Manutenzione del SUP: una guida

Se visti dalla giusta prospettiva, sembrano intenti a camminare sulle acque, tranquillamente, senza fretta e senza sforzo apparente. Parliamo ovviamente di tutte quelle persone che praticano SUP al mare, al lago e talvolta persino sui fiumi, e che armati di tavola – meglio, di Stand Up Paddle – e di pagaia, scivolano meravigliosamente sullo specchio d’acqua. Il bello è che, una volta in acqua sul proprio SUP, si può fare qualsiasi cosa. Si può fare una lunga escursione lungo le coste, scoprendo angoli altrimenti impossibili da vedere, e quindi grotte da esplorare, spot con pesci coloratissimi, visioni celestiali di baie nascoste. Si può andare a pesca, così da uscire dalla solita monotonia. Si può fare del surf sull’onda, per variare un po’ o per prendere un po’ di dimestichezza con le onde prima di passare magari al surf vero e proprio. O ancora, si può prendere il largo per poi abbandonarsi a prendere il sole (senza però andare troppo distanti) ed è possibile portare con sé un passeggero, che potrebbe essere persino il nostro amico peloso e a quattro zampe. Non mancano mai gli alternativi, che usano il SUP per fare fitness e persino yoga in mezzo all’acqua.

Insomma, con il SUP non ci si stufa davvero mai, e utilizzare questa tavola fa bene all’equilibrio, tonifica gambe e glutei e, in generale, permette di rafforzare i muscoli delle braccia, delle spalle, dell’addome e del torace. La tavola da SUP, però, non è un oggetto granitico ed eterno, che a fronte di qualsiasi utilizzo durerà per sempre senza danneggiamenti dal lato estetico e funzionale. Certo, si tratta di una semplice tavola piana senza dispositivi elettrici o meccanici, ed è costruita con materiali resistenti. Eppure i contatti con gli scogli, con il fondale o con la pagaia, i viaggi in auto, il sole e l’umidità – solo per elencare le principali minacce – possono rovinare anzitempo la salute delle tavole da SUP. Diventa dunque importantissimo usarle nel modo adatto e prendersene cura nel tempo: ecco perché, in questo articolo, ti spiegheremo come affrontare la manutenzione del SUP, passando dalla sua manutenzione quotidiana per arrivare alle riparazioni straordinarie. E ricordatelo: la manutenzione va sempre imparata e fatta prima che sia troppo tardi!

Per chi deve ancora acquistare il SUP: vantaggi e svantaggi delle tavole gonfiabili e di quelle rigide

Lì fuori ci sono dei tipi previdenti che, ancor prima di acquistare un determinato oggetto, valutano uno per uno tutti i pro e i contro. Ecco dunque che, a leggere questo articolo, ci sono due categorie di persone. Da una parte, ci sono tutti i proprietari di SUP che, volendo essere certi di prolungare al massimo la vita e la funzionalità della loro tavola, vogliono imparare tutto sulla manutenzione del SUP. Dall’altra – in netta minoranza – ci sono invece tutte quelle persone che non hanno ancora acquistato un SUP, e sono dunque ancora piene di domande. Prima di tutto, non sanno se acquistare o meno la tavola, e vogliono dunque scoprire quanto è laboriosa la manutenzione del SUP. In secondo luogo, non sanno decidersi sul tipo di tavola acquistare, continuando a rimbalzare mentalmente tra i SUP gonfiabili e quelli rigidi.

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Se appartieni al primo gruppo, essenzialmente puoi passare oltre: hai già fatto la tua decisione, e probabilmente non dovrai interessarti della scelta tra un SUP gonfiabile e uno rigido per un po’ di tempo, perlomeno fino a quando la tua tavola sarà in servizio e ti soddisferà. Se invece sei arrivato qui per leggere quanto è onerosa la manutenzione del SUP, magari dopo averne provato uno a noleggio, dedicheremo qualche riga solo e esclusivamente per te. Prima di passare alle arti e alle tecniche necessarie per fare una buona manutenzione del SUP, infatti, ti presenteremo i vantaggi e gli svantaggi, rispettivamente, del modello rigido e di quello gonfiabile.

Indubbiamente, una tavola rigida è più resistente di un SUP gonfiabile. É però altrettanto sicuro che, negli ultimi anni, grazie alle nuove tecnologie e ai materiali usati, i SUP gonfiabili si sono portati estremamente vicini a quelli rigidi quanto a consistenza, e quindi questo particolare vantaggio delle tavole rigide ha finito per affievolirsi. Insomma, rocce e sabbia non sono una minaccia inesorabile, nemmeno per i SUP gonfiabili (se possibile, però, è meglio starci lontani lo stesso).

Il principale vantaggio dei SUP gonfiabili è dato dal loro ingombro estremamente ridotto. Questo significa che il SUP gonfiabile può entrare comodamente nel bagagliaio o in uno zaino, quando invece la tavola rigida resta inevitabilmente una presenza ingombrante, che richiede come minimo un portapacchi per essere trasportato. Anche a livello di stoccaggio, poi, è tutta un’altra cosa: il modello gonfiabile può essere piegato e posto su uno scaffale o in un armadio, mentre la tavola rigida dovrà guadagnarsi qualche metro tutto per sé.

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Certo, il SUP rigido è subito pronto: basta scaricarlo dal tetto dell’auto e metterlo in acqua. Il SUP gonfiabile, invece, deve essere gonfiato, ma va detto che con una buona pompa per gonfiare gommoni, tende, kayak o SUP (abbiamo anche scritto un post in cui parliamo tra le altre cose anche della scelta della pompa a piede e o mano) è una questione di ben pochi minuti.

Uno svantaggio dei SUP gonfiabili è dato dalla velocità più ridotta rispetto ai modelli rigidi. La differenza non è molto evidente, certo, ma a un certo livello, e su uscite abbastanza lunghe, è sicuramente presente, seppur trascurabile. Guardando poi al costo, in linea di massima, i SUP gonfiabili sono sempre più economici di quelli rigidi che, in definitiva, dovrebbero essere presi in considerazione da chi pratica questo sporto molto frequentemente e da chi, in ogni casi, non ha alcun problema di spazio, né a livello di automobile né a livello di casa.

Come usare il SUP nel modo corretto

Non staremo ovviamente qui a spiegare i movimenti e le tecniche per fare SUP. Non ti diremo, quindi, come tenere i piedi, come tenere le spalle, come prendere velocità, come affrontare le onde e via dicendo. Ti questo parleremo eventualmente più avanti, in un post dedicato da cima a fondo ai consigli per fare SUP. Qui ci limiteremo a parlarti delle parti più ‘noiose’ dell’utilizzo del SUP, e quindi delle accortezze che dovresti prendere per essere certo di non danneggiarlo durante le tue uscite.

Per prima cosa, nel caso di SUP gonfiabile – come per altro per tutti i gonfiabili più piccoli, compresi i kayak gonfiabili – è assolutamente vietato usare delle pompe elettriche. Molto meglio gonfiarli a mano – o a piede – con delle pompe dunque manuali, così da non rischiare di gonfiare troppo, minando la tenuta delle guarnizioni e delle cuciture. Fatto questo, prima di metterlo in acqua, è necessario controllare che tutte le valvole del SUP siano ben chiuse.

Si devono evitare per quanto possibile gli scontri contro fondali, scogli e banchine. Le tavole vanno trasportate, e non trascinate: nell’attraversare la spiaggia, quindi, bisogna tenere il SUP ben alzato, senza tenerlo per un’estremità abbandonando l’altro sulla sabbia o sui ciottoli. Sempre parlando di scontri, sono da evitare – per quanto possibile – anche quelli contro la pagaia. Questo, va detto, non è semplice quando si potrebbe pensare, in quanto la pagaiata avviene per forza di cose molto vicino al lato della tavola. Non si tratta di una minaccia particolarmente pericolosa, è vero. Indubbiamente, però, pagaiata dopo pagaiata, strisciamento dopo strisciamento, si finisce per danneggiare la tavola, prima a livello estetico, e poi eventualmente in modo più grave. É possibile dunque proteggere la tavola rivestendo leggermente la pagaia nel punto in cui entra tipicamente a contatto con la tavola e, soprattutto sulle tavole rigide, è possibile fare altrettanto sul bordo, in modo da non dover temer in alcun modo i colpi di remo.

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É indispensabile, dopo l’utilizzo in mare, risciacquare con cura la tavola con dell’acqua dolce, in modo da eliminare la salsedine. Prima di riporre la tavola nell’apposita sacca – sia nel caso dei SUP gonfiabili che di quello rigidi – è necessario lasciar asciugare perfettamente, per evitare la formazione di muffe e per non compromettere il rivestimento superficiale della tavola. Alcuni costruttori consigliano, prima dei rimessaggi più lunghi (come ovviamente il rimessaggio invernale) di cospargere i pad con del talco, così da preservarne le caratteristiche nel tempo.

E ancora: nel caso dei SUP gonfiabili, è da evitare sempre e comunque l’esposizione immotivata al sole, soprattutto quando i suoi raggi sono più forti. Questo perché, ad alte temperature, l’aria interna tende a richiedere naturalmente più spazio, andando quindi a forzare la tenuta delle camere d’aria. Molto meglio, quindi, mettere il SUP a riposo all’ombra, o ricordarsi come minimo di sgonfiarlo un po’ (e di riportalo in pressione poco prima del prossimo utilizzo).

manutenzione SUP

La manutenzione del SUP rigido

Veniamo dunque ora alla manutenzione del SUP, partendo dalle attività necessarie per prendersi cura della propria tavola e prolungarne la durata nel tempo. Abbiamo già visto come si deve fare SUP per evitare danni: ora vediamo dunque come riparare la tavola in caso di graffi o altri danni. In alcuni casi, l’intervento necessario è alla portata di chiunque, ed è sufficiente armarsi di pazienza, di impegno e degli strumenti necessari per la riparazione. Altre volte, invece, l’intervento di un professionista è obbligatorio, ed è dunque il caso di rivolgersi a un centro di riparazione professionale per tavole da surf, SUP e quant’altro.

Partiamo da uno dei malanni più tipici di una tavola da SUP rigida, e dunque da uno degli interventi di manutenzione del SUP più frequenti. Parliamo ovviamente della pinnetta che, essendo esposta, tende a essere piuttosto spesso vittima di urti. Non è dunque raro vederla scheggiata o non completamente liscia: in quel caso, non resta che armarsi di un po’ di carta abrasiva e , senza fare troppa pressione e senza asportare troppo materiale, riportarla al suo antico splendore. Se una ‘limata’ non dovesse essere sufficiente, si rende ovviamente necessaria la sostituzione.

Altro intervento di manutenzione del SUP molto frequente è quello che riguarda il distaccamento – solitamente parziale – del pad. Questo intervento non va mai e poi mai rimandato nel tempo, in quanto un distacco minimo può trasformarsi ben presto in qualcosa di più difficile da riparare. Per prima cosa, è necessario pulire molto bene le superfici distaccate. Per la tavola basta eliminare ogni residuo di colla, mentre per il lembo di pad distaccato è meglio usare anche un po’ di carta vetrata, in modo da permettere alla colla di aderire per bene. A questo punto, usando un collante potente, è possibile far aderire le due parti, facendo dapprima pressione con le mani – stando attenti a non lasciare bolle d’aria – e poi mettendo il tutto sotto un peso che possa fare pressione per le ore successive. La riparazione può dirsi conclusa dopo una mezza giornata (anche se questo dipende molto dal tipo di colla usata).

Nell’eventualità di scheggiature, di carattere per lo più estetico – ma non solo – è possibile usare degli stick che vengono impiegati solitamente per riparare i graffi delle carrozzerie delle auto (in modo da trovare lo stick del medesimo colore della tavola) oppure eventualmente la sempre efficiente resina epossidica per barche.

In caso di urti che portano a dei danni più gravi di un profondo graffio, e quindi in caso di botte che non possono essere aggiustate con una semplice stuccatura, è sempre il caso di sentire il parere di un professionista. Quest’ultimo saprà capire se l’urto ha coinvolto anche la struttura sottostante e se vale la pena o meno procedere con la riparazione.

In ogni caso, in caso di urto in mare, è sempre consigliabile portare il prima possibile la tavola danneggiata all’asciutto, lasciandola poi al sole, posizionata in modo che l’acqua entrata dalla parte fratturata possa uscire. Dopo qualche ora, la tavola dovrà essere portata in un centro per riparazioni.

La manutenzione del SUP gonfiabile

Riparazione foratura SUP

La manutenzione del SUP gonfiabile è più semplice, per il semplice fatto che si avvicina parecchio a quella di qualsiasi altro gonfiabile nautico: chi sa riparare un kayak gonfiabile o un tender, di fatto, sa mettersi all’opera anche su un SUP gonfiabile. La più tipica attività di manutenzione del SUP gonfiabile è, ovviamente, la riparazione di una foratura.

Prima di tutto, per accertarsi che esista effettivamente una foratura nel SUP, e per trovare il foro, è necessario immergerlo in acqua, o eventualmente cospargerlo di sapone liquido, per poi cercare delle bollicine rivelatrici. A questo punto, servendosi di colla e pezze (vanno bene, per esempio, i kit di riparazione per gommoni) è possibile procedere con la riparazione, avendo cura di pulire per bene l’area circostante il foro. Una volta tagliata la pezza a misura, sarà il momento di applicare la colla sia sulla tavola che sulla toppa: nel caso dei classici kit di riparazione per tender e gommoni, vanno apposti due o tre strati di gomma, lasciando asciugare due o tre minuti tra un’applicazione e l’altra, per poi posizionare la pezza sul foro e premere leggermente. Il gioco è fatto!

Riparazione valvola SUP

Non sempre le fughe d’aria del SUP sono da ricondurre a un foro. Proprio così: ci sono proprietari di Stand Up Paddle attentissimi, che mai e poi mai hanno urtato la loro tavola su uno scoglio, su una banchina e nemmeno su un sasso di una spiaggia erbosa. Eppure, talvolta, ci si trova con dei SUP che perdono pian piano pressione. Come è possibile? Ebbene, nella maggior parte dei casi il problema è da ricercare nei pressi immediati della valvola di gonfiaggio, la quale rappresenta un punto debole da non trascurare. Potrebbe infatti accadere che proprio la valvola di gonfiaggio si danneggi (anche impercettibilmente)  lasciando quindi una via di fuga per l’aria a pressione gonfiata all’interno della camera. In questo caso non ci sarà null’altro da fare che sostituire la valvola.

Eliminazione bolla SUP

Altro problema che potrebbe insorgere su un SUP potrebbe essere il rigonfiamento di una bolla, il che potrebbe far temere un’esplosione con conseguente foratura del SUP. In realtà le cose non sono così: si ha infatti tipicamente a che fare con la delaminazione dell’hypalon, e quindi del rigonfiamento della sola parte superficiale del SUP. Come risolvere il problema? Ebbene, sarà necessario asportare tutta la parte rovinata dell’hypalon (tagliando dunque un’area leggermente più ampia rispetto a quella colpita dalla bolla o dalle bolle) per poi rimpiazzarla con una nuova pezza di hypalon.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Buongiorno…..Io non ho un foro ,ma ho una bolla sul lato d’appoggio dei piedi……cosa posso fare???Grazie mille!

    • Ciao Paolo, è il fenomeno della Delaminazione: occorre asportare lo strato superficiale di hypalon per una zona un po’ più ampia di quella interessata dalle bolle; di seguito applicare una nuova pezza in hypalon.
      Spero di esserti stato d’aiuto, a presto!
      Se hai bisogno di qualsiasi cosa siamo sempre a disposizione

  2. Buongiorno, ho acquistato un SUP gonfiabile e mi sono accorto che ha 2 piccolissimi fori sui lati (sponde laterali). Me ne sono accorto poiché ho visto delle bollicine uscire mentre era in acqua. Essendo nuovo contatterò il venditore, ma vorrei sapere se questi piccoli fori potrebbero peggiorare anche improvvisamente e soprattutto mi pare strano che ci possano essere dei forellini in quanto leggendo in internet la modalità costruttiva dei SUP, ho inteso che il fianco dovrebbe essere ben rinforzato. Cosa ne dite. Grazie. Saluti

  3. Buongiorno, sul mio SUP (RRD) usato una ventina di volte ho trovato un forellino minuscolo sulla parte superiore dal quale fuoriesce aria, un piccolo forellino che mi consente comunque di portarlo a pressione ma che poi dopo un paio di giorni me lo fa trovare sgonfio. Volevo fare due domande 1) potrebbe essere ricondotto alla garanzia? 2) Per ripararlo devo carteggiare la parte attorno al buchino oppure è sufficiente pulirlo per bene? Grazie

  4. Buongiorno. io ho appena comprato un sup che al primo gonfiaggio presenta una bolla sulla parte posteriore tra le due pinnette (ha 4 pinete rigide e non la grande centrale), e corrispondente all’intaglio della valvola sulla parte superiore. Il venditore mi dice che è normale e che tutti i sup ce l’hanno è così?

  5. Ciao Alessandro, ho guardato il link, ma non capisco cosa dovrei confrontare, perché non posso vedere il lato posteriore delle tavole. Ieri mi sono recata presso un negozio e ho verificato che anche su uno dei loro sup si era verificata una cosa simile: una bolla sulla parte inferiore, in corrispondenza della valvola gonfiaggio. Il venditore del sup mi ha detto che è strutturale, succede per l’ inserimento della valvola. Volevo capire se avendo a che fare con molti modelli voi mi confermate la cosa. grazie molte

  6. il mio sup si è bucato credo una cosa molto piccola perché si sgonfio molto lentamente, tipo in 2-3- giorni, non riesco a trova il buco, come posso fare? ho provato a metterlo in mare non vedo bolle, ho provato a spruzzarlo con acqua e sapone nessuna bolla

    • Ciao Tina, hai provato a vedere direttamante dalla guarnizione del gonfiaggio?
      Speriamo di esserti stati d’aiuto Team HiNelson

  7. Buongiorno,
    Ho comparato un sup nuovo e le tre Pinne sono piegate e non dritte, è un problema per l’utilizzo del sup? Chi me lo ha venduto dice che non è un problema, ho provato a raddrizzarle ma tornano sempre come prima, curve.
    Grazie per la risposta anticipatamente

    • Buongiorno Cristian,

      in realtà dipende da quanto sono piegate: una curvatura leggera non dovrebbe influire in particolar modo, soprattutto pensando all’utilizzo “classico” del SUP, e quindi occasionale. Se invece le penne sono effettivamente molto piegate può essere necessario e consigliabile chiederne la sostituzione.

  8. Sup che ha fatto 2 stagioni comincia a dare problemi. Ha 2 valvole per 2 comore. Interne risultante staccate e si muovono liberamente interno di sup. Abbiamo provato di tirarlo fuori ed avvitare con esterni, però lasciavano l aria. Possiamo farlo da soli siccome qui intorno non c’è uno professionista. Ci sono le istruzioni? Un metodo? Grazie

    • Buongiorno Vesna,
      purtroppo senza vedere il SUP risulta un po’ difficile capire come agire, potrebbe essere necessaria per esempio la sostituzione delle guarnizioni. Potete provare a pulire perfettamente il tutto, applicare una guarnizione in PVC, applicare del grasso e distribuirlo sulla filettatura, e infine chiudere il tutto con l’apposita chiave. Se questo non fosse sufficiente, probabilmente sarà necessario rivolgersi a un professionista, oppure sostituire completamente la valvola.

  9. Buongiorno, ho appena acquistato un SUP, in merito alla pulizia con acqua dolce dopo averlo utilizzato in mare è necessario farlo subito dopo? Nel senso nella mia spiaggia non ci sono fontane o fonti di acqua dolce, farei quindi questo tipo di operazione non appena arrivato a casa, è un problema se il SUP una volta asciutto da acqua del mare lo ripongo nella sacca per poi effettuare la pulizia una volta a casa?

    • Ciao Manuel, grazie per averci scritto! I materiali con cui vengono realizzati i SUP sono pensati per resistere senza grossi problemi al salino, quindi non è assolutamente un problema ritardare la pulizia fino a quando avrai dell’acqua dolce a disposizione. Di certo però asciugare il SUP, sgonfiarlo, riporlo nella sacca, e quindi estrarlo nuovamente, sciacquarlo, asciugarlo e rimetterlo in sacca può essere lungo: potrebbe invece essere una buona idea portare con sé una bottiglia d’acqua per dare una sciacquata fronte e retro già in spiaggia, per poi asciugare il SUP completamente (per evitare la formazione di muffa) e per metterlo direttamente in sacca, così da non dover ripetere l’operazione a casa.

  10. Buongg,
    Al mio sup gonfiabile si ripresenta il problema del discollamento delle pinnette , ho letto che meglio evitare di lasciarlo al sole, accorgimento di cui farò tesoro , ma gradirei un consiglio sulla marca di colla ideale x garantire maggior stabilità e fermezza una volta eseguita la riparazione. Come da vs in indicazioni ho ripulito da colla residua e seguito le istruzioni ma nulla da fare …meglio reincollare da sgonfio forse? Gradirei qlc consiglio , vi ringrazio e porgo saluti cordiali.
    Lorena

    • Buongiorno Lorena,
      usando una buona colla per tessuti nautici – di volta in volta per neoprene, EVA, PVC e via dicendo – e agendo su una superficie ben pulita, non ci dovrebbero essere problemi di tenuta, tanto più sapendo che lo sforzo a cui sono sottoposte le pinnette del SUP è tutto sommato ridotto.

  11. Buongiorno,
    Ho comprato un SUP che presenta alla punta una parte di plastica per posizionare la telecamera. Mentre ero sul SUP sono caduto proprio su questa parte è mi sono fatto un bel taglio ( dall’ascella fino all’anca) c’è un modo per toglierlo oppure mettere qualcosa su?
    L’alternativa è ridarlo indietro
    Grazie

  12. Salve ho un sup FANATIC all round 10.4 e ho notato che si è un po’ deformato a prua prendendo una leggera forma a banana. Forse dovuto al trasporto sopra il portapacchi della macchina con le cinghie in estate. Come si potrebbe rimediare? Grazie

    • Buonasera pietro, abbiamo brutte notizie: purtroppo il SUP se si è deformato, non è rimediabile. Il sup gonfiabile non è infatti idoneo per essere trasportato gonfio sul portapacchi dell’auto. Forse gonfiandolo alla giusta pressione e lasciandolo in orizzontale appoggiato dal lato contrario della piegatura, col tempo potrebbe riprendere la forma e diminuire la curva di piegatura. Resterà comunque piegato e non tornerà mai alla forma originale, poichè il tessuto si è deformato.

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