Pannelli solari in barca: come fare?

Installare dei pannelli solari in barca ha sempre più senso, per tanti motivi. Prima di tutto, diciamocelo, perché siamo sempre più dipendenti dall’elettricità. Pensiamo a tutti i dispositivi elettronici che abbiamo a bordo, dall‘ecoscandaglio per la pesca alla radio VHF. Certo, il motore può aiutarci a mantenere un contaste afflusso di elettricità nell’impianto elettrico della barca, ma questo discorso cade per i velisti nel momento in cui si naviga a vela, e per gli altri diportisti nel momento in cui si spegne il motore. Pensiamo per esempio a una crociera con notti in rada, con tutte le esigenze di bordo che devono essere soddisfatte senza la possibilità di usufruire della rete elettrica della terraferma. Dove trovare l’energia sufficiente per tutti i nostri comfort, dal frigorifero alle luci, dal climatizzatore allo stereo, per arrivare al salpancora della mattina seguente? E certo, chi evita le soste in rada riscontra meno problemi con l’energia elettrica. Ma abbiamo il sospetto che in realtà le notti in rada saranno via via più comuni, un po’ per evitare gli assembramenti, un po’ perché effettivamente con dei pannelli fotovoltaici in barca è effettivamente possibile aumentare la propria autonomia energetica, in barca a vela come in barca a motore.

Come scegliere quindi i pannelli solari per barca? E dove installarli? Ecco una guida veloce per l’acquisto e per il montaggio.

Pannelli solari per barca: le diverse tipologie

Come si può scoprire anche nella categoria dedicata dei nostro e-commerce di articoli nautici, esistono diverse tipologie di pannelli solari per barca. Grandi, piccoli, costosi, economici, rigidi, flessibili, e via dicendo. Per capire come scegliere il pannello fotovoltaico per la propria barca è bene partire da due distinzioni di fondo: prima, il criterio relativo alla flessibilità; poi, il criterio relativo al tipo di cella fotovoltaica.

Partiamo con la flessibilità. Esistono infatti dei pannelli rigidi, che si presentano quindi come dei pannelli assolutamente immobili, e dei pannelli flessibili, che quindi possono essere leggermente piegati, o meglio, curvati. Più nello specifico, in base al livello di piegabilità dei supporti, si parla di pannelli flessibili o semi-flessibili, quando la curvatura possibile è minima. Per quanto riguarda la scelta del grado di flessibilità, tutto dipende come vedremo dal montaggio del pannello fotovoltaico in barca, e quindi dalla posizione che dovrà assumere.

Il vero match tra i diversi pannelli solari per barca si gioca però a livello delle celle fotovoltaiche (le quali a loro volta condizionano anche la flessibilità). Esistono infatti pannelli fotovoltaici amorfi, policristallini e monocristallini. I primi sono i più economici, i più sottili, e i meno efficienti, con una resa energetica minore; sono però adatti per la costruzione di pannelli solari flessibili per barche, ma per fornire un buon carico di energia devono essere abbastanza grandi. I pannelli fotovoltaici policristallini presentano cristalli orientati in direzioni diverse, e sono un compromesso quanto a prezzo; i migliori, con una resa energetica maggiore, sono i pannelli solari monocristallini, i quali però rispetto ai precedenti hanno uno svantaggio, oltre all’essere più costosi: nel caso di orientamento errato o di luce non diretta, infatti, la loro resa è molto ridotta. Per questi ultimi si parla per lo più di pannelli fotovoltaici rigidi, anche se è possibile montare queste celle anche su supporti semi-flessibili.

Pannelli fotovoltaici in barca: montaggio e posizionamento

Dove montare i pannelli solari in barca? Ebbene, ci sono alcuni luoghi perfetti per il montaggio dei pannelli fotovoltaici. É possibile per esempio fissare il pannello sul roll bar della barca, così da avere il doppio vantaggio di avere una fonte di energia e allo stesso tempo una superficie a creare dell’ombra a pozzetto. Si può decidere di posizionare i pannelli solari alle draglie, trovando l’orientamento giusto per accogliere bene i raggi solari, un’opzione che però è da considerare solo da fermi, e non durante la navigazione, per non esporre il pannello a schizzi d’acqua. Altra posizione classica – nel caso dei pannelli flessibili – è sul tendalino per la barca: il bimini offre infatti una superficie ampia senza creare intralcio; di certo, però, non sarà possibile sfruttare questa superficie per la creazione di energia quando il bimini sarà chiuso durane la navigazione in velocità. Altra posizione tipica per i pannelli fotovoltaici per barche è infine la tuga.

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La potenza necessaria in base ai consumi

Visto il montaggio del pannello solare in barca, vediamo infine quale dovrebbe essere la sua resa energetica in base ai consumi della barca. Dobbiamo pensare ai vari accessori: una radio VHF in standby risucchia circa 1 ampere al giorno, un frigorifero per barca ne ruba invece tipicamente tra i 40 e i 50, e il caricatore dello smartphone, per una ricarica, potrebbe sottrarne quasi uno. Una volta calcolati i propri consumi in rada (per barca a motore) o semi-complessivi (per la barca a vela) sarà bene cercare un pannello fotovoltaico adatto, senza però soffermarsi sulla loro resa massima. Potremmo ipotizzare per esempio che la nostra barca abbiamo bisogno di circa 60 ampere in un giorno: dovremmo quindi cercare un pannello fotovoltaico che, nelle circa 8 ore di irradiazione, possa produrre almeno 60 ampere. Ma occhio, non sarebbe sufficiente: sono da tenere in considerazione fattori come l’orientamento non ottimale, l’inclinazione del pannello, i cali di tensione, le nuvole di passaggio e via dicendo. Sempre meglio, insomma, avere un pannello fotovoltaico nominalmente più potente del necessario: quel 40-60% in più sarà quello che ci permetterà di avere energia elettrica a sufficienza.

Scopri tutto sui pannelli solari nel nostro video dedicato alla scelta e all’installazione pannelli solari in barca.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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