I migliori anemometro per la barca

Il primo a pensarci fu Leon Battista Alberti, nel 1450: il suo prototipo di anemometro era costituto da una tavoletta mobile, la quale inclinandosi dava un’idea dell’intensità del vento. L’idea fu poi ripresa circa mezzo secolo dopo da Leonardo da Vinci, che costruì un primo anemometro a lamina meccanica. Questi primi progetti furono poi migliorati nel tempo, per arrivare, nel 1667, al primo vero anemometro costruito da Robert Hooke. Per arrivare al più classico dei dispositivi dobbiamo però aspettare il 1926, con l’anemometro a tre coppette di John Patterson.

Insomma, la storia dell’anemometro non è iniziata ieri. Si tratta di uno strumento estremamente utile, nei più diversi settori. Certo, qui tra le pagine di HiNelson non si può che pensare all’anemometro come alleato prezioso nel campo delle regate veliche, del windsurf e del kitesurf. Ma non bisogna dimenticare che, al di fuori del mondo della nautica, l’anemometro viene utilizzato anche nel volo, nella caccia, nell’edilizia, nell’atletica, nello sci, nel motociclismo, nei tuffi e via dicendo.

Sono tante, quindi, le attività umane che hanno bisogno di misurare in modo sicuro il soffio di Eolo, e per questo lo sviluppo dell’anemometro è stato fortemente voluto e spinto da più parti. Prima di vedere quali sono i migliori anemometro per la tua barca, quindi, scopriamo le caratteristiche fondamentali di questi dispositivi.

Tipi di anemometro

Al giardiniere come all’addetto che deve montare i gonfiabili in fiera, per arrivare fino al surfer: le esigenze di queste persone sono talmente diverse che non ci si deve affatto stupire della grande differenza che esiste tra un tipo di anemometro e un altro. Vediamo, quindi, quali sono le differenti tipologie di anemometro che si possono trovare in commercio.

  • Anemometro a coppette: il più classico, inconfondibile. Come anticipato, questo tipo di anemometro è stato concepito poco meno di un secolo fa e via via migliorato – oggi esistono ovviamente tanti modelli di anemometri a coppette digitali. Il concetto di base è piuttosto semplice: essendo poste intorno a un unico asse, le coppette riescono a misurare il vento in ogni direzione, convogliando il movimento dell’aria per far turbinare l’asse. Il gioco a questo punto diventa facile, con l’anemometro che non deve fare altro che misurare quanto giri l’asse effettua in un dato periodo di tempo per capire qual è la velocità del vento. Il classico anemometro a coppette è indicato soprattutto per le applicazioni fisse, e dunque per delle stazioni meteorologiche stabili.
  • Anemometro a filo caldo: qui la tecnologia è completamente differente: si tratta di fatto di anemometri ‘speciali’ usati per misurare in modo preciso anche i flussi d’aria più lenti e deboli. L’anemometro a filo caldo non prevede l’utilizzo di nessuna girante: si basa sull’utilizzo di uno piccolissimo filo – tendenzialmente in tungsteno – che viene riscaldato oltre la temperatura ambiente. Il flusso dell’aria ha ovviamente un effetto refirgerante, e così, andando a misurare la resistenza elettrica del tungsteno – che dipende dalla temperatura del metallo – si può ricavare la velocità del flusso d’aria.
  • Anemometro portatile: ecco l’anemometro perfetto per chi è in viaggio, per chi pratica sport, e sì, ovviamente anche per chi esce in barca: si tratta di un dispositivo compatto, che può essere messo in tasca o attaccato intorno al collo. Solitamente è composto da due elementi chiave, ovvero da una piccola ventola che, pur essendo protetta, è libera di girare, e da un piccolo display, il quale riporta le informazioni relative alla velocità del vento. Di fatto il funzionamento dell‘anemometro portatile è simile a quello del classico anemometro a coppette: in questo caso, però, è necessario direzionare l’anemometro portatile nella direzione giusta.

Esistono, in realtà, ulteriori tipologie di anemometri, come il dispositivo a ultrasuoni o quello a tubo di Pitot. Si tratta però di congegni professionali pensati solo e unicamente per l’impiego in stazioni meteorologiche fisse.

L’unità di misura

Come si misura la velocità del vento? Pur sempre di velocità si tratta, e dunque si usano ovviamente le unità di misura specifiche per esprimere ‘la variazione della posizione di un corpo in funzione del tempo’. Ma non tutti hanno bisogno della medesima unità di misura: c’è chi ragiona in metri, chi in chilometri, chi in miglia e chi – nel campo nautico, ovviamente – ragiona in nodi. Ecco quindi che l’anemometro che vuole essere versatile è chiamato a dover supportare diverse unità di misura per esprimere il medesimo dato.

Ecco, quindi, quali sono le unità di misura che solitamente si possono leggere sui display degli anemometri:

  • Metri al secondo, ovvero m/s
  • Chilometri all’ora, ovvero km/h
  • Piedi al secondo, ovvero ft/s
  • Miglia all’ora, ovvero mph oppure mi/h
  • Nodi nautici, ovvero kn o direttamente knots

Per completezza, per chi non si ricorda bene a cosa corrisponde un nodo nautico, ricordiamo velocemente che questo equivale a un miglio nautico l’ora, e dunque a 1.852 m all’ora (e quindi, pressapoco, a 1,852 chilometri orari).

scegliere anemometro

La scala di Beaufort

Alcuni anemometri digitali portatili, oltre che in nodi nautici, in metri al secondo, in miglia all’ora e via dicendo, riportano la velocità del vento anche con la scala di Beaufort. Di cosa si tratta? Ebbene, lungi dall’essere una misura standardizzata per convenzione, la scala di Beaufort è piuttosto una misura empirica, la quale serve per interpretare in modo più intuitivo la forza del vento. Il presupposto di partenza è quello per cui un marinaio esperto, guardandosi intorno e conoscendo gli effetti del vento e questa scala, dovrebbe essere in grado di ricavare indicativamente la forza del vento.

Questa scala è stata perfezionata dall’ammiraglio britannico Francis Beaufort nel 1805, perfezionando quanto già fatto da Alexander Dalrymple. La scala misura la velocità del vento in 12 gradi diversi, anche se va detto che una rivisitazione moderna della scala comprende in tutto 17 gradi diversi, con nuovi livelli inseriti per misurare la forza degli uragani.

Ecco, quindi, come si articola la scala di Beaufort che si può trovare su molto anemometri digitali.

  • Il grado 0: qui il vento è totalmente assente. Il mare è piatto, e il fumo dei comignoli delle case sale in modo verticale.
  • Il grado 1: c’è una bava di vento, a una velocità compresa tra 1 e 3 nodi, il mare è quasi calmo, con leggere increspature. Il fumo dei comignoli è movimentato dal vento.
  • Il grado 2: arriviamo alla brezza leggera, con una velocità compresa tra i 4 e i 6 nodi. Il mare è poco mosso, e a terra si può sentire un alito di aria sul viso; le foglie iniziano a frusciare.
  • Il grado 3: si passa alla brezza tesa, con una velocità tra i 7 e i 10 nodi; il mare è mosso, e i rami degli alberi iniziano a muoversi in modo costante.
  • Il grado 4: inizia il vento moderato, con una velocità tra gli 11 e i 16 nodi; il mare è mosso con onde lunghe e ‘pecorelle frequenti’. A terra inizia a sollevarsi la polvere, e i pezzi di carta svolazzano nell’aria.
  • Il grado 5: il livello è di vento teso, tra i 17 e i 21 nodi, con mare molto mosso e possibilità di spruzzi. Anche nelle acque interne iniziano a formarsi delle piccole onde.
  • Il grado 6: vento fresco, tra i 22 e i 27 nodi, con mare agitato e cavalloni. A terra si muovono anche i rami più grossi, e inizia a essere difficoltoso l’uso dell’ombrello.
  • Il grado 7: il vento è ora forte, tra i 28 e i 33 nodi, con cavalloni ingrossati. A terra si ha difficoltà a camminare eretti contro vento.
  • Il grado 8: si è ormai allo stadio di burrasca, con il vento tra i 34 e i 40 nodi. Le onde sono alte, il mare è definibile come molto agitato. A terra è ormai quasi impossibile camminare contro vento, e i piccoli rami iniziano già a staccarsi dagli alberi.
  • Il grado 9: burrasca forte. La velocità del vento è di 41-47 nodi, il mare è grosso. A terra si avvertono i primi piccoli danni alle strutture, con qualche tegola a terra.
  • Il grado 10: tempesta. La velocità del vento è tra i 48 e i 55 nodi, il mare è molto grosso, con onde molto alte sormontate da lunghe creste. Questo livello di vento è molto raro a terra, e porta allo sradicamento di alberi e a considerevoli danni alle strutture.
  • Il grado 11: chiamato tempesta violenta o anche fortunale, con un vento che soffia tra i 56 e i 63 nodi, provoca onde enormi in mare, tanto da poter nascondere completamente dalla vista delle navi di dimensioni medie. A terra, non serve sottolinearlo, si registrano gravi danni.
  • Il Grado 12: l’ultimo grado della scala di Beaufort, indica l’uragano, con vento superiore ai 64 nodi, onde altissime in mare tempestoso e danni estesi alle strutture di terra.
Da non perdere:   Gli assist hook, spiegati

Le funzioni degli anemometri

Bisogna precisare che gli anemometri non si limitano a misurare la forza del vento. No, i migliori anemometri offrono anche altre utili funzioni. Estremamente utile per il velista e in ogni modo per il mondo della nautica è, per esempio, la possibilità di individuare correttamente la direzione del vento, così da sapere da quale parte sta soffiando Eolo.

Altri anemometri riportano inoltre la temperatura dell’aria, nonché il punto di rugiada – dato che, ovviamente, può essere sfruttato dai giardinieri, e molto meno o per nulla dai velisti. Nel campo dell’edilizia, e più nello specifico della realizzazione di impianti di condizionamento, può infine essere molto utile optare per un anemometro con la funzione di misurare anche la portata dell’aria.

Come usare l’anemometro portatile

Usare un anemometro è molto semplice. Dopo aver verificato che le parti meccaniche (la ventolina o le tre coppette) possano muoversi liberamente, è possibile accendere il dispositivo, porlo a favore del vento e attendere il tempo richiesto per la misurazione (che varia di modello in modello). Il gioco è fatto: a quel punto, eventualmente, si potrà memorizzare la forza del vento, per poi riporre il dispositivo.

I migliori anemometro per la barca

Anemometri serie Xplorer

Ecco la gamma degli anemometri Skywatch Xplorer, prodotti in Svizzera e diffusi a livello internazionale. Si tratta di anemometri portatili digitali estremamente leggeri, compatti e affidabili, che permettono una misurazione del vento con alta precisione e – va sottolineato – sono completamente stagni. Estremamente facili da utilizzare grazie alla presenza di un unico pulsante che permette di spaziare tra una funzione e l’altra, possono essere usati in qualsiasi sport outdoor, dal windsurf alla vela, passando per lo sci e per il tiro con l’arco.

La gamma Xplorer è formata da 4 modelli diversi, ognuno con caratteristiche differenti. L’Xplorer 1, ovvero il più semplice, rileva la velocità del vento, memorizza la velocità massima, è perfettamente stagno ed è dotato di retroilluminazione. L’Xplorer 2 vanta anche un sensore per la temperatura, mentre il modello 3 rileva anche la direzione del vento, grazie a una bussola elettronica incorporata. Infine l’Xplorer 4, il più completo, rileva anche pressione dell’aria e altitudine.

Anemometro per condizioni estreme [aggiornamento 2022]

Inseriamo un anemometro portatile di classe superiore, ovvero l’anemometro Geos 11. Parliamo di di uno strumento in grado di rilevare il vento istantaneo, medio e massimo, in chilometri orari, in metri al secondi, in nodi, FPS e MPX, fino a un massimo di 300 chilometri orari. Presenta anche un termometro, anche in questo caso per misurare la temperatura istantanea come quella media e massima, in gradi Fahrenheit e in gradi Celsius, da – 40 gradi centigradi fino a + 85 gradi. Rileva poi umidità, pressione, tempo e direzione, mediante bussola con variazione magnetica. Si tratta insomma di uno strumento per chi ha esigenze importanti, stagno per 5 minuti a un metro sotto il livello dell’acqua, con un microLED retroilluminato.

Anemometri per smartphone

Negli ultimi anni sono spuntanti sul mercato anche degli anemometri per sport outdoor da usare attraverso lo smartphone. Sul nostro e-commerce per accessori e ricambi per la nautica è per esempio presente la serie di Skywatch Windoo, che presenta tra modelli differenti. In tutti i casi è possibile usare l’anemometro semplicemente collegandolo all’uscita jack delle cuffie: si tratta di dispositivi piccoli ma robusti, che concentrano tutto il necessario in solo 52 millimetri.

Altro anemometro per smartphone che ha conosciuto grande fortuna negli ultimi anni è il WheatherMeter, che si connette allo smartphone attraverso tecnologia Bluetooth e fornixce dati su temperatura, pressione atmosferica, umidità e tanto altro.

Anemometri manuali a coppette

Il più classico degli anemometri: Plastimo propone un anemometro manuale a coppette, con lettura del vento in tutte le direzioni. Esprime la velocità del vento in metri, in chilometri, in miglia e in nodi, e riporta graficamente il grado della scala di Beaufort.

Hai trovato il miglior anemometro per la tua barca (o per la tua tavola)? Per qualsiasi dubbio, non esitare a scriverci!

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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