Navigare in una burrasca: consigli su come ormeggiare e dirigere la propria barca in caso di tempesta

Navigare in mare aperto è sempre un’esperienza emozionante e appagante, ma quando si è colti da una tempesta, le cose possono diventare molto pericolose. In questo articolo, parleremo di come comportarsi quando ci si trova in mare in una situazione di tempesta, con particolare attenzione agli accorgimenti più utili in termini di sicurezza.

Posto che il principale accorgimento, benché possa sembrare banale, sia quello di mantenere la calma sia per lo skipper che per l’ equipaggio, vediamo nello specifico qualche altro consiglio che può far comodo tenere in mente in una situazione di maltempo. 

Come far vela e proteggersi durante una burrasca: consigli e precauzioni

Il primo consiglio per affrontare una burrasca o comunque delle condizioni di mare grosso e vento forte potrebbe sembrare controintuitivo: non trovarsi in mezzo alla tempesta! Per farlo, secondo l’antico adagio per cui è meglio prevenire che curare, basta tenersi aggiornati sulle condizioni metereologiche tramite le apposite app o con gli strumenti propri di ogni imbarcazione. In questo senso, studiare anche una carta nautica della zona per capire quali zone nell’area di navigazione siano più propense all’insorgenza di raffiche di vento o tempeste può essere una buona idea.

Per scendere un po’ più nello specifico, vediamo qualche altro consiglio nella schiera del buon senso che può tornare utile.

Le burrasche possono essere molto pericolose per i marinari inesperti

Cercare un riparo

Nel caso in cui la tempesta sia prevista per la notte, è bene scegliere un riparo e mettersi alla cappa dove il vento dirigerebbe la poppa fuori dalla baia, verso il mare. Nel caso il vento fosse troppo forte, infatti, sarebbe impossibile o comunque molto difficile uscire dalla baia, quindi è meglio prevenire questa eventuale necessità. Ovviamente, il problema non si pone nel caso decidiate di fare porto, ma nel caso in cui non ce ne fossero nella vostra zona e nessuna baia facesse al caso vostro per conformazione o affini, l’unica soluzione rimane quella di dirigersi in mare aperto. Vi aspetterà qualche ora movimentata con vela, randa e timone sotto pressione, ma meglio sfruttare il naturale “talento” della barca nel galleggiare che sfasciare il suo scafo contro uno scoglio!

Ormeggiare saldamente o controllare la tenuta dell’ancora 

Ancora o boa? La domanda diventa ancora più importante quando ci si trova a confrontarsi con una tempesta. Se la vostra preferenza dovesse andare verso la boa, il consiglio migliore è di legare sempre due cime per aumentare la stabilità del blocco ed evitare che magari uno sfregamento stacchi la barca: è meglio prendere una precauzione in più che pentirsi in seguito.

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Se invece parliamo di ancorare, è bene ricordare che la catena dell’ancora deve essere lunga almeno 5 volte la profondità del punto in questione. Bisogna inoltre assicurarsi che l’ancora sia ben infissa nel fondale e che tenga: un tuffo per controllare e dormire sonni più tranquilli può essere una buona idea, o almeno un’occhiata con maschera e boccaglio dalla superficie. Nel caso servisse un ripasso su come scegliere una catena da ancora adatta, abbiamo scritto in passato un articolo dedicato consultabile qui.

Non farsi prendere dal panico

Mantenere la calma è fondamentale a bordo, soprattutto in una situazione concitata. Se il capitano è l’unico a intendersi di navigazione o ad avere esperienza, la cosa diventa ancora più importante: in caso di nervosismo da parte sua, infatti, l’equipaggio potrebbe farsi prendere dal panico e fare qualcosa di rischioso per la propria incolumità. Il capitano non deve perdere il controllo o dar segni di sconforto, ma bensì mostrarsi sempre in comando della situazione. Ovviamente, nel caso in cui più di un membro dell’equipaggio avesse esperienza nautica, sarà più facile tenere tutto sotto controllo.

Qualche ultimo consiglio per navigare in sicurezza

Non è strettamente collegato a una situazione di cattivo tempo, ma quando si naviga è sempre bene tenere in ordine e ben funzionanti il VHF e gli altri strumenti di navigazione sottocoperta o in pozzetto. Sempre meglio sapere dove si va e poter comunicare rapidamente con la capitaneria.

Assicurare alla battagliola gli oggetti che possono andare in giro sul ponte è un’altra buona idea, come anche assicurare il dinghy a prua o a poppa proprio per evitare che possa essere sbattuto in giro dal vento o dalle onde.

Va da sé, poi, che sia sempre una buona idea avere a bordo tutti i necessari equipaggiamenti di sicurezza, giubbotti di salvataggio in primis. Si spera di non doverli mai usare, ma è sempre meglio essere pronti anche al peggio.

In ultimo, anche se potrebbe parere ovvio come anche questi altri suggerimenti, è sempre bene mettere fuori i parabordi per l’ormeggio, a maggior ragione durante una tempesta. Non vogliamo che la barca a vela o a motore urti con lo scafo contro le sue controparti alla ricerca di un riparo!

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Scritto da
Luigi Oriani
Luigi Oriani
Nato a Milano nel 1992, la pianura che circonda la sua città non gli impedisce di sviluppare una grande passione per il mare. Chiedetegli di descrivere il suo momento ideale e vi parlerà di un tramonto in barca, sorseggiando un bicchiere di bianco nella baia di Corfù mentre il pesce sfrigola sulla griglia.

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