Cose da non fare mai in barca

Cosa fare per navigare in sicurezza, cosa fare per avere uno scafo sempre perfetto, cosa fare per pulire la barca, cosa fare per preparare la barca per lo sci nautico… il nostro blog è costellato di pagine dedicate ai consigli su cosa fare in barca e per la barca. Oggi vogliamo fare il contrario, con una lunga lista di cose da non fare mai in barca, per la tua sicurezza, per quella della tua barca e per quella degli altri. Buona lettura!

Cose da non fare mai in barca

  • Iniziamo la nostra lista delle cose da non fare mai in barca con un po’ di sano buonsenso: mai uscire in barca senza aver prima controllato le condizioni meteorologiche! È una cosa ovvia, eppure ci sono tantissimi diportisti che si dimenticano questo fondamentale particolare, per poi trovarsi in seria difficoltà.
  • Mai lasciare a casa la prudenza. Essere prudenti in barca vuol dire tante cose, ovvero avere con sé tutto il necessario, non fare manovre azzardate, controllare l’itinerario prima di partire, rispettare i limiti di velocità, controllare sempre lo stato della barca prima di lasciare gli ormeggi e via dicendo. Nel dubbio, a guidare il diportista deve sempre essere la prudenza, per non mettere a rischio né la propria né l’altrui sicurezza.
  • Mai programmare una crociera senza tener conto dell’allenamento. Ecco un errore che tantissimi lupi di mare wannabe fanno tutte le estati. Hai presente la classica crociera estiva organizzata con la famiglia, o magari con gli amici, in cui si decide di “fare una mega traversata il primo giorno” per poi prendersela comoda per il resto della vacanza? Ecco, questo è uno delle peggiori idee che si possono avere quando si tratta di crociere. Partire la mattina presto e navigare tutto il giorno, magari fino a sera, vuol dire aver a che fare per 12, 14 o più ore con una barca in movimento, alla ricerca continua dell’equilibrio, magari in buona parte sotto un sole cocente, senza che una parte o la totalità dell’equipaggio sia preparato, a livello di allenamento e a livello mentale, ad affrontare una tale faticaccia. Molto meglio suddividere su più giorno le mitiche “traversate”, per non partire con il piede sbagliato!
  • Mai tenere lo smartphone nel taschino. Nel fondo dei nostri mari giacciono tantissimi smartphone, con un inquinamento importante e con uno spreco di risorse e di soldi notevole. Il telefonino va sempre tenuto in una tasca sicura, meglio ancora se direttamente sottocoperta.
  • Restare a secco è un errore piuttosto comune, anche e soprattutto tra i velisti, i quali, essendo dotati di un propulsore naturale, non danno l’importanza che merita al carburante. Nessuno, però, desidera restare a secco, men che meno nel momento sbagliato, magari durante una manovra. Sempre meglio, insomma, tenere a bordo una tanica di riserva!
  • Il diportista navigato sa che non è mai il caso di lasciare gli ormeggi senza avvisare qualcuno, a terra, informandolo su quali saranno i propri spostamenti. La mamma, la moglie, il marito, lo zio, i figli, il barista del porto, insomma, qualcuno: in caso di imprevisti, avere qualcuno che può indirizzare i soccorsi è assolutamente essenziale.
  • Tra le cose da non fare mai in barca c’è sicuramente il dimenticarsi dei ricambi fondamentali, quelli che dovrebbero essere sempre infilati in qualche gavone in caso di emergenza. Certo, non si può avere a bordo una selezione infinita di ricambi e accessori nautici, ma ci sono alcuni componenti della barca che devono essere sempre a bordo, per non avere la beffa oltre al danno. Parliamo per esempio della girante di ricambio per la pompa di raffreddamento del motore, delle cime di riserva e via dicendo.
  • Mai, mai, mai lasciare gli ormeggi senza avere l’assoluta certezza di avere a bordo tutte le dotazioni di sicurezza sufficienti per tutto l’equipaggio. Vale quindi sempre la pena controllare di avere, nei gavoni o sottocoperta, tutti i giubbotti di salvataggio necessari, verificando anche il loro stato di salute; è buona norma, in ogni caso, che ogni passeggero provi il giubbotto di salvataggio prima di salpare, così che tutti sappiano dove trovarlo e come infilarlo velocemente.
  • Ci sono persone che navigano senza ancora. Esistono, esistono davvero. Si tratta per lo più di diportisti che viaggiano su piccoli natanti, i quali, non usando mai l’ancora durante la navigazione o durante l’ormeggio, fanno semplicemente a meno di portarla a bordo. Qual è il problema? Il problema è che, in caso di avaria o di emergenza, l’ancora potrebbe essere l’ultima chance di evitare a infrangere la barca contro gli scogli, o di essere trascinati dalla corrente. Non è un caso se nell’italiano parlato, per indicare l’ultima chance, si parla per l’appunto dell’ultima ancora di salvezza!
  • Il velista lo sa: uno degli errori più grandi che si fanno in barca a vela è quello di agguantare la trappa senza guanti. Questo, però, è un errore che in tanti fanno almeno una volta, ma che tende a ripetersi sempre meno spesso nel tempo!
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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.
  1. Bravi, ottimi ed interessanti consigli. Io persi uno Zippo in navigazione con la Marina Italiana quando ancora gli smartphone si vedevano nei film di fantascienza 🙂
    Sto pensando di costruire una barchetta e vorrei chiedere se avete un forum a riguardo o qualcuno a cui chiedere consigli.

    Grazie. Saluti
    Jo

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