Spinning leggero e ultraleggero: tecniche e consigli

C’è chi si è dedicato anima e corpo alla pesca a spinning, e che si professa orgogliosamente spinner, postando foto non solo insieme alle proprie prede, ma anche insieme alle proprie esche artificiali. E c’è chi invece nel campo della pesca a spinning fa o ha fatto solamente capatine veloci, per mantenersi però più aderente ad altre discipline. Il fatto è che non di rado – come capita con tutte le tecniche ma soprattutto con lo spinning medio – le uscite vanno completamente a vuoto. Perché? Perché in certe aree la pescosità non è poi così generosa da da garantire un’alta probabilità di successo a chi usa degli artificiali belli grossi, dai 9 centimetri in su. Ecco che allora, da un certo punto di vista, può essere utile prendere in considerazione lo spinning leggero e ultraleggero, anche in mare: andiamo a definire un po’ meglio spinning light e ultralight.

Spinning light e ultralight

Partiamo da un presupposto fondamentale: a livello di strumenti, negli ultimi anni la differenza tra spinning leggero e ultraleggero è andata in buona parte scomparendo. Questo per dire che è assolutamente possibile fare spinning light e ultralight usando la medesima canna da pesca. Di fatto, è possibile parlare di spinning leggero quando ci si addentra tra canne di potenza ridotta ed esche artificiali tipicamente comprese tra i 2 e gli 8 grammi. Si capisce già da qui che lo spinning light permette di insidiare una gamma effettivamente molto ampia di pesci, potendo mirare a parecchi predatori di taglia contenuta e non solo, dalla trota alla spigola, per arrivare fino ai piccoli pesci serra. Ed è questo il vantaggio di queste tecniche: permettono di pescare a spinning riducendo al minimo le probabilità di arrivare a casa a mani vuote e aumentando il divertimento.

Spinning leggero e ultraleggero, anche in mare: perché?

C’è chi descrive lo spinning leggero come la tecnica ideale per pescare nei corsi di piccola portata, nei rilucenti torrentelli di montagna e nelle strette rogge. È così, non ci sono dubbi. E di certo la possibilità di muoversi con attrezzatura leggera e poco ingombrante aiuta non poco a raggiungere questi spot spesso impervi. Ma non vuol dire affatto che spinning light e ultralight non possano essere praticati anche in mare. Anzi, ha sempre più senso usare questa tecnica anche sulla costa dei nostri mari, proprio perché in tante aree la pescosità è effettivamente ridotta: chi mira alla grossa preda rischia di passare giornate e giornate a bocca asciutta, allungando pericolosamente le pause, i tempi morti e le frustrazioni tra una cattura e l’altra. Ecco che invece, armandosi del – poco – necessario per pescare a spinning leggero e ultraleggero, ci si può concedere una pesca più vivace, più fortunata, anche in mare. Si parla delle scogliere basse, delle acque nei pressi delle foci, delle acque che bagnano i moli durante la risacca e la scaduta: in questi luoghi spinning light e ultralight possono dare buone soddisfazioni, lì dove sarà possibile portare a casa spigole piccole o medie, aguglie, lecce e occhiate.

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Le canne da spinning leggero e ultraleggero

Come scegliere le canne da pesca adatte per queste tecniche? Il nostro e-commerce presenta una categoria dedicata esclusivamente alle canne da spinning, all’interno della quale è possibile trovare lo strumento più adatto agendo sui filtri: è possibile infatti selezionare non solo brand, tipologia, tipo di azione, lunghezza, e numero di sezioni, ma anche tanti altri elementi differenzianti, come per esempio la classe di potenza e la potenza vera e propria in grammi. Attualmente, per esempio, su HiNelson esistono quasi 80 canne da pesca Light e 35 canne ultralight. Detto questo, si parla di canne in grado di lanciare esche artificiali leggere o leggerissime, realizzate spesso in in carbonio e fibre composite. In un mondo in cui pochi grammi fanno la differenza, e in uno scenario in cui i lanci e i recuperi non si contano, una canna leggera è quello che ci vuole.

Le esche artificiali per spinning light e ultralight

Non è difficile capire quali sono le migliori esche per lo spinning leggero e ultraleggero. Si parla di esche artificiali piccole, piccolissime e talvolta perfino minuscole, diciamo comprese tra i 3 centimetri e i 5, 6 o 7 centimetri. Non di più. Ovviamente può essere utile, per dare un po’ di profondità, armarsi anche di piombini, anch’essi ridotti, da pochi grammi. Nelle acque interne come in mare è possibile giocare con il classico cucchiaino, che può essere inteso come un passe-partout da lanciare quando le altre esche più elaborate non vogliono collaborare. Non possono poi mancare i minnow da pochi centimetri, i piccoli jig con assist hook, e via dicendo, tenendo sempre in mente che pescare a spinning leggero e ultraleggero vuol dire anche pescare in modo economico.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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