Regate sempre più Hi-Tech: dal trasduttore vento in poi

Barche a vela che volano ben al di sopra della superficie dell’acqua, coperte che si riempiono di schermi per la navigazione, misurazioni ultra precise che arrivano in tempo reale dal trasduttore vento, chartplotter che elaborano sempre più dati da più fonti e con report sempre più intuitivi, per avere sempre il controllo della situazione: non c’è che dire, le regate sono davvero sempre più hi-tech, proprio per via dell’esplodere delle soluzioni tecnologiche l bordo della barca. Questo pur sapendo che la vela è uno sport che resta saldamente connesso alla tradizione e alla sfida con la natura, in uno scenario in cui i dispositivi tecnologici continuano a restare – e resteranno – accessorio al servizio del velista, e quindi dell’uomo, e solo indirettamente della barca. Ci possono essere sensori del vento, foil, display d’ogni dimensione, piloti automatici e orologi connessi e intelligentissimi, ma è pur sempre il velista a condurre la barca tra le onde e a fare la differenza, anche e soprattutto in regata.

Detto questo, non ci sono dubbi: le ultime tecnologie possono aiutare i velisti, anche i più esperti, a navigare in modo più efficiente, e quindi anche più veloce, per agguantare delle performance migliori in regata. Ma quali sono nel concreto le tecnologie innovative che stanno rivoluzionando il mondo delle regate veliche? Dal foil al trasduttore vento, vediamo i grandi e piccoli dispositivi che supportano il velista del terzo Millennio.

Regate sempre più Hi-Tech: i foil

Di certo guardare l’America’s Cup di qualche anno fa e guardare le ultimissime edizioni vuol dire godersi spettacoli totalmente differenti: oggi abbiamo a che fare con monoscafi puramente volanti, grazie per l’appunto ai foil. Chi non è un insider dello sport velico e chi si avvicina per la prima volta al mondo delle regate, può effettivamente fare fatica a capire questo “nuovo” e affascinante mondo. Anche perché, diciamolo, il termine foil significa tutto e niente!

Parlare di foil, infatti, non è come parlare di un trasduttore vento, uno strumento che come vedremo dopo ha funzionalità e natura molto precise: foil è invece un termine vago, significando letteralmente ‘profilo’. E si sa, in una barca a vela, piccola o grande che sia, di profili ne esistono parecchi, da quello delle vele a quelli delle pinne del timone o della chiglia.

Ma cosa sono quindi i foil a cui si fa riferimento quando si parla di barche da regata volanti? Si tratta di appendici un tempo semplicemente inesistenti sulle barche a vela o d’altro tipo – appendici che però, a quanto pare, erano state ipotizzate già da Leonardo da Vinci – e che hanno due scopi specifici, ovvero incrementare la forza raddrizzante della barca e ridurre l’attrito in acqua, così da sconfiggere la gravità e da aumentare la velocità.

Di fatto usare un foil di questo tipo vuol dire usare delle ali che, anziché volare in aria, vengono messe in acqua per sollevare gli scafi ed evitare via via l’attrito: se fino a un momento prima c’era tutto lo scafo a rallentare l’avanzamento per via del suo contatto con l’acqua, dall’istante del sollevamento in poi l’unico attrito è quello dato dal foil stesso.

Il trasduttore vento: sensori sempre più precisi

Stiamo bolinando al meglio? Dovremmo forse ridurre le vele? Qual è la direzione esatta del vento, e qual è la sua intensità? A dircelo sono le stazioni del vento che svettano in cima agli alberi delle nostre barche a vela, alleati preziosi di chi si cimenta in regata e non solo. E di certo nel tempo questi sensori del vento sono andati via via migliorando, con i produttori che anzi negli ultimi anni hanno proposto soluzioni sempre diverse, segno di un progresso veloce e articolato. Si spazia infatti dal sensore del vento cablato a quello senza fili, ai più diversi materiali impiegati nella realizzazione dell’asta, a diverse misure – talvolta spropositate – per svettare sopra ai disturbi del piano velico, e via dicendo. Particolarmente interessante è il trasduttore vento RSW di Raymarine, lanciato sul mercato con tutta la spinta di ben 80 anni di esperienza nello sviluppo di strumenti per la navigazione informata.

trasduttore vento RSW di Raymarine

Ma quali sono i punti forti del trasduttore vento di Raymarine? Sviluppato pensando alle esigenze del velista di livello professionale ma apprezzato anche dai naviganti amatoriali, il trasduttore RSW (l’abbreviazione sta per Raymarine Smart Wind) è dotato di un sensore di movimento 3D integrato, e sfrutta la tecnologia Smart Wind di Raymarine, per dare al velista informazioni precise e chiare.

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Più nel dettaglio, il sensore del vento RSW è autocalibrante, così da poter garantire in ogni condizione una lettura corretta della direzione e della velocità dei venti; queste informazioni, che sono incrociate in automatico con le polari dell’imbarcazione, mettono il velista nella condizione di ottimizzare al massimo le prestazioni in regata.

Tutto questo poggia sulla tecnologia Smart Wind, che compensa gli effetti dell’upwash e del flusso d’aria sull’apparato velico; ma non è tutto qui, in quanto nella misurazione vengono compensati anche la piegatura e la torsione dell’albero, per garantire un dato quanto più esatto e reale.

Leggero ma al tempo stesso robusto, il trasduttore vento RSW è stato premiato in occasione dei Dame Awards 2024, in occasione dei quali la giuria ha apprezzato in particolar modo la facilità d’uso e le performance, con un trasduttore di vento “impressionante a tutti i livelli”.

Gli schermi remoti: le informazioni in tempo reale al posto giusto

Scendiamo dall’alto, lì dove è posizionato il trasduttore vento, e portiamoci all’altezza dello sguardo del velista, restando sempre però sull’albero: lì, sulle moderne barche da regata come anche sulle barche a vela da crociera, si possono trovare spesso degli schermi di ausilio alla navigazione da remoto, i quali cioè portano nella posizione più comoda i dati elaborati dal chartplotter.

Questi display remoti per la navigazione vengono installati tipicamente all’albero o sulla plancia per assicurare di avere accesso in ogni momento a tutte le informazioni utili per una navigazione informata ed efficiente. E sì, certo, lì possono arrivare anche le informazioni del trasduttore vento posizionato in testa d’albero, come anche quelle del trasduttore dell’ecoscandaglio, e via dicendo.

Pensiamo per esempio ai display per la navigazione Alpha di Raymarine, pensati per espandere l’universo dei chartplotter Axiom: ebbene, questi display – nelle versioni da 7 e da 9 pollici – permettono di creare delle pagine personalizzate contenenti i più diversi widget, dalla bussola tridimensionale alla pagina dedicata alle informazioni dal trasduttore vento.

Va da sé che dei display per la navigazione come questi possono risultare estremamente utili per i regatanti, che in questi ripetitori personalizzabili possono trovare tutte le informazioni necessarie per guadagnare secondi preziosi. Nello sviluppare i display Alpha gli ingegneri Raymarine hanno eliminato ogni orpello, portando sul mercato dei dispositivi estremamente semplici – dei monitor touchscreen da disporre orizzontalmente o verticalmente, anche a cascata fino a 4 display – che però stupiscono il velista per la loro grande visibilità, anche laterale, e per il fatto di assicurare la piena operatività anche a fronte di acqua o olio. Ecco che allora anche se bagnati da un’onda o toccati con delle dita sporche, questi touchscreen funzioneranno sempre alla perfezione.

Il chartplotter tattico

Certo, i foil oggi sono ancora per lo più circoscritti alle sole regate di altissimo livello. Ma trasduttore di vento e schermi di navigazione sono invece alla portata dei velisti amatoriali, e lo stesso si può dire anche a proposito dei chartplotter tattici, ovvero dei chartplotter che presentano delle funzionalità sviluppate appositamente per il velista che intende migliorare le proprie performance in regata.

Per fare un esempio possiamo benissimo restare in casa Raymarine, con quello stesso Axiom che fa sistema con il trasduttore vento RSW e il display remoto Alpha. Una volta acceso e avviato il sistema operativo LightHouse – dalla versione 4.5 – è possibile infatti impostare la modalità Sailing Performance per avere di fatto a disposizione un computer tattico per regate!

Si parla per esempio di strumenti che permettono di sovrapporre diverse layline, della visualizzazione da remoto tramite app sui propri dispositivi mobile, dei dati polari pre-caricate e delle integrazioni complete con altri strumenti a bordo, a partire per l’appunto dal trasduttore vento RSW.

Meglio ancora si può fare a partire dalla versione 4.6 di LightHouse, con i display che permettono per esempio di orientare la barca verso un angolo di vento target a partire da quanto espresso dai dati polari, opzione particolarmente utile per la crociera veloce con autopilota. E ancora, è possibile per esempio avere delle raccomandazioni automatiche e in tempo reale sulla regolazione del piano velico, per capire quindi quando cambiare le vele, quando alzarle e quando terzarolare.

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Scritto da
Nicola Andreatta
Nicola Andreatta
Copywriter dal 2014, trentino dal 1987. La passione per la nautica è nata sulla prua di una piccola barca a vela sfrecciante nel lago di Caldonazzo: da allora è continuata a crescere, insieme alla sempre presente voglia di imparare - e condividere - qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo.

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