Pulizia barca e igienizzazione degli interni

La tentazione, in molti, moltissimi casi, è quella di trasformare la propria barca a vela o a motore in una seconda casa, soprattutto quando l’imbarcazione è abbastanza grande da risultare effettivamente confortevole. I nostri stessi appartamenti, costruiti con mattoni e dotati di finestre, piastrelle e di pareti, necessitano di cure continue e di una pulizia regolare per rimanere effettivamente belli, funzionali e comodi. Questo vale doppiamente per le barche, le quali come è ovvio devono affrontare parecchie più minacce rispetto alle nostre case vere e proprie. Si tratta infatti di ambienti chiusi, spesso poco areati, i quali si trovano ad avere e che fare con un contesto del tutto particolare, dove l’umidità e la salsedine la fanno da padrone.

A questo va aggiunto il fatto che gli spazi sono ristretti, che i materiali da affrontare sono spesso parecchi (e ognuno presenta delle caratteristiche diverse) e che gli interventi da fare per la pulizia delle barche devono essere mirati e circoscritti nel tempo, per il semplice fatto che, checché si possa desiderare, ben pochi di noi hanno effettivamente la fortuna di poter vivere in barca. Prima o poi, nella maggior parte dei casi, tutti noi siamo infatti obbligati a tornare alla vita sulla terraferma, abbandonando temporaneamente l’uso, la manutenzione e la pulizia della barca.

In particolar modo, c’è un intervallo preciso in cui le nostre imbarcazioni se ne restano da sole per parecchio tempo: parliamo ovviamente del periodo che parte dal rimessaggio invernale, durante il quale spesso e volentieri la barca viene lasciata completamente a se stessa – per quanto, nella maggior parte dei casi, tirata a secco e magari persino al coperto. In questo articolo, dunque, vedremo cosa fare prima e dopo del rimessaggio barche sul fronte della pulizia interna dell’imbarcazione, per non imbattersi in sorprese tutt’altro che piacevoli.

La pulizia della barca, prima del rimessaggio invernale

Con la fine della bella stagione e l’arrivo di temperature sempre più rigide, per la maggior parte dei diportisti arriva inevitabilmente anche il momento di mettere a riposo la propria barca. Ovviamente non si può semplicemente abbandonare la barca in banchina e sperare di poterla ritrovare in ottime condizioni la primavera successiva: è necessario invece mettere in conto tutte le operazioni tipiche del rimessaggio invernale, sia questo in acqua, a secco, al coperto o all’aperto. Si devono dunque mettere in conto la pulizia delle carena, gli interventi di manutenzione all’acciaieria, la manutenzione del motore, il rimessaggio delle vele, la manutenzione delle batterie, il controllo della timoneria e, ovviamente, la copertura dell’imbarcazione con un apposito telo di copertura e protezione per barca.

Prima di abbandonare la barca è però obbligatorio dedicarsi anche alla pulizia dei suoi interni, per non rischiare di entrare in un ambiente invivibile e inesorabilmente deteriorato all’inizio della stagione successiva. Prima azione obbligatoria è quella di svuotare la barca, portando a casa tutto il possibile. I motivi sono tre: in primo luogo, portando questi oggetti a casa si garantisce loro un ambiente meno umido e tendenzialmente più areato; in secondo luogo, non sempre le barche sono custodite perfettamente durante il rimessaggio invernale, ed è dunque consigliabile togliere tutti i dispositivi di valore in modo da disincentivare eventuali malintenzionati; infine, svuotare la barca ci dà la possibilità di controllare le condizioni di tutti questi oggetti. Parliamo quindi dei dispositivi elettronici come le Radio VHF marino e gli ecoscandagli, ma anche dei gonfiabili, delle dotazioni di sicurezza barca come razzi ed estintori e via dicendo.

Una volta svuotata, la barca va pulita a fondo, procedendo dapprima con l’aspirapolvere, e poi con parecchio olio di gomito, nonché con i detergenti giusti per la pulizia degli interni della barca. L’obiettivo non è tanto quello di assicurare una barca pulita per i fantasmi che la abiteranno durante l’inverno, quanto invece quello di ridurre al minimo le minacce che potrebbero deteriorare l’interno della barca durante questi mesi.

La pulizia della barca, in primavera

Dopo l’inverno, seppur non utilizzata per lungo tempo, la barca prima di essere portata al largo ha bisogno di una profonda e completa pulizia. Guardando ai suoi interni, si tratta in generale di un ambiente che è stato chiuso per alcuni mesi, e che dunque abbisogna, come prima cosa, di una generosa areata. Ecco dunque che la prima operazione da fare, alla prima giornata di sole utile, è quella di areare gli interni, mantenendo aperto tutto dalla mattina alla sera. E quando si dice tutto, si intende davvero tutto: oblò, sportelli degli armadietti, govoni, porte, stipetti vari, tutto deve essere aperto e ventilato.

Le minacce che durante la chiusura forzata invernale vanno ad aggredire la barca sono infatti note. La chiusura invernale genera ristagno di umidità, il quale a sua volta dà il via alle muffe, agli odori sgradevoli, alla proliferazione di batteri, insomma, alla creazione di un ambiente tutt’altro che salutare. Il primo toccasana è, per l’appunto, la ventilazione. Nel momento in cui termina il letargo invernale, del resto, ci sono parecchie piccole e grandi operazioni da fare nel complesso per la manutenzione della propria barca: il trucco è partire proprio con l’areare gli interni, tenendo il tutto aperto per il tempo necessario a svolgere tutte le altre operazioni.

Il secondo passaggio è quello di eliminare lo strato di polvere che inevitabilmente si sarà creato su tutte le superfici all’interno della barca. Qui e lì ci potranno essere anche ragnatele. Prima di procedere alla detersione vera e propria degli interni della barca, dunque, si dovrà togliere lo sporco più superficiale, spolverando e dando l’aspirapolvere. Parallelamente, si dovranno sbarcare o comunque portare all’aria aperta tutti gli oggetti che, eventualmente, non sono stati asportati dalla barca al momento del rimessaggio invernale. L’umidità e le muffe, infatti, potrebbero aver aggredito gli oggetti più impensabili, come per esempio le carte nautiche, i portolani, i salvagente, gli indumenti da lavoro lasciati a bordo e via dicendo.

A questo punto, dopo avere areato e spolverato, è finalmente possibile dare il via ufficiale alla pulizia della barca, iniziando dalla cucina.

pulizia rimessaggio invernale barca

La pulizia degli interni della barca: cucina e cambusa

Nella cucina delle barche si alternano molti materiali differenti, tra legno, acciaio, vetro, plastica e via dicendo. A rendere ancora più difficoltosa questa attività vi è poi una buona quantità di spazi chiusi e di angoli difficili da raggiungere, da dove spesso partono cattivi odori. In questa guida partiamo, per comodità, dalla cambusa (nella pulizia della barca si dovrebbe sempre partire dal punto più interno per poi procedere verso l’esterno, per terminare, praticamente, a livello della passerella barca). La cambusa dovrebbe venire svuotata completamente prima dell’inverno, per portare tutti i prodotti a casa. Molto spesso, però, si finisce per lasciare qui alcuni prodotti a lunghissima scadenza, base fondamentale per ogni cambusa – e per ogni cucina – che si rispetti. Parliamo dunque del sale, dell’olio, dello zucchero, degli alimenti in scatola e via dicendo. Il problema, però, è che questi stessi prodotti possono finire preda dell’umidità e della muffa, nonché, nel caso delle lattine, di corrosione. Ecco dunque che ogni singolo prodotto va spostato, controllato e pulito, così come va pulita la cambusa, in ogni suo angolo, usando uno sgrassatore universale nautico: già in cambusa, per esempio, è possibile iniziare a usare il Marina Cleaner di Iosso, un detergente per barche pensato per detergere vetroresina, plastica, legno, gomma, formica, rivestimenti interni e via dicendo.

Altro anfratto della cucina che va pulito con grande attenzione è il frigorifero per barca, che, come anche il congelatore, tende a emanare degli odori tutt’altro che gradevoli dopo il prolungato inutilizzo. In questo caso è possibile optare per un detergente per la cucina, nonché per una soluzione a base di bicarbonato per togliere del tutto gli odori più pesanti. Per essere certi di prevenire la formazione di muffa in tutti gli angoli della cucina, poi, è preferibile giocare d’astuzia, usando un detergente igienizzante, alghicida e battericida pensato appositamente per eliminare alla radice muffe e cattivi odori. Il detergente antimuffa Big Muff di Sipar TK, in questi casi, è l’ideale.

Anche i fornelli vanno puliti con cura. La pulizia primaverile della barca è tra l’altro il momento giusto per dare un’occhiata più da vicino ai collegamenti e ai tubi del gas, smontando dunque i fornelli e usando laddove necessario del grasso di vasellina per ostacolare la corrosione dei metalli e per sigillare le giunzioni in gomma.

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La pulizia del bagno della barca

Ecco un altro ambiente interno della barca che merita tutta la nostra attenzione: l’impianto idraulico del wc nautico durante l’inverno non viene infatti utilizzato per un periodo molto lungo di tempo, e per questo motivo, oltre a una normale pulizia, è normale procedere con una spurgatura. Molte volte si procede utilizzando dei prodotti aggressivi, così da aumentare al massimo le possibilità di eliminare in modo efficace tutte le incrostazioni di calcare presenti nell’impianto. Non si pensa però che la maggior parte di questi prodotti, a partire dalla candeggina e dai suoi composti, non va ad aggredire solamente le incrostazioni, ma si comporta allo stesso modo anche con le plastiche che compongono l’impianto, nonché con la ceramica stessa. Molto meglio, quindi, usare dei prodotti appositi, sviluppati appositamente per eliminare i cattivi odori e per liberare le tubature. Un esempio è Sanity Wc Mobile, pensato per gli scarichi dei Wc di barche e di camper. Sempre per il bagno, poi, è necessario munirsi di un detergente per l’eliminazione del calcare dalle rubinetterie, come il detergente discrostante DCR di Silpar TK, perfetto per le rubinetterie, ma anche per le altre parti della barca a contatto continuo con l’acqua marina o comunque calcarea, dai piedi poppieri in poi.

Il lavaggio dei tessuti della barca

Un capitolo a parte deve essere aperto per tutti i tessuti che popolano le barche: più grandi sono le nostre imbarcazioni, più sono gli oggetti di questo tipo. Parliamo dei materassi, delle tendine, dei cuscini sparsi tra il quadrato e le cuccette, delle federe, delle lenzuola, dei piumini e via dicendo. Anche in questo caso, l’optimum sarebbe portare tutto – se possibile – lontano dalla barca durante l’inverno. Nella maggior parte dei casi, però, non si ha lo spazio a disposizione per tutti questi oggetti – soprattutto guardando ai materassi e ai cuscini delle sedute, piuttosto ingombranti. Ecco allora che, per prima cosa, dopo l’inverno, è necessario mettere tutto quello che non si può infilare in lavatrice– materassi e cuscini – all’aria, anche per più di una sola giornata, per poi eventualmente terminare l’opera con dei pulitori a vapore, come quelli utilizzati per i materassi domestici.

Tutto quello che invece può essere inserito in lavatrice, dalle tende alle federe, passando ovviamente per la tutta la biancheria dei letti, va lavato seguendo il ciclo più opportuno in base al materiale. Tutto il resto della tappezzeria fissa, e quindi vari rivestimenti in tessuto presenti all’interno della barca, va lavato sul posto, armandosi di pazienza e di spray sgrassanti e igienizzanti.

Con questo, di fatto, si termina il lavaggio dei ‘normali’ interni della barca. Come si è visto, l’importante è sempre individuare con precisione il materiale dell’oggetto o della parte da pulire e usare il detergente nautico specifico: per pulire e proteggere le superfici verniciate si userà il Polis Lucidante di Silpar Tk, per lucidare il gelcoat si opterà per il Polix Deluxe, per i Wc si useranno degli sgrassatori appositi e via dicendo.

Non va però scordato che la pulizia degli interni della barca non si esaurisce con la pulizia di cucina, bagno e cuccette. Lì sotto c’è anche la sentina, dove vanno a confluire tutti i liquidi e, ahimè, da dove si diffonde gran parte dei cattivi odori.

Pulizia della barca: la sentina

Della sentina abbiamo già parlato altre volte, sottolineando che per prima cosa è necessario scegliere la pompa di sentina giusta per la propria barca. Ma non significa certo che, se la pompa di sentina funziona correttamente, questo vano non deve mai essere pulito. Si tratta pur sempre di un punto di raccolta di acqua marina, olio, sabbia, carburante e così via, a formare un mix tutt’altro che salutare. Molto meglio, quindi, dedicarsi anche all’asciugatura e alla pulizia della sentina, approfittando così dell’occasione per verificare la presenza di eventuali perdite anomale. Può certamente aiutare avere a disposizione un detergente emulsionante concentrato pensato appositamente per la pulizia della sentina, come il Silpar Tk Sentine, un prodotto non corrosivo che però è molto potente: quando si tratta di pulire la sentina, infatti, è necessario poter contare su un alleato forte.

Il servizio professionale di pulizia della barca

Indubbiamente chi ha poco tempo, o chi in generale non desidera dedicarsi alla pulizia della propria barca, può affidare questa attività a dei professionisti, che effettuano regolarmente questo tipo di servizio per barche a vela e per yacht. Di certo in questo modo è possibile risparmiare un po’ di tempo, ma i costi non possono che essere molto alti: se pulire la barca con le proprie mani vuol dire spendere unicamente per acquistare i prodotti per la pulizia della barca, affidarsi a dei pulitori in outsourcing vuol dire andare incontro a prezzi di tutt’altro tipo.

Di certo le divere imprese presentano tariffe differenti, ed è difficile fare una media. Possiamo però dire che in media per la pulizia esterna di una barca da 8 metri in buone condizioni sono necessari tra i 100 e i 200 euro, ai quali vanno aggiunti i costi per la pulizia interna, che viaggiano tra i 20 e  i 30 euro per ogni singolo spazio, tra cabine, locali motori e via dicendo. Per una barca da 12 metri saranno invece necessari, per la pulizia esterna, tra i 150 e i 250 euro. Non bisognerebbe peraltro scordare che pulire fuori e dentro la barca significa rendersi conto delle sue effettive condizioni, per muoversi nel migliore dei modi sul fronte della manutenzione!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Si molto utile leggere ma sintentico
    1) Cucina
    Frigo
    Fornelli
    Forno
    Rubinetto
    Lavello
    Frigo
    2)Cambusa
    2) bagno
    3) sentina
    4) lavaggio tessuti
    5) dotazioni di sicurezza razzi estintori salvagenti
    6) cartine nautiche
    7) bandiere
    Scrivere ad ogni punto il deterg per

    • Buongiorno Maria,
      abbiamo cercato di dare una guida completa e corposa, senza però rischiare di annoiare il lettore: per ogni ambiente esistono infatti i più diversi prodotti, e potrebbe persino crare confusione elencarli tutti. Nel nostro store online è però facile individuare di volta in volta il detergente giusto. Pensiamo per esempio alla categoria di Detergenti per barche: lì sono presenti ben 129 prodotti, ma è possibile affinare la ricerca selezionando i prodotti per “Tipo di Pulizia”, per “Tipologia di Prodotto”, per “Adatto per” e via dicendo, così da trovare di volta in volta i prodotti ideali senza scorrere pagine e pagine di prodotti. Speriamo di esserti stati d’aiuto!

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