Lo snorkeling con seascooter fatto bene: una guida

Cosa si cela lì, sott’acqua? Ci sono tante persone a cui non piace nuotare al mare o al lago per il semplice fatto di non sapere cosa succede al di sotto di loro mentre si muovono a pelo d’acqua. Eppure lì sotto – nella stragrande maggioranza dei casi – non vi è davvero nulla di pericoloso e di minaccioso. Anzi: lì sotto ci sono fondali roccioso o sabbiosi modellati dalle correnti, conchiglie, piccoli scogli. Ma soprattutto pesci, pesciolini, molluschi, stelle marine, alghe, coralli, tutto un mondo da scoprire che sì, sarebbe davvero un enorme peccato trascurare.

Proprio per questo, negli ultimi anni, si è andata diffondendo sempre di più la pratica dello snorkeling, la quale, con un’attrezzatura minimale e con un minimo di attenzione, permette di esplorare l’incantevole universo che si nasconde sott’acqua. E sarebbe sbagliato pensare che, per fare snorkeling, sia necessario per forza nuotare in qualche paradiso caraibico o tropicale. Il nostro stesso Mediterraneo, infatti, ci riserva una moltitudine di luoghi fantastici in cui indossare boccaglio, maschera e pinne – ed eventualmente imbracciare un scooter subacqueo elettrico – per perlustrare i fondali: dal Salento alle isole Eolie, dal Friuli Venezia Giulia alla Calabria, dalla Liguria alla Basilicata, passando per il Conero e per la Toscana, senza dimenticare la Sicilia, l’Italia stessa è un vero paradiso per gli appassionati di snorkeling (come hanno capito ormai da tempo i turisti del Nord Europa).

Ma cosa significa, nel concreto, fare snorkeling? Da dove nasce questa pratica? Quali sono gli accessori necessari per nuotare a pelo d’acqua? Quali sono i vantaggi di usare un seascooter subacqueo? Quali sono le regole da seguire, e quali sono i migliori luoghi al mondo per praticare snorkeling? Oggi, in questa esaustiva guida allo snorkeling, risponderemo a queste e a tante altre domande. Buona lettura!

Cos’è lo snorkeling

La natura dello snorkeling, ormai, la conosciamo tutti: fare snorkeling, molto semplicemente, significa nuotare a filo d’acqua con maschera e boccaglio, così da poter visionare con tutta calma lo spettacolo che si apre sotto di noi. Questa attività, di fatto, si riassume così, né più né meno. Il suo stesso nome, del resto, deriva dal termine inglese ‘snorkel’, ovvero dal boccaglio.

Il concetto è dunque estremamente semplice: dotarsi di un’attrezzatura che ci permette di restare leggermente sott’acqua e osservare i fondali, senza il fastidio di dover tornare continuamente in superficie per prendere riprendere fiato. In questo modo si apre un mondo meraviglioso, assolutamente singolare, pieno di colori e di movimenti armoniosi. Fare snorkeling, per i più grandi, è un po’ come ritornarne bambini, curiosando in modo entusiasta e divertente tra quello che ci offrono la flora e la fauna sottomarine.

Ma da quando si è iniziato a fare snorkeling?

Snorkeling accessori

Breve storia dello snorkeling

Lo snorkeling, a quanto pare, si pratica da tanto, tantissimo tempo. Certo, gli aeratori provvisti di valvole e i seascooter elettrici sono delle novità degli ultimi anni. Eppure si hanno testimonianze di uomini impegnati in attività simili allo snorkeling fin dal quinto millennio Avanti Cristo. Si ritrovano infatti dei graffiti raffiguranti uomini che nuotano a pelo d’acqua o sott’acqua già nelle antiche città della Mesopotamia (in particolare a Bismaya). Non si trattava certo di persone che praticavano lo snorkeling in modo ludico, come facciamo noialtri oggi con pinne e scooter acquatico.

Nella maggior parte dei casi, infatti, questi pionieristici snorkeler erano soldati, intenti in attività belliche contro le navi nemiche, o quelli che i romani iniziarono poi a chiamare urinatores, speciali sommozzatori che si dedicavano al recupero di beni dispersi in mare (soprattutto in caso di naufragi). Lo stesso Aristotele, nell’Historia animalium, cita delle persone che, usando degli strumenti simili alla proboscide di un elefante, si immergevano sott’acqua senza dover tornare in superficie per respirare. Parecchi secoli dopo, nel 1500, Leonardo Da Vinci progettò degli accessori per nuotare sott’acqua, i quali di fatto erano dei lunghi snorkel.

Il primo vero e proprio utilizzo moderno di boccaglio e di maschera, e quindi il primo esempio di snorkeling vero e proprio, è del 1927, con le prime prove di Jacques O’Marchal, lungo le coste francesi. Lo stesso O’Marchal, nel 1931, mostrò la propria attrezzatura all’International Nautical Show. Nel 1932, Joseph L. Belcher registrò invece un brevetto per un apparato per respirare sott’acqua attraverso un tubo che arrivava in superficie, e nel 1938 venne realizzata la prima maschera con tubo per la respirazione integrato.

Da lì in poi gli accessori per lo snorkeling, in parallelo con quelli per le immersioni in profondità, continuarono a progredire e a essere migliorati, fino ad arrivare agli accessori che oggi conosciamo e utilizziamo. A questo proposito: vediamo insieme tutto il necessario per affrontare questa pratica.

Quali sono gli accessori fondamentali per fare snorkeling in sicurezza?

Come anticipato, di per sé, l’attrezzatura base per lo snorkeling è davvero minimale: per iniziare sono infatti sufficienti maschera e boccaglio. Per rendere questa attività più divertente e più efficace, poi, è possibile usare anche delle pinne e un acquascooter elettrico, come i modelli seascooter Yamaha 2021 che puoi trovare sul nostro e-commerce per la vendita di prodotti per la nautica.
Iniziamo dalla maschera: scegliere quella giusta non è semplice come potrebbe sembrare.

Certo, per fare dello snorkeling dove si tocca è sufficiente una qualsiasi maschera economica, ma per fare qualcosa in più è necessario acquistare una maschera un po’ più seria, che aderisca perfettamente al viso e che non faccia entrare l’acqua: quando si fa snorkeling in ambienti particolarmente interessanti, infatti, si finisce per stare in acqua per parecchio tempo, ed è dunque un bene poter fare affidamento su delle maschere in grado di non rendere questa attività stressante, o persino pericolosa. Lo scopo della maschera è quello di consentirci di osservare limpidamente il fondale, senza danneggiare gli occhi ed eliminando la fastidiosa rifrazione: di fatto, questi speciali occhiali servono per creare un cuscinetto d’aria tra i nostri occhi e l’acqua.

Altro elemento essenziale è quello che dà il nome all’attività, ovvero lo snorkel, il boccaglio, anche detto aeratore. Si tratta, a livello basico, di un accessorio molto semplice, che collega la nostra bocca alla superficie dell’acqua: è bene scegliere un boccaglio dalle dimensioni giuste e comodo, che sia dunque confortevole da mantenere tra le nostre fauci. In linea di massima esistono due tipologie di boccaglio, ovvero con o senza valvola. Questo secondo modello è il più semplice, e si riassume per tutto e in tutto in un tubo cavo e senza particolari accessori aggiuntivi.

Lo snorkel con valvola, invece, ha un optional in più, per l’appunto una valvola che permette di espellere l’acqua che incidentalmente – ma di frequente – entra nel boccaglio. Con un aeratore standard, e quindi senza valvola, per espellere quest’acqua è necessario dare un soffione molto forte; con quello provvisto di valvola, invece, l’espulsione dell’acqua è più agevole. Va però sottolineato che, con questo modello più ‘avanzato’, la respirazione stessa diviene un più faticosa, richiedendo quindi un po’ di pratica e una buona capacità polmonare. Per iniziare, insomma, è senz’altro perfetto un boccaglio normale, lasciando il boccaglio con valvola a chi vuole fare snorkeling più a lungo.

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Ci sono poi le pinne, le quali non richiedono una particolare attenzione: se infatti i sub hanno spesso bisogno di pinne particolarmente tecniche e complesse, gli snorkeler possono accontentarsi di pinne abbastanza basiche, purché siano comode, morbide e allo stesso tempo abbastanza potenti. Chi intende passare molte ore in acqua facendo snorkeling, inoltre, può prendere in considerazione l’ipotesi di acquistare una muta: va infatti detto che in questa attività il nostro corpo, in primis la nostra schiena, resta comunque esposto al sole, ed è dunque bene munirsi di una protezione per non bruciarsi.

Bisogna poi sottolineare che l’acqua ci porta a disperdere molto velocemente il nostro calore corporeo, ed è dunque consigliabile, in determinate situazioni, munirsi di una barriera idonea. E ancora: in alcune zone non è affatto raro entrare a contatto con delle meduse, o con altri pesci che potrebbero rilasciare sostanze irritanti o urticanti. Con una muta, nessuna di queste eventualità si trasforma in un problema!

Infine, tra gli accessori per lo snorkeling, c’è il seascooter elettrico. Ma come si sceglie il seascooter perfetto per questa attività? Sicuramente, per nuotare a pelo d’acqua, è possibile orientarsi verso modelli a potenza medio bassa, lasciando quindi l’acquascooter elettrico potente a chi pratica scuba diving, e che quindi deve affrontare profondità importanti con attrezzatura abbastanza pesanti.

Lo snorkeler può quindi accontentarsi di modelli più leggeri e più economici, come quelli delle serie Recreational Dives della gamma seascooter Yamaha 2019: parliamo dunque, per esempio, del seascooter Yamaha RD200 o dell’acquascooter Yamaha RD250 oppure, per i più giovani, degli seascooter Seal ed Explorer.

Regole e consigli per fare snorkeling

A prescindere dall’attrezzatura usata, e quindi dalla presenza o meno di pinne e di acquascooter elettrico, prima di fare snorkeling è necessario considerare attentamente i fattori ambientali. Bisogna valutare la temperatura dell’acqua, l’aggressività dei raggi solari, la presenza di pesci potenzialmente pericolosi per la nostra pelle o di meduse. In ogni caso, anche per i nuotatori esperti, sarebbe sempre una buona norma evitare di uscire completamente da soli.

Se non si hanno dei compagni di avventura, quindi, è consigliabile scegliere come spot un’area abbastanza battuta, dove si avrà la certezza di avere qualcuno nei paraggi in caso di emergenza.
Prima di iniziare a nuotare a pelo d’acqua, inoltre, è necessario studiare per bene i dintorni, per vedere dove ci sono scogli e se ci sono barche di passaggio. Ovviamente, inoltre, è da evitare lo snorkeling con mare mosso.

Altra regola fondamentale per fare snorkeling è quella di rispettare l’ambiente: quando entriamo in acqua, e soprattutto quando ci muoviamo al di sotto della superficie, siamo ospiti in un habitat molto delicato. Molto meglio, quindi, non toccare nulla e stare eventualmente molto attenti a dove si mettono i piedi (soprattutto in aree dove sono presenti i ricci di mare!).

Chi fa snorkeling, inoltre, molto spesso aspira a filmare e a fotografare tutto quello che vede sott’acqua. Il consiglio, in questo caso, è quello di dotarsi di strumenti appositamente concepiti, senza cercare di ‘adattare’ il proprio smartphone con bustine antischizzi o accessori simili, che possono solo rendere l’esperienza stressante con dei risultati quantomeno deludenti. Molto meglio, quindi, acquistare delle piccole e apposite telecamere che possono resistere sott’acqua, come per esempio i vari modelli GoPro: non è un caso se la maggior parte dei seascooter Yamaha 2021sono dotati di un comodo attacco per queste action camera!

Consigli per snorkeling

Perché usare un seascooter elettrico per fare snorkeling

Chi si cimenta per le prime volte nel mondo dello snorkeling, nella maggior parte dei casi, inizia senza acquascooter, e spesso anche senza pinne. Immersione dopo immersione, però, è naturale sentire il desiderio di fare di più, di spostarsi in modo più veloce e di consumare meno energie, così da vedere sempre di più. Ecco dunque che subentrano le pinne e i seascooter elettrici. Ma perché dovresti anche tu prendere in considerazione di dotarti di uno scooter acquatico come i tanti seascooter Yamaha?

Semplice: questi dispositivi ti permettono di ridurre al minimo lo sforzo, così da poter prolungare al massimo la tua attività di snorkeling e arrivare anche lì dove non ti saresti mai spinto, senza temere per esempio i crampi o l’affaticamento eccessivo. Un altro ottimo motivo per usare i cosiddetti SeaDoo è semplicemente quello del divertimento che questi possono assicurare: di fatto è come avere una piccola moto d’acqua al proprio servizio! E ancora, chi fa snorkeling di tanto in tanto desidera spingersi un po’ in profondità, perlomeno fino a quando il fiato lo permette. Con un seascooter, abbassarsi di qualche metro è pratico e veloce, cosa che invece per tanti nuotatori ‘a mani libere’ risulta davvero difficoltosa!

Seascooter elettrico e legge italiana

Cosa è un seascooter a livello normativo? Si tratta forse di un’imbarcazione? Assolutamente no, non avendo uno scafo. E non è nemmeno una moto d’acqua, limitandosi a trascinare a basse velocità una persona. A chiarire la natura normativa del seascooter è stato già nel 2009 il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, in risposta a un quesito specifico della Capitaneria di Porto di Bari. L’interrogazione nacque in seguito al diffondersi della leggenda secondo la quale, per usare un acquascooter per fare snorkeling o immersioni, sarebbe stato necessario esibire una polizza assicurativa ad hoc.

Niente di più sbagliato: come chiarì il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, infatti, gli acquascooter in questione sono recepiti come “propulsori caratterizzati dalla totale assenza di scafo e costituiti esclusivamente da un piccolo motore a scoppio ad elica ingabbiata, sormontato da un serbatoio e muniti di due impugnature con le quali il bagnante/nuotatore, lasciandosi trainare, lo dirige”. Questo anche sull’onda di quanto presente nel  decreto legislativo 171/05, grazie al quale è possibile distinguere tra imbarcazione, natate e mezzi per il nuoto assistito: è infatti possibile affermare che l’uso del seascooter rientra nella categoria delle attività intese come “nuoto, balneazione o immersione, assistita da mezzo di propulsione artificiale”. Non si tratta, insomma, di navigazione, quanto di balneazione o immersione, o semplicemente di nuoto.

I migliori luoghi al mondo per praticare snorkeling

regole e consigli per snorkeling

Con o senza il tuo fido seascooter elettrico, esiste davvero un’infinità di luoghi in cui praticare snorkeling. All’inizio di questa guida sullo snorkeling abbiamo nominato alcune delle principali coste italiane, dove si incontrano veri e propri paradisi per le immersioni, come l’Isola Rossa e l’Arcipelago della Maddalena in Sardegna, i fondali vicini a Tropea in Calabria e la Grotta Azzurra in Puglia – giusto per citarne alcuni.

E se invece si desiderasse guardare oltre le nostre coste? Ebbene, secondo Forbes tra le location migliori ci sono Bunaken National Marine Park in Indonesia, ricco di tartarughe giganti e di pesci multiformi e variopinti; il Makaha Beach Park nelle Hawaii; le caverne di Spring Holes in Florida: l’isola caraibica di Salt Cay con le sue aquile di mare; e ovviamente, infine, la Grande Barriera Corallina australiana, con i suoi splendidi coralli. Ma questi sono solamente alcuni spunti!

Siamo certi che ora non vedi l’ora di indossare una maschera e un boccaglio, accendere il tuo seascooter e scoprire nuovi meravigliosi fondali marini!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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