Mi compro la Barca Beneteau First 31.7

Mi compro la barca. Quante volte te lo sei detto? E a seguire giorni passati a cercare il modello migliore per le tue esigenze. Con il modello First 31.7 continuiamo la nostra serie di articoli dedicati alle imbarcazioni più richieste sul mercato nautico. Insieme scopriremo chi le ha disegnate, quale tecnologia è stata utilizzata per costruirle e quali innovazioni hanno potuto portare al settore nautico. Come si comportano in mare, quali attrezzature hanno a disposizione. Una visita guidata virtuale un modello alla volta per scoprire pregi, difetti e i lavori indispensabili da eseguire una volta comprate.

Ogni barca ha una storia alle spalle ed oggi raccontiamo la nascita della…

 

Beneteau First 31.7

La barca a vela

Non è facile ottenere il giusto equilibrio tra prestazioni veliche e interni accoglienti su una piccola barca da regata. Su molte imbarcazioni o si corre e si sta scomodi o viceversa. Ma pare che i progettisti Jean Marie Finot e Pascal Conq ci siano riusciti alla grande. Sorella minore del 40.7, prima barca della nuova serie First, nasce sul finire del secolo scorso.

Il First 31.7 è stato un grande successo del Cantiere Francese. Si stima che ne siano stati prodotti più di 1500, traguardo che nemmeno barche ben più famose hanno saputo raggiungere. Il suo segreto? L’affidabilità in mare e le sue doti marine. Ancora oggi possiamo vedere il 31.7 veleggiare per vincere nelle regate in formula ORC. Quasi tutti i proprietari di 31.7 apportano modifiche per personalizzare questa barca al proprio stile di vela.

A 10 anni dallo stop della produzione in serie possiamo dire che il 31.7 mantiene intatta la sua reputazione di ottima barca per le uscite famigliari con un anima da Racer.

 

Il Cantiere

L’erede della Benétéau descrive così l’apertura del primo cantiere.

“Benjamin, mio nonno, ha avuto un destino fuori dal comune. Nato a St-Gilles in una famiglia numerosa e poco fortunata, viene adottato all’età di 6 anni da uno zio, François Houyère. Navigatore dal lungo corso, i suoi racconti di mare fanno sognare Benjamin. Mozzo a 12 anni a bordo della scialuppa Elisa, Benjamin sogna di costruire imbarcazioni nel cantiere del padre del suo migliore amico. Alla fine del 1879, svolge il servizio militare a Rochefort dove realizza il suo sogno di diventare architetto nautico.

E’ a Croix-de-Vie, vicino al ponte, su Quai des Greniers, che nostro nonno crea nel 1884 il suo cantiere, che, chiaramente, porterà il suo nome : BENETEAU.”

L’armatore Benjamin fondò la società primariamente per costruire i pescherecci a vela, cosidetti Gazelle. Dovevano essere barche veloci per poter entrare in porto prime a scaricare il pesce ed avere così il prezzo migliore.  Ma nei primi anni del Novecento arriva il motore e Benjamin crea la prima barca da pesca a motore della regione.

Il Cantiere ricomincia a lavorare dopo la Prima Guerra Mondiale e André Bénéteau, fratello di Annette ne prederà la direzione. Passa anche la Seconda Guerra Mondiale e grazie a buone scelte direttive il cantiere riparte per un periodo eccezionale che durerà fino agli anni ’60.

A metà degli anni Sessanta, i nipoti di Benjamin, Annette Bénéteau Roux e suo fratello André Bénéteau, introdussero una linea di barche in vetroresina.

Sempre dalle parole di Annette assistiamo al rilancio di Beneteau

“Molti hanno detto che è stata fortuna. Io ci vedo piuttosto il segno del destino. E’ grazie all’incontro con mio marito che prendo coscienza di ciò che non funziona, che capisco la gravità della situazione. Non ho ancora 22 anni, sono donna e, negli anni ’60, le “donne d’affari” erano rare, non molto conosciute, anche se in realtà nei nostri ambienti di artigiani spesso, il capo era la moglie.

Questa fortuna la dobbiamo soprattutto a nostra padre, il quale senza pensare alla nautica da diporto, conosceva un nuovo materiale: il poliestere. L’idea di nostro padre era quella di costruire dei canotti di salvataggio in poliestere per barche per la pesca alle sardine, cosa che con mio fratello André avevano realizzato dal 1963.

E’ quindi in questo modo, andando a visitare le cooperative marittime per vendere dei canotti ai pescatori, esponendoli alla biennale di Lorient, che ci siamo fatti notare da futuri concessionari che ci hanno dato interessanti consigli. Il canotto per la pesca alle sardine di 3.60 m diventerà il Guppy, quello da 4.30 m, Flétan. E la piccola imbarcazione a tulipano di 5.80m – ultima barca disegnata da mio padre – diventerà l’Ombrine.”

Nel gennaio del 1965 l’Azienda partecipa al primo salone nautico ed il successo è enorme! Nel 1972 Beneteau investe in una macchina di produzione studiata per una produzione semi-industriale.

Vede la luce la serie Evasion e soprattutto la prima First, una barca che segna l’inizio di una nuova epoca grazie all’export aperto propria dai First.

Gli anni 80 vedono lo sviluppo di una rete di concessionari e d’importatori in Europa ma anche negli Stati Uniti.

Sul finire degli anni 80 arrivano gli Oceanis a firma di Philippe Briand. Un altro grande successo.

Gli anni ’90 vedono la partecipazione di Pininfarina ai disegni delle nuove linee di coperta.

Dal 1991 fino al 2001 inizia la crisi mondiale nel mondo della nautica e Beneteau decide di utilizzare i propri mezzi per rimettersi in gioco e continuare la ricerca. Una buona scelta.

Beneteau ha rilevato Jeanneau e la sua controllata multihull Lagoon nel 1995.

Oggi l’azienda a maggioranza di soci familiari vanta una quota di mercato mondiale considerevole per gli yacht a vela, prevalentemente negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito.

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Ha cinque fabbriche  in Francia ed una fabbrica negli Stati Uniti a Marion, nella Carolina del Sud. La fabbrica Beneteau USA ha costruito e distribuito più di 8.700 barche.

 

Scheda Tecnica First 31.7

Prodotto in 1500 esemplari dal 1999 al 2010. Le misure del First 31.7 sono 9.61 mt di lunghezza f.t. per 3.23 mt al baglio massimo. Il pescaggio è di 1.90mt.

 

Il materiale è VTR. . Il dislocamento è di 3750 kg. La zavorra è di 1025 kg. La linea del First sembra creata apposta per correre.  Anche le due prese luce laterali armonizzano lo scafo. Progettata a partire dal First 310 da cui eredita alcune caratteristiche che sono rimaste immutate e che cambieranno solo nella serie successiva. Questa barca, assieme al Figaro Solo, all’Oceanis 300 e all’Oceanis 311 hanno origini condivise.

La superficie velica è di circa 50 Mq con randa e fiocco che potranno farti raggiungere una velocità media di 7 nodi circa. Armo in testa d’albero. Barra leggera, ma occorre anticipare le raffiche dato che tende a straorzare.  Barca molto reattiva agile e leggera dal piano velico contenuto ma facilmente gestibile grazie alle molte regolazioni.

Albero passante. Equipaggiata con Rollafiocco , quattro winch Lewmar ST.

Pozzetto spazioso da cui il timoniere può regolare paterazzo e trasto randa, timone a  barra.

Originariamente motorizzata con Yanmar 3YM20 da 21 Cavalli a volte monta VOLVO Penta Diesel da 20 Cavalli. Il serbatoio ha un capacità di 30 litri; consuma circa 2 litri all’ora a circa 2500 Giri.

Il serbatoio dell’acqua ha una capacità totale di 159 litri. Se l’intenzione è di fare una crociera a medio raggio sarebbe bene equipaggiare la barca con un serbatoio aggiuntivo. Equipaggiata all’origine con Boiler da 30 litri scambiatore e 220v.

 

Interni: opinioni

Versione a due o tre cabine con dinette abbattibile. Gli interni sono spartani ma superiori ad altre barche degli stessi anni.

Il divano è comodo per massimo 4 persone. Una volta aperto il tavolo occuperà buona parte dello spazio in quadrato.

La cabina di poppa è ricavata a lato di un gavone formato gigante.

La cabina di prua rimane invariata su tutte le versioni, letto a V separato dal resto della barca.

La cucina è a C a sinistra appena scesi dalla scaletta. Lavello e frigo a pozzetto da oltre 50 litri. 2 Fuochi e forno con sospensione cardanica. Armadietti di varie misure per stivare la cambusa.

Il carteggio è subito a dritta scendendo la scaletta che porta alla dinette. Un pò piccolo ma sufficiente ad un computer portatile.

Molto spazio negli armadietti sopra e dietro i divani oltre ai cassetti.

Un bagno con doccia molto comodo.

 

 

Cosa controllare

Pochi punti deboli per questa barca riuscita. Ecco cosa controllare prima di acquistarla.

Non presente particolari punti deboli ma se come sempre se hai l’opportunità di osservare la barca fuori dall’acqua controlla che non ci sia osmosi o, se presente, che non sia un grosso problema. Basterà comunque un piccolo trattamento antiosmosi e lo scafo tornerà come nuovo. Tale trattamento è comunque bene metterlo in conto per ogni barca oltre i 20 anni perchè prima o poi è da fare.

La barca tende alla straorza di bolina quindi prima di comprarla provatela!

Controlla appena puoi la guarnizione del Sail Drive.

Come regola chiedi sempre a quando risale il Rigging. E’ buona norma rifarlo ogni 10 anni.

Su alcuni modelli precedenti al 2005 pare che l’acqua arrivi ai rubinetti più che bollente.

Molto spesso viene aggiunto un secondo serbatoio dell’acqua. Nel caso controlla che sia stato montato al posto giusto e che non mantenga la barca inclinata.

Su questa barca troviamo un motore YANMAR  elica tre pale S-Drive. Olio, filtri e distribuzione almeno una volta all’anno. Cambiando anche l’elica originale con una a tre o quattro pale orientabili otterrai maggiore spinta e manovrabilità.

Sempre una controllata all’impianto elettrico per determinare in quale stato è. Il lavoro eseguito dal cantiere è fatto per durare nel tempo ma una controllata è necessaria.

Questa barca è spesso acquistata per fare piccole regate e crociere a medio raggio. Ma ha anche attraversato l’oceano!

 

Prezzo

A seconda dell’anno di costruzione, della versione, delle dotazioni e degli upgrade la richiesta oscilla fra i 30.000 ed i 55.000 euro.

 

Perchè comprare un First 31.7

Barca sicura ma impegnativa, adatta a crociere di medio raggio. Molto Divertente da usare anche in regate amatoriali. La barca è stata un successo e le sue parti sono rintracciabili ovunque. Questo ne fa una imbarcazione assolutamente rivendibile. Chi compra questa barca lo fa molto spesso per il piacere di correre.

 

Poca acqua disponibile a bordo?

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Scritto da
Fabio Portesan
Fabio Portesan
Navigo nel Mediterraneo con la mia famiglia dal 2017. Fino al 2021 ho sperimentato il vivere in barca in tutte le stagioni accumulando un po' di esperienza marina. VideoMaker per passione e scrittore per necessità realizzo video di cultura marinara e manutenzione nautica dedicati ad un utilizzo più consapevole della barca ed alla salvaguardia dell'ambiente marino.
  1. Il servizio ottimo al 90% non ho letto le caratteristiche che accomunano i vari modelli al Figaro, ne sarei interessato visto che possiedo un first 310 che vorrei sostituire con il 31.7 grazie

  2. Ciao Fabio, navigo con un 31.7 dal 2001 e trovo la barca riuscitissima, le prima versione, la mia, montava di serie il volvo penta 2020sd ottimo motore poi sostituito dal yanmar nelle versioni successive, ha due armi uno ad albero corto più equilibrato e uno con ‘albero più alto che ha spesso dato problemi di straorza con vento. La velocità delle due versioni è simile, ma la versione con albero corto con vento risulta più performante. Le cabine sono 2, non esiste una versione a 3. Ci sono pareri discordanti sulla capacità del serbatoio dell’acqua a prua, quando la comprai la casa dichiarava 120 litri poi i litri con il tempo sono aumentati. Come il peso della barca all’epoca veniva dichiarato 3600 oggi si dice 3750 sicuramente valore più performante in regata. Io l’ho pesata e sono arrivata a 3660 vuota con le vele.

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