigazione senza limiti. Inoltre, questa visita tecnica riguarda solo la barca e il motore, non le dotazioni necessarie alle varie distanze, giusto?

    • Buongiorno Vincenzo, purtroppo non abbiamo una risposta certa alla tua domanda. Ti consigliamo di contattare gli uffici provinciali della Motorizzazione o, ancora meglio, quelli della tua Capitaneria di Porto di riferimento per avere delle informazioni esatte su questo caso particolare.

  8. Buongiorno,
    volevo sapere come viene trattata una imbarcazione che era Registrata in Italia (14m a vela) poi è passata in Inghilterra e ora vorrei riportarla in Italia (imbarcazione fissa in acque Greche Pre Brexit quindi nessun problema di dazi e importazioni). E’ una signora degli anni 70 e quindi non può certamente avere un attestato CE. La procedura di prima immatricolazione di una imbarcazione proveniente dall’estero richiede una perizia tecnica che equipara la barca a una barca di nuova costruzione. Quindi non è certamente affrontabile a costo di rifare completamente l’imbarcazione. Il fatto quindi di avere un “passato” nel nostro Registro, non agevola la reiscrizione pagando solamente i normali costi di passaggio di proprietà più bolli vari?

    Grazie

    • Buongiorno Amedeo, grazie per averci scritto. Ti consigliamo di rivolgerti a una agenzia di pratiche nautiche, dove hanno specifiche indicazioni che si attengono alle leggi del ministero dei trasporti e della navigazione.

  9. Buongiorno, vorrei chiedervi un parere.
    Mi sono rivolto ad un’agenzia per immatricolare il mio natante di 8 mt acquistato tempo fa da un privato
    Mi dicono che la scrittura privata a suo tempo firmata (senza firme autentiche) doveva essere con firme autenticate e registrata all’agenzia delle entrate. Operazione che andrebbe fatta ora pagando imposta di registro oltre le sanzioni per non averla fatta prima. In mancanza di questa mi dicono che non si può procedere.
    E’ corretto quello che mi hanno detto?
    Vi sembra ragionevole che per immatricolarlo occorrono circa 1800 euro?
    Grazie!!

    • Buongiorno Bruno, effettivamente il tuo caso sembra abbastanza particolare, che esula dalla normale amministrazione. Se hai dubbi sul costo ti consigliamo di chiedere un parere a una seconda agenzia: molte voci di prezzo risultano in ogni caso fisse.

  10. Hello, intendo comprare un veliero DUFOUR 43 piedi del 1999 in Spagna, marcato CE, solo che al momento la dichiarazione di conformita CE rimane introvabile. Il cantiere è passato di mano in mano nel frattempo e non sembra collaborativo. Quali sono le alternative, per poter completare il dossier e finalizzare l’imatricolazione in Italia ??

    GRAZIE

    Vincent

  11. Possiedo un natante a vela non provvisto di marcatura CE, lo stesso è stato in passato immatricolato come imbarcazione e successivamente dal secondo proprietario, riportato a natante. La proceduta per tornare a imbarcazione è la stressa oppure avendo conservato l’estratto di iscrizione al RID la cosa è meno complessa?

  12. Buonasera ,sono in procinto di acquistare un RIB ex vigili del fuoco già alienato quindi presso un demolitore, chiedo se esiste la possibilità di trasformarlo in imbarcazione da diporto e a chi rivolgermi per sapere quali documenti richiedere.
    Grazie

    Gaetano.

  13. Ciao, sono in procinto di prendere una piccola barca (pilotina max 6 metri). Volevo sapere se immatricolandola posso sfruttare poi il noleggio tra privati per rifarmi di qualche spesa…
    A quanto ho capito è fattibile, ma non sono sicuro. E il prezzo quale sarebbe per immatricolarla?

    Grazie. Matteo

    • Buongiorno Matteo,
      per quanto riguarda le regole relative al noleggio occasionale ti invitiamo a leggere questa guida del nostro blog: https://www.hinelson.com/blog/noleggio-occasionale-della-barca/, dove trovi le regole generali e le norme specifiche per i natanti, mediante immatricolazione. Il costo dell’immatricolazione non è proibitivo: come riportato nell’articolo, alla voce dei versamenti, “si parla di un versamento di 62 euro, per servizi resi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché di un ulteriore versamenti di 65,05 euro, per i servizi in materia di navigazione”. Vanno poi aggiunte due marche da bollo

  14. Più che un commento è un quesito su tema non trattato.Il tema è il seguente:
    Sto per acquistare in Spagna una barca a vela cabinato di 9 metri con motore ausiliario di 15hp da portare in Italia. La barca attualmente è iscritta al registro navale spagnolo e verrà cancellata da detto registro. In Italia, essendo un natante non richiede l’immatricolazione (la userò sul lago di Como), ma deve avere il libretto del motore. Cosa devo richiedere per avere il “libretto del motore” ?

    • Buongiorno Giulio, il libretto del motore è un documento che dichiara le caratteristiche del motore, e viene fornito al momento dell’acquisto. In caso di smarrimento è possibile chiederne un duplicato al produttore o al distributore, cosa che però non è sempre facile.

      • Buonasera Nicola, hai la risposta alla domanda, che ho fatto anche a Giulio, sulla procedura da seguire per la cancellazione (o la verifica della cancellazione) dal registro spagnolo di un natante, che ho comprato da un precedente armatore italiano? Purtroppo, il precedente proprietario non si è curato personalmente della pratica quando acquistò il natante in Spagna, per cui non è disponibile un documento di cancellazione spagnolo. Grazie.

    • Buongiorno Giulio. Sono molto interessato alla Sua pratica di cancellazione dal registro spagnolo, in quanto questa pratica non fu fatta dal precedente proprietario italiano del natante, che è attualmente in mio possesso. Mi può dire quale procedura seguirà per la cancellazione della Sua barca dal registro spagnolo? Grazie

  15. Buongiorno, possiedo un natante da 9,5mt e per fare fronte alle spese vorrei noleggiarlo occasionalmente,ma solo da fermo in modalità boat and breakfast. Devo necessariamente registrarlo, nonostante non sia obbligatorio? Anche se non navigherà e rimarrà ormeggiato?
    Grazie

    • Buongiorno Vincenzo,

      purtroppo la modalità boat and breakfast non è ancora dettagliatamente normata in Italia. Nella legge 7 ottobre 2015, n. 167 all’art. 1, comma 2, lett. R si era prevista l’equiparazione “alle strutture ricettive all’aria aperta delle strutture organizzate per la sosta ed il pernottamento di turisti all’interno delle proprie imbarcazioni ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato” senza che però questa norma venisse attuata. In linea di massima quindi è possibile dire che,
      voler essere pignoli, il noleggio delle barca è da intendersi come noleggio di un mezzo per la navigazione, con tutte le relative regole.

  16. Sto acquistando un natante da diporto del 1978, lunghezza ml.9,3. Cancellato dal registro delle imbarcazioni da diporto nel 2018. Il venditore ha ereditato la barca ferma da tre anni. Tutto regolare con assistenza di avvocato di fiducia. Il porto chiede una autocertificazione di proprietà come atto notorio e copia della polizza assicurativa intestata al proprietario. La compagnia assicurativa chiede il numero di iscrizione al “registro dei natanti”. Si tratta di altro registro? Sbaglia l’assicuratore? cosa devo fare?

    • Buongiorno Alberto,
      i natanti non sono sottoposti a registrazione obbligatoria, e per questo non esiste un registro dei natanti specifico. Probabilmente l’assicuratore ha fatto confusione, trattandosi di una barca che si può definire natante per appena 70 centimetri.

  17. Buongiorno,
    sarei interessato ad immatricolare il mio natante (open di 5mt con motore 40hp) per poter svolgere l’attività di noleggio occasionale con conducente.
    Per poter svolgere tale attività so che è necessaria la patente (che io ho già).
    Mi chiedevo però se una volta immatricolato il natante, potranno comunque utilizzarlo anche mia moglie o mio figlio senza patente nautica (solo per uso da diporto), o se invece il fatto di averlo immatricolato obblighi all’utilizzo con patente (anche nel solo caso di uso per diporto da parte di un familiare).
    grazie per l’aiuto.

    • Buongiorno Filippo,
      ti ringraziamo per averci scritto. Non sei il primo ad avere questo dubbio. I requisiti per i quali è necessaria la patente nautica in Italia sono però solo e unicamente 3, ovvero:
      – potenza del motore (semplificando al massimo, la patente è necessaria sopra ai 40 CV)
      – distanza dalla riva (per chi naviga oltre le 6 miglia)
      – lunghezza della barca (per barche di oltre 24 metri di lunghezza)

      Nulla si dice invece per quanto riguarda i natanti immatricolati, né per barche messe a noleggio. Se, in base a queste 3 regole, la tua barca può essere pilotata senza patente nautica, tua moglie e tuo figlio potranno continuare a farlo, a prescindere dallo status “giuridico” dello scafo.

  18. Buongiorno,
    chiedo a voi, con la speranza che abbiate una risposta certa in merito.
    ho appena acquistato un natante da un privato, vorrei immatricolarlo, attualmente ho una scrittura unilaterale autenticata in comune dove la persona dichiara di avermi venduto il natante, questo documento è già completo e valido come dichiarazione di possesso da presentare allo sted o deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate?

    • Buongiorno Fede, putroppo non sappiamo dirti con certezza se la scrittura unilaterale autenticata alla quale fai riferimento possa essere effettivamente considerata come titolo di proprietà senza registrazione.

  19. ora vorrei immatricolarlo per il noleggio occasionale ,leggo che per fare questo ci vorrebbe la fattura o una ricevuta fiscale con i dovuti adempimenti ,purtroppo non ho niente tranne qualche carta dove segnavamo i soldi che io davo come acconto durante la costruzione, e un contratto scritto a mano che acquistavo il natante ma non registrato da nessuna parte (quindi a nero) …come dovrei comportarmi ora? qualcuno ha qualche consiglio? grazie

    • Buonasera Silvano, la faccenda non è semplicissima: ti consigliamo di dare un’occhiata all’articolo 5 del D.M. 146/2008 e da lì avviare la procedura di registrazione per le barche autocosturite.

Cosa ne pensi? Dicci la tua

Non hai inserito nessun commento
Inserisci il tuo nome prima di commentare

Contenuti che potrebbero interessarti

- -pubblicità - -

Resta aggiornato


Su promozioni e novità riguardo il mondo della nautica.

Iscrivendoti accetti le condizioni generali e l'Informativa Privacy.

- -pubblicità - -

Accessori nautici e pesca sportiva

1 store online di accessori nautica e articoli per la pesca sportiva qualità: i migliori brand e tanto made in Italy, catalogo con più di 50.000 articoli.

Ultimi articoli

Pesca con il palamito o palangaro: tutto ciò che devi sapere per farla bene

Nell'universo della pesca sportiva, esistono decine di tecniche praticate...

Pompe di sentina: come funzionano e come averne cura

Non serve essere dei lupi di mare per saperlo:...

Odissea Marinara: esplorazione nella storia della nautica

Esplorazione: la storia della navigazione è un racconto avvincente...
00:23:14

Come fare Apnea Sicura: Tecniche Essenziali con Francesco Sena

Scopri i segreti della sicurezza in apnea nella nostra...
Condividi